Serie A3, il Presidente Aprile: “Il mio Volley Modica tra continuità e crescita”
di Alessandra PuglisiNews16 Agosto 2022 - 17:30
Con i suoi oltre quarant’anni di attività la Avimecc U.S. Volley Modica, si appresta a iniziare un’altra stagione in serie A3 all’insegna della continuità e della voglia di migliorarsi. Ben interpreta questi canoni della filosofia societaria modicana il Presidente Ezio Aprile, avvocato con un passato di giocatore e dirigente per lo stesso club, di cui è al vertice dal 2019.
La squadra è ormai in procinto di iniziare la preparazione per il nuovo campionato e abbiamo chiesto al presidente di raccontare a SWS come si presenta ai nastri di partenza e cosa significhi per lui essere parte e artefice di una delle più belle realtà del Volley maschile siciliano.
– La sua storia con il Volley Modica rappresenta un lungo percorso, che l’ha portata fino alla carica di Presidente, come è cominciata?
“Ero un giocatore, poi per motivi di lavoro ho dovuto smettere dopo la laurea, ma sono sempre rimasto nell’orbita in qualità di dirigente, sempre alla Volley Modica, laddove avevo cominciato. Nel passaggio dalla serie B alla serie A, nel 2019, la società è stata strutturata secondo i canoni richiesti dalla categoria e ho assunto la carica di presidente. Eravamo e siamo ancora oggi un gruppo di amici ed ex giocatori, appassionati e nostalgici, che si sono riscoperti in vari ruoli societari facendo evolvere questa bella realtà. Nel passaggio alla seria A, in particolare, ci siamo scommessi in un progetto di crescita con rinnovata ambizione. Il nostro staff è composto da persone legate da tempo al Volley Modica, da Luca Leocata, direttore generale e titolare dell’Avimecc, main sponsor, a Enzo Di Stefano, secondo allenatore, fino alla preziosa Manuela Cassibba, direttore sportivo. Di fatto, come accade spesso, la società è gestita per lo più da ex giocatori, che riversano poi il loro amore per il volley fuori dal campo, andando anche oltre i propri ruoli”.
–Qual è l’aspetto che apprezza di più nel continuare a fare pallavolo?
“I rapporti umani, Modica è ancora un’isola felice, in cui i giocatori e i tecnici si trovano come a casa. Questo ha aiutato molto nel nostro progetto di crescita e ne ho avuto una conferma quando abbiamo dovuto fare i conti la prima volta col Covid. Ci siamo ritrovati come dentro una bolla da cui non potevamo uscire e in cui non sapevamo cosa potesse accadere. Abbiamo provato a stringerci attorno ai ragazzi, che erano disorientati, soprattutto quelli che erano lontani da casa. Paradossalmente un momento brutto si è trasformato in un’occasione per consolidare i rapporti umani, che da noi hanno sempre fatto la differenza”.
-Ripartire dopo l’emergenza Covid non deve essere stato semplice…
“Sicuramente la stagione immediatamente successiva all’esplosione della pandemia è stato il momento più difficile della mia carriera da dirigente. Con la prima squadra ci siamo ritrovati a giocare costantemente a porte chiuse in un palazzetto vuoto, un’atmosfera irreale a cui nessuno era abituato. Ma soprattutto la gestione delle altre attività è stata particolarmente complessa, con i nostri tesserati che ci chiedevano se sarebbero tornati a giocare: la serie C slittata a primavera inoltrata e i campionati giovanile mai partiti di fatto sono state delle situazioni difficili da gestire per me e hanno generato non pochi momenti di sconforto, nonché un senso di impotenza. Per lunghi mesi, in tempo di Covid, lo sport in palestra è stato visto con grande sfavore sia per la difficoltà di avere la concessione per l’utilizzo di strutture pubbliche sia per la diffidenza di genitori e ragazzi nel praticare uno sport al chiuso. Persino altre società al top a livello giovanile hanno avuto difficoltà ad andare avanti. Noi, prima della pandemia, avevamo un settore giovanile con numeri record, soprattutto per la nostra piazza. C’era il rischio di perdere tutto, ma fortunatamente siamo riusciti, nel corso dello scorso anno, a riportare in palestra i ragazzi e a riformare le nostre squadre giovanili in tutte le fasce, limitando qualche vuoto solo al settore dei più piccoli, dai dieci anni in giù. Speriamo per il futuro di recuperare anche quest’ultimi”.
Lo scorso anno, soprattutto per la serie A3, è filato tutto liscio e per voi è stato un buon campionato. Come vi approcciate alla stagione che sta per iniziare?
“Soddisfatti del campionato scorso e anche consapevoli della più elevata difficoltà del prossimo, abbiamo voluto mantenere il gruppo che è stato in gran parte riconfermato. Ci siamo rinforzati solo con qualche innesto di esperienza, soprattutto in regia, un investimento che speriamo possa ripagarci e che possa aiutare a migliorare i risultati, già buoni, conseguiti, nelle passate stagioni. Per il resto puntiamo sempre sui giovani in particolare del territorio, lo zoccolo duro è formato per lo più da ragazzi siciliani, una filosofia che ci contraddistingue e che ci è sempre piaciuta. Anche il nostro staff tecnico, del resto, ha da sempre una forte impronta locale. E credo che questo ci dia una marcia in più per raggiungere il nostro obiettivo, che è fare sempre meglio”.
– Alla guida tecnica confermato Giancarlo D’Amico. Può dirci cosa più le piace di lui?
“Di D’Amico colpisce l’umiltà di un allenatore che ha lavorato in Super Lega, in serie A2 e all’estero, con grandi nomi della pallavolo nazionale e che si è calato in una realtà diversa come la serie A3. Ha sposato il progetto di una società che ha tutta la voglia di crescere e di migliorare di anno in anno, ma si scontra con tutte le difficoltà esistenti in Sicilia dal punto di vista logistico, economico, strutturale (per esempio l’organizzazione di una semplice amichevole con squadre di livello o delle trasferte nelle varie zone della Puglia, che soffre di scarsi collegamenti alla nostra isola). Abbiamo già percepito, fin dall’inizio dell’anno scorso, la sua importanza. Avere un allenatore di spessore aiuta a far crescere non solo la squadra ma anche e soprattutto la società nel suo insieme”.
-Alle porte di questa nuova stagione vi aspettate un crescente coinvolgimento del pubblico?
“Per noi è ben chiaro che dobbiamo recuperare questo coinvolgimento, che nel caso di altri sport è più scontato, mentre per la pallavolo, si sa, va incentivato. Nelle stagioni precedenti è un po’ venuto a mancare sia a causa delle restrizioni Covid sia per criticità legate alla nostra struttura. Infatti, il Palarizza, struttura privata, soffre di qualche carenza di manutenzione e di conseguenza ci ritroviamo purtroppo con un impianto da 4.000 posti autorizzato solo per 640. D’altra parte, sappiamo che la partecipazione degli spettatori è un problema generalizzato caro anche alla Lega, che seguiremo nella ricerca di nuove idee per ravvivare l’interesse a seguire dal vivo questa nostra disciplina. In ogni caso, iniziare il campionato subito con il derby contro la Famitalia Saturnia, ci dà una maggiore spinta a livello di pubblico, essendo un incontro particolarmente sentito a Modica e per il quale prevedo un’ampia e calorosa partecipazione”.