Il pallone racconta… I precedenti di Palermo-Genoa

di Valentino Sucato

Palermo-Genoa, una sfida delicata nella quale Corini si gioca tanto. Un match che arriva per i rosanero dopo due sconfitte la seconda delle quali contro la Reggina, nella quale si è visto un piccolo Palermo surclassato dai granata sia nel gioco e che nell’approccio alla gara. La storia tra Palermo e Genoa (ma nel periodo del fascismo, italianizzata in Genova) presenta tantissimi incontri distribuiti tra serie A e B. E visto che la gara si giocherà a Palermo si prenderà in considerazione solo le gare svoltesi alla Favorita/Barbera che sono trentacinque 19 nei campionati di Serie A e 16 in Serie B. In serie A dodici vittorie per il Palermo, cinque pareggi e due vittorie rossoblù. in B 16 gare con otto vittorie dei rosa e otto pari. Si parte nel campionato  1932/33 in epoca fascista con le due squadre nella massima serie. A Palermo con il Genova finirà 1-1 con reti del rosanero Chiecchi e pareggio di Godigna. Il Palermo butterà alle ortiche la possibilità di vittoria nei minuti finali quando Radice sciupa un calcio di rigore. L’anno successivo il Palermo nell’ ultima giornata con il Genova già retrocesso in B presenta il conto: 2-0 con reti di Hector Scarone, campione del mondo con la maglia dell’Uruguay nella prima edizione del campionato del mondo 1930 e il raddoppio di Ruffino.  Le due squadre torneranno ad incontrarsi nella stagione 1935/36 e questa volta è il Genova a conquistare l’intera posta in palio con una rete di Libonatti. A fine stagione il Palermo scivolerà in B. Passeranno 13 anni prima che le due squadre si potessero rincontrare. Siamo nel 1948/49, nella stagione passata alla storia per la strage di Superga. Palermo-Genoa finisce 3-0 con reti di Pavesi e doppietta di De Santis.

L’anno dopo partita al cardiopalmo con il Palermo che vince per 3-2: le reti di Vycpalek De Santis,  poi arriva la reazione rossoblù con Boye per il 2-1, poi il terzo gol rosa di  Di Maso,l’ autorete di  Santamaria che fa sperare i liguri per un pareggio che non arriverà. Il Palermo si ripete nella stagione 50/51: 4-1 finale con le reti rosa di Gimona, Galli, e l’autorete di Melandri che porta il risultato sul 3-0. Baldini realizza per il 3-1 poi Di Maso chiuderà la contesa. Il Genoa quell’anno retrocederà in B (insieme alla Roma): nell’ultima giornata i liguri appaiati con il Padova perdono a Milano con l’Inter per 5-2, il Padova batte il Napoli e si salva. Si torna a giocare nel 1953-54 sempre in serie A con un 2-1 per i rosa: Bizzotto, Larsen (G) e Martegani i marcatori. Poi 1956/57 1-0 per i rosa gol di Vicariotto e 1-1 nel 1959/60 con reti di Vernazza (P) e Bresolini (G) con entrambe le squadre che retrocederanno in B. Nel 1960/61 le squadre in B pareggiano alla Favorita 1-1 con gol di Morosi (P) e Marmiroli (G). Il Palermo a fine stagione tornerà in A. In A nel campionato 62/63 0-0 all’ombra di Monte Pellegrino.

Poi nelle stagioni seguenti le gare alla Favorita furono meno frequenti con una serie di gare  in B. Eccole:

1965/66 Palermo- Genoa 2-1 reti di Figaro, Tinazzi e Zigoni (G) 1966/67 Palermo – Genoa 3-1 con doppietta di Nardoni e Bercellino e il momentaneo 2-1 di Rivara 1967/68 Palermo – Genoa 2-1 reti di Nova, Bercellino e Petroni(G), 1971/72 Palermo-Genoa 2-0 reti di Troja e Vanello

1974/75 Palermo – Genoa 0-0 con Girardi, Arcoleo grandi exrosanero in maglia rossoblù con Pruzzo e Mariolino Corso. Nelle panchine due miti: Viciani con il Palermo e Gigi Simoni con i liguri.

1975/76 Palermo – Genoa 1-1 con Pruzzo che porta in vantaggio gli ospiti e pareggio di Barbana.  1978/79: nonostante le parate di Girardi e i dribbling di un ragazzo di nome Bruno Conti, il Palermo vince 1-0 con rete di Andrea Conte.  Nel campionato 1979/80 alla Favorita finirà 2-2 con reti di Boito (doppietta) e per i rosa Montenegro e Montesano.  Nel campionato 1980/81, quello della penalizzazione dei rosa di cinque punti e nel 1985/86 finirà sempre 0-0. Le due squadre si incontreranno dieci anni dopo sempre in B finirà 4-0 per il Palermo di Arcoleo con reti di Vasari (doppietta), Giacomo Tedesco e un’autorete di Galante. L’anno successivo sarà 1-1 con i liguri che fanno tutto da soli, passano in vantaggio con Masolini e poi fanno harakiri con una autorete di Ritzittu.  Nel 2001/02 il Palermo batte il Genoa di Scoglio per 1-0 rete di Marco Aurelio. Nel 2002-03 sarà  0-0.

Nel 2003/04 a pochi giorni dall’apoteosi nella Triestina e il ritorno in A il Palermo, il primo maggio incontra il Genoa di Di Canio e finirà 3-1 con doppietta di Toni, gol di Emanuele Filippini e gol della bandiera rossoblù di Milito. Questa partita chiude la lunga lista delle gare di Serie B. Le squadre torneranno ad incontrarsi solo in A e vi saranno ben nove incontri al Renzo Barbera. Nella stagione 2007/08 il Genoa vince 3-2. Alla doppietta di Amuri si contrappone il tris rossoblù di Figueroa, Milanetto e Konko. L’anno successivo sarà 2-1 per i rosa Cavani e Bovo per i rosa, Milito per gli ospiti. Zero a zero nel campionato 2009/10. Il Palermo tornerà a vincere l’anno dopo per 1-0 con rete di Pinilla. Nel 2011/12 vi è il festival del gol. Segnano in ordine Palacio (G), Budan, Silvestre e Mantovani, poi ancora Palacio su rigore. Miccoli e poi Migliaccio e infine per il 5-3 finale Jankovic. Nel 2012/13 0-0. Nel 2014/15 doppietta di Chocev e gol di Falque per la vittoria finale dei rosa 2-1. Nella stagione 2015/16 alla prima di campionato El Kaoutari al 91′ piega il Genoa così come farà Rispoli per l’1-0 finale nella stagione 2016/17. Adesso si apre un altro capitolo in Serie B.

Palermo-Genoa vista da Giuseppe Misiano

La gara di venerdì prossimo rappresenta il primo crocevia per Eugenio Corini. Archiviata la doppia sconfitta con Ascoli in casa e Reggina in trasferta, al di la delle dichiarazioni rassicuranti di chi sta cercando di dare un’identità di gruppo alla sua squadra (che questa connotazione non ha certo mostrato in Calabria), Corini è consapevole che un ulteriore passo falso metterebbe parzialmente in discussione il suo progetto tecnico pensato sugli effettivi che ha cercato in sede di mercato, (grazie al certosino lavoro di Rinaudo e Zavagno), ed ottenuto dalla proprietà. In questo primo mese di campionato è paradossalmente emersa una miglior coesione ed efficacia nel gioco nel corso delle due uscite iniziali (allorché l’idea tattica baldiniana, non disgiunta dalla filosofia, quella magia, che aveva cementato la volontà nel conseguire il risultato) che non la rivoluzione effettuata con le successive due dopo che con i nuovi effettivi (addirittura nove undicesimi con la Reggina) e con il nuovo 4-3-3- tutto era cambiato. Ovviamente ciò non significherà che Corini tornerà all’antico, anzi. In questa settimana di lavoro e dopo le varie conferenze stampa che hanno scandito le sedute di allenamento sino alla data odierna, Corini sembra intenzionato a confermare l’11 di Reggio con la sola eccezione del ritorno di Marconi al centro della difesa, a fianco di Nedelcearu, al posto delle squalificato Bettella. un ballottaggio in avanti è previsto tra Valente ed Elia nel tridente d’attacco. Uno dei due affiancherà Brunori e Di Mariano. 4-3-3 dunque confermato Evidentemente il tecnico bresciano vuole continuare a costruire il suo progetto, consapevole della bontà di esso. E ha chiamato i suoi giocatori ad un impegno più forte e più convinto. Il Genoa dal canto suo si trova in un momento completamente diverso. Il tecnico tedesco, Blessin ha una rosa quasi “fuori concorso” per questa serie B. E sebbene il cammino ha fin qui evidenziato una maggiore dimestichezza con le gare giocate lontano dal Marassi (dove ha ottenuto “solo” due pareggi), non sembra che il Grifone genoano abbia problemi di adattamento. Vuole imporre la forza dei suoi giocatori: il mercato è stato faraonico, e molti sono i giocatori che in cadetteria possono fare la differenza, soprattutto in attacco, dove Coda, Puscas, Aramu, Portanova e Gudmundsson sono un lusso francamente imbarazzante per gli avversari. Anche tatticamente la sovrabbondanza di giocatori forti non imbarazza il tecnico genoano che può benissimo adattare nuovi moduli a seconda delle contingenze: il 4-4-2 fin qui utilizzato come base, può tramutarsi in 4-3-3 a seconda del fatto che gli esterni (Gudmundsson e Portanova) possano fare parte o no dell’11 iniziale. Col Parma, nell’ultima partita a Marassi col Parma, Portanova ha ceduto il posto a Jagiello che ha infoltito il pacchetto di centrocampo aggiungendosi ai centrali Frendrup e Badelj. Anche a Palermo potrebbe essere adottata questa soluzione tattica vista l’assenza per squalifica dell’altro esterno, l’islandese Gudmundsson. Blessin non ha intenzione comunque di cullarsi sugli allori e ha dichiarato che a Palermo sarà una battaglia. E ha ragione. I tifosi del Palermo assisteranno sicuramente ad una partita tiratissima. La prevendita dice che tra abbonati (secondi solo ai tifosi genoani) e botteghino sono previsti almeno 20.000 tifosi allo stadio. Questa di venerdì sera – alle 20:45 allo stadio Renzo Barbera – sarà anche l’occasione per assistere a un “derby” tra fondi stranieri, 777 partners contro CFG, una situazione inedita che vede due grandi città di mare beneficiare della progettualità di due tra i più potenti gruppi imprenditoriali presenti nel calcio italiano, almeno nella serie BKT.