Pantani,la Commissione antimafia: “Troppe incongruenze, collaboreremo con la Procura di Rimini”

di Redazione

Mentre la Procura di Rimini ha riaperto le indagini sulla morte di Marco Pantani, la commissione antimafia, che ha valutato eventuali infiltrazioni mafiose sulla vicenda, si è espressa sull’operato di chi, in quel periodo e per quei fatti, era titolato ad effettuare le indagini. Troppe incongruenze e troppe mancanze nel quadro investigativo, ma anche sulle vicende che hanno portato alla squalifica del campione romagnolo. Lo ha dichiarato, in un a relazione, il senatore Giovanni Endrizzi, coordinatore della commissione antimafia. Ecco il testo della relazione :

«Le verità che ci sono state consegnate non sono soddisfacenti né per quanto riguarda la squalifica al Giro d’Italia né per quanto riguarda le vicende che hanno portato alla morte del ciclista Marco Pantani. Nel primo caso fa specie che nessuno abbia voluto mai considerare le regole per i controlli, Pantani è stato processato per frode sportiva e nessuno ha verificato che cosa dicevano i protocolli delle analisi che noi abbiamo riscontrato essere lacunosi».

«Lamentiamo che alcune verifiche non sono state svolte e oggi non abbiamo la possibilità di produrre questi dati mancanti, ma il dubbio che le mafie possano aver infiltrato il Giro d’Italia rimane una ipotesi aperta che non abbiamo potuto chiudere e quindi tantomeno escludere».

«Sulla morte di Pantani, invece, sono state rilevate incongruenze logiche e metodologiche. Noi abbiamo riscontrato che alcune porte non sono state aperte sull’ipotesi che ci sia stato un contributo di terzi al decesso, non è nostra competenza aprirle ma plaudiamo all’iniziativa della procura di Rimini di aver riaperto le indagini, da parte nostra forniremo ulteriore materiale in un clima i cordiale collaborazione sperando in una verità ultimativa».