Pallanuoto, La lettera aperta di Christian Napolitano: “Non possiamo più attendere”

di Giovanni Saeli
Persiste la problematica chiusura della piscina Paolo Caldarella situata all’interno della Cittadella dello Sport di Siracusa. La chiusura è dovuta principalmente alla temperatura eccessivamente fredda che rende inutilizzabile la vasca scoperta da 50 metri tra le più importanti in Italia per struttura ma soprattutto per storia.
Ieri è arrivata sui social la lettera “non polemica” del capitano dell’Ortigia Siracusa Christian Napolitano che chiede a gran voce una rapida risoluzione dei problemi, non solo per la prima squadra ma soprattutto per i tanti giovani che, come il capitano biancoverde, stanno crescendo alla cittadella.
LA LETTERA:
“Sono siracusano e sono il capitano di una squadra nella quale sono cresciuto e che negli ultimi anni sta ottenendo risultati storici a livello nazionale e internazionale. Scrivo queste parole con il cuore in mano e con l’animo di un ragazzo cresciuto in Cittadella, a pane e sport. Non ho alcuna intenzione di fare polemiche o di entrare nel merito delle responsabilità, né lo faccio per conto di qualcuno. Scrivo perché a me lo sport, la pallanuoto nello specifico, mi ha salvato la vita, dandomi valori e togliendomi dalla strada e dai pericoli che essa rappresenta. Questo luogo e lo sport sono stati e sono tuttora una scuola di vita per me e per tantissimi altri ragazzi come me.
Io, come dicevo, sono il capitano di una squadra che ha obiettivi importanti e sono obiettivi che non possono attendere decisioni di lungo termine. Ci stiamo preparando in mezzo a tante difficoltà, spostandoci come carovane di nomadi da una piscina a un’altra, facendoci ospitare da società di altre città (che ringraziamo di cuore) e questo ci pesa. Ci pesa perché noi vogliamo allenarci a casa nostra, in quella che per molti di noi è casa sin da quando eravamo piccoli, mentre per altri lo è diventata subito. Qui chi arriva si sente a casa, perché ogni angolo di questo impianto è un pezzo di storia, è un teatro di vita e di salvezza, è il luogo nel quale sono stati costruiti talento, lealtà, amicizia, risultati, è lo scenario che ha dato a tante persone una strada da percorrere, sana, ricca di valori, di rispetto e, soprattutto, di sport.
Come squadra abbiamo bisogno di avere risposte, abbiamo bisogno di certezze. Non ci interessano le polemiche o lo scaricabarile, noi vogliamo solo continuare ad allenarci qui, non vogliamo perdere questa possibilità.
Ma non penso solo a me o a noi, ma anche alle altre società e a tutti gli atleti, costretti ad andare ad allenarsi altrove, penso ai loro sacrifici e a quelli dei genitori, con costi da sostenere che, soprattutto in tempi di crisi, sono ancora più pesanti. Non è possibile, alle soglie del 2023, che delle ragazze e dei ragazzi debbano rinunciare a fare sport, restare a casa, dopo tutto quello che già abbiamo vissuto con la pandemia.
Spero davvero che questa situazione possa risolversi al più presto, per tutti noi. Perché non possiamo più attendere.
Christian Napolitano