Genoa-Palermo vista da Giuseppe Misiano

di Valentino Sucato

L’anticipo della 24^ giornata del campionato di serie B 2022-2023 vedrà affrontarsi a Marassi Genoa e Palermo. Partita da A. Questa etichetta non vale solo per gli scontri giocati dalle due compagini nella massima serie, in una lunghissima storia che parte già dal 1932; costituisce anche il manifesto delle ambizioni delle due squadre che già quest’anno vogliono approdarvi. Sembra un tantino esagerato, forse, parlare di ciò a proposito del Palermo (posto che per il Genoa era un obiettivo già ampiamente dichiarato all’indomani della retrocessione dell’anno scorso). Ma l’entusiasmo in casa rosanero è palpabile e confortato dai numeri. Il nono risultato utile consecutivo, la terza vittoria di fila, la sesta posizione in solitaria scalando ben sette posizioni in soli 270 minuti di gioco fanno della squadra rosanero la più in forma del campionato nell’ultimo periodo dietro solo al Frosinone. La squadra non solo ha dimostrato di avere voglia di portare a casa un risultato positivo, sempre, sia che si tratti di recuperare uno svantaggio che conservare un vantaggio o di raggiungerlo nuovamente; ma dà la sensazione che i margini di miglioramento siano ancora abbastanza ampi. A questa considerazione si giunge osservando che i nuovi acquisti non sono neanche titolari n questo momento e possono, dunque, aumentare quella qualità che aveva chiesto Corini. E questo vale soprattutto per Verre, Tutino e Masciangelo che la categoria la conoscono bene. Per quanto concerne gli altri tre, Orihuela e Graves-Jansen il campo lo hanno già “assaggiato” e bisogna dire che sebbene abbia giocato solo una decina di minuti, soprattutto il secondo ha impressionato per la freddezza e la pulizia degli interventi subentrando quasi a freddo in un momento molto complicato della partita con la Reggina, quasi da veterano. Aurelio e anche Masciangelo, avranno modo di disimpegnarsi più avanti e già, in special modo per il secondo, si parla di un ballottaggio con Sala per venerdì sera. Si attende in tal senso l’abituale conferenza stampa di Corini, di presentazione del match, in una settimana di lavoro che ha visto la squadra già sul pezzo domenica mattina, quindi sole 24 ore dopo la vittoria con i calabresi per via, appunto, dell’anticipo. Non un male: la squadra viaggia con entusiasmo e non vede l’ora di affrontare la partita successiva. Gli effettivi stanno tutti bene (eccezion fatta per Bettella e Vido) e la “fame” sembra ancora tanta, con capitan Brunori in testa e tutti gli altri a supportarlo. Giocherà il solito duttile 3-5-2. Con i nuovi in panchina, eccezion fatta, forse, per Verre al posto di Segre nel ruolo di intermedio destro. Già, la “fame”. A Palermo, come detto, l’entusiasmo è crescente e anche al di fuori del campo e dello spogliatoio il pubblico sembra riconoscere i presagi che portarono a quelle “notti magiche” del maggio/giugno 2022 in cui i tifosi fecero il tutto esaurito per ben 5 volte consecutive in casa e portando almeno un migliaio di supporter anche in trasferta fino all’epilogo vincente dei play-off. Fa riflettere il fatto che il settore ospiti di Marassi sia già sold-out addirittura prima dell’inizio della partita con la Reggina. Sembra che ci sia voglia di ripetere quella magia. Corini cerca di volare basso e tiene il gruppo sulla corda. Vietato pensare al di à della prossima partita. Il Genoa dal canto suo sta vivendo un momento di riflessione: 40 punti sono un buon bottino. Gilardino, dopo l’allontanamento di Blessin, ha avuto un impatto importante sul Grifone e sono venute vittorie, fino a quattro di fila, anche convincenti, e qualche variazione tattica. Un pò come Corini, Gilardino più che affidarsi all’ortodossia dei numeri, si basa sulla flessibilità della squadra, sulla capacità di leggere le fasi della partita a seconda del gioco avversario e a seconda degli interpreti in campo. Fino alla gara di Benevento tutto è filato liscio (con la parentesi della sconfitta con la Roma in Coppa Italia), almeno sotto il profilo dei risultati. Ma la gara interna col Pisa e la successiva col Parma hanno portato solo un punto e si sono rivisti alcuni dei problemi che già con Blessin si erano appalesati. Coda non sembra poter ripetere gli anni di Benevento e di Lecce in termini di realizzazioni e gli altri attaccanti, sono più manovrieri (Gudmundsson e Aramu) per cui a volte il gioco sembra avvitarsi senza sbocchi particolarmente efficaci. Il Genoa ha solo il quinto attacco della categoria e Puscas non sempre è decisivo sebbene le sue caratteristiche siano più prossime a quelle di Coda che a quelle degli altri compagni di reparto. Per venerdì la tentazione è quella del doppio centravanti dall’inizio con un 3-5-2 di peso, opzione fin qui non ancora praticata. Certo, la sconfitta di Parma ha detto ben altro, oltre i dubbi tattici: ha consegnato alle cronache una squadra sfilacciata e arrendevole come non si vedeva da oltre un mese e mezzo. Peserà forse quello che sta avvenendo fuori dal campo? In casa genoana tiene banco infatti l’attesa per il possibile deferimento sul caso Irpef, con il rischio penalizzazione. Problemi  che vanno ad aggiungersi a quelli dell’infermeria: resta in dubbio ancora la presenza di Bani, mentre le assenze certe saranno quelle di Pajac, Ekuban, Illsanker e Criscito. Haps invece salterà l’incontro per squalifica. Un bel rompicapo per Gilardino. Partita di cartello dunque venerdì sera. Pronostico apertissimo, per definizione. Vedremo chi riuscirà a prevalere