Le strade del Giro ’23: prima tappa. La corsa bacia l’Adriatico

di Roberta Sucato

Il Giro d’Italia, la corsa a tappe più bella nel paese più bello al mondo. Bastano poche parole per descrivere il valore della corsa rosa in termini anche di promozione del nostro territorio dei paesaggi, dei piccoli borghi, del patrimonio storico-culturale, antropico e monumentale della penisola italiana. Ogni tappa è un susseguirsi di flash che anche e soprattutto attraverso i mass-media ci inebriano di emozioni, suggestioni, ricordi, curiosità. Iniziamo dunque con la prima tappa. Una cronometro individuale di 19,6 km da Fossacesia Marina ad Ortona, con l’Adriatico a fare da specchio ai mille e più colri delle maglie dei ciclisti. Dopo la lunga pianura di circa 14 km poi si sale sino all’arrivo. Il traguardo di questa crono sarà anche GPM. Strada piatta e disegno della tappa che calca la Ciclovia Adriatica con 6 gallerie brevi. All’uscita dalla ciclabile si intravede Ortona il cui abitato è a circa milletrecento metri. A scremare la prima classifica generale sarà la salita finale al 5.4% per svoltare in leggera discesa verso il Castello Aragonese dove dopo un tratto di discesa più marcata si svolta a sinistra e salendo al 2% si coprono gli ultimi 750 m fino all’arrivo. Retta finale di 300 m su lastricato. Chi indosserà la prima maglia rosa? I pronostici sono tutti per il Campione del Mondo Tobias Foss. Ma c’è anche il nostro Filippo Ganna che ha tanta voglia di indossare ad Ortona la maglia piu bella del giro. Sogno rosa anche per gli altri specialisti del “tic-tac” e su tutti, Stefan Küng, Matteo Sobrero e Edoardo Affini.