Le strade del Giro’23: la sfida dei big a Val di Zoldo

di Roberta Sucato

Ci siamo! Il Giro d’Italia arriva nel momento decisivo con tre frazioni che ci diranno chi a Roma indosserà la “Rosa”, l’ultima, quella che nemmeno la storia potrà far appassire con il suo lento oblio. Dopo la “gira fuori porta” di ieri a Caorle e la vittoria di Dainese, i girini affronteranno la 18° tappa nella quale non sono ammessi più tatticismi difensivi esasperati e studio ossessivo degli avversari. Oderzo-Val di Zoldo, ovvero 161km con 3700 metri di dislivello che daranno una rasoiata alla classifica dei big e ci diranno chi tra i tre prerendenti (quattro, visto che sognare non costa nulla con un Caruso che non finisce di sorprendere) ha più possibilità di vincere il Giro.

Che si alzi allora il sipario: dopo 40 km di corsa si scollina al Passo della Crosetta (13.5 km al 7.1%) e dopo 22km di picchiata molto tecnica c’è un bel muro, il Pieve d’Alpago (3.4 km al 5.5%). Previste fughe…per vittoria di tappe ma attenzione anche a quelle dei gregari dei big che cercheranno di prendere vantaggio per poi da punto di riferimento ai big nelle salite finali. Dal km 75 al km 135 si sale prima in maniera “soft” ma poi per 9.7 km al 7.7% verso la Forcella Cibiana che non va sottovalutata. Qui i big avranno ancora testa e gambe che spenderanno nella salita del Coi con i suoi 5.8 km al 9.5% che ci dovrebbero dire tanto. Discesa di 2km e poi un trampolino finale, il Palafavera 2.3 km al 7% che ci porteranno al traguardo di Val di Zoldo che non deciderà la vittoria finale del Giro ma ci potrà dare molti indicazioni utili.

Potrebbe essere il Coi a dare al Giro e alla sua classifica generale una scossa di assestamento? Certo che sì! Qui i potrebbero avere anche la possibilità di un’azione tale da poter incutere timore ai diretti rivali e condizionarli psicologimante in vista delle tre Cime di Lavaredo. Una tappa “sospesa” dunque come se fosse il primo tempo di una partita che nella seconda frazione si gioca il giorno dopo. Niente più attendismi, chi vuole vincere il Giro ha l’occasione per tentare. Testa, gambe e cuore: il Giro vive i suoi momenti decisivi.