Carfì da Chiaramonte Gulfi al Sette Colli: “Fare il record è stato appagante”

di Simone Milioti

Daniele Maria Carfì è un chiaramontano doc, nato e cresciuto nel piccolo comune di Chiaramonte Gulfi di appena 8mila abitanti, e qualche giorno fa è stato il protagonista siciliano al Trofeo Internazionale Sette Colli di Roma.

Il Cadetto del Nuoto Chiaramonte ha raggiunto la finale B dei 200 rana dove ha migliorato il suo personale limando il record della categoria, che apparteneva a Mario Bossone, in 2’17″77. Unico tra i tesserati con squadre siciliane che si è migliorato in questa prestigiosa parentesi romana. Il suo crono al momento è la seconda miglior prestazione tra i Cadetti, meglio di lui ha fatto solo Antonio Albino della Ecumano Space nuotando al campionato italiano assoluto di metà aprile in 2’15″81.

Parlando con Daniele e il suo allenatore, Massimo Canonico, ci hanno raccontato le difficoltà degli allenamenti. A Chiaramonte Gulfi c’è una piscina da 25 metri con poche corsie, quattro dice Daniele, mentre per allenarsi in vasca lunga si spostano di oltre 35 km verso Scoglitti per raggiungere il Villaggio Kastalia che li ospita. I categoria della zona, tesserati col Nuoto Chiaramonte, si allenano solo la mattina dalle ore 7 alle 9, la struttura poi è riservata agli ospiti, un’altra finestra viene loro concessa nel pomeriggio dalle 14 alle 15:30 circa, ma al pomeriggio si allenano gli Esordienti, tesserati con lo Sport Club Erea.

Il paesino di Chiaramonte, scherza il tecnico Massimo Canonico, “ha dell’acqua buona”, ricordando come lì siano nati e poi arrivati alla ribalta nazionale prima Lorenzo Gargani, a cui si aggiungono Daniele Maria Carfì, Leonardo Perlini e Vincenzo Adamo. Tutti capaci di ottenere medaglie individuali a livello nazionale.

Le emozioni del Sette Colli e il futuro

“Il record non era l’obiettivo principaleracconta Daniele Maria Carfìsapevo di essere vicino a quel tempo ma col mio allenatore volevamo entrare in finale. Fare il record in finale al Sette Colli è stato parecchio appagante. Era la prima volta che partecipavo, anche se mi ero qualificato già l’anno scorso, ma poi la manifestazione non si tenne”.

“Sto pensando al mio futuro, l’anno scorso ho terminato il mio percorso alle superiori e mi sono preso un anno dallo studio. Nel frattempo ho studiato per diventare allenatore e sto lavorando qui a Chiaramonte. Se dovessi scegliere di proseguire gli studi all’Università – conclude l’atleta del Nuoto Chiaramonte – mi sposterei fuori dalla Sicilia e credo che contestualmente troverei un’altra squadra con cui continuerei a nuotare”.

Canonico, allenatore Nuoto Chiaramonte: “Daniele ragazzo umile, può migliorare fisicamente”

Daniele, ci spiega Massimo Canonico, suo allenatore che lo segue da quando è esordiente B, è un mezzo fondista avendo fatto in passato anche i tempi Nazionali per i 1500 stile libero e i 400 misti, e anche il record regionale Juniores nei 5km. “Il mezzo fondo è stata una parentesi con le gare a marespiega Canonicoadesso ci concentriamo molto sul 200 rana, Daniele da un anno fa palestra ed essendo piccolo fisicamente, 1 metro e 70 centimetri per 65 kg, credo che possa migliorare ancora tanto”.

Massimo Canonico e Daniele Maria Carfì

Riguardo al Sette Colli il tecnico del Nuoto Chiaramonte ha proseguito: “La mattina ha fatto una grande gara perché ha scalato molte posizioni per entrare in finale nuotando quasi il suo migliore. È stato fondamentale perché sapevo che al pomeriggio avrebbe nuotato meglio, dai passaggi fatti negli allenamenti ci aspettavamo il record”.

Sugli allenamenti del classe 2003 dice: “Daniele è molto umile e lo dimostra nel suo allenarsi a volte solo con me seguendo un programma differenziato rispetto ai compagni. Gli altri ragazzi sono tutti più piccoli e non ancora al suo livello e quindi a volte gli metto in parallelo un ragazzo a stile libero, ad esempio Adriano Pagano. In vasca da 50 metri è un altro nuotatore completamente, in vasca corta, essendo poco potente, perde molto nelle virate rispetto agli altri. Il nostro obiettivo è migliorare in palestra, rinforzarci e arrivare così a fare meno bracciate quando nuotiamo”.