Mancuso fa jackpot, Brunori in ombra, le pagelle di Ascoli-Palermo

di Pietro Minardi

Il Palermo vince soffrendo contro un Ascoli stoico, duro a morire. Allo stadio Del Duca, gli uomini di Corini portano a casa tre punti d’oro per la classifica, salendo a quota 10 punti in attesa di recuperare la partita non giocata contro il Brescia alla seconda di campionato. Una gara che ha detto che il Palermo è cresciuto sotto il profilo della mentalità e della solidità difensiva. La coppia centrale Lucioni-Ceccaroni sembra invalicabile. Non è arrivato nemmeno un pericolo degno di nota verso la porta di un Pigliacelli inoperoso. D’altro canto, l’Ascoli si è chiuso bene e i rosanero hanno fatico in fase di costruzione. Henderson oggi non era in giornata, così come Di Mariano. Poche soluzioni per Leo Stulac nel primo tempo, se non quella di servire Di Francesco e provare a creare superiorità numerica. Canovaccio praticamente identico nella ripresa, quando la prima conclusione degna di nota dei rosanero arriva soltanto al minuto 70, con uno spento Brunori che non riesce a trovare la porta. Corini però è bravo a trovare la chiave giusta per il chiavistello bianconero, ovvero Mancuso. L’attaccanre rosanero, subentrato al posto di Di Francesco, trova la via del gol in pieno recupero, servito dalla spizzata di Ceccaroni. Un gol che fa rimanere il Palermo nelle zone alte della classifica, in attesa di sfidare venerdì il Cosenza, formazione dell’ex Gennaro Tutino che oggi ha pareggiato in casa contro il Bari.

Le pagelle di Ascoli – Palermo

Pigliacelli s.v. Mai impegnato dagli avversari

Aurelio 6: Al netto del cartellino giallo preso nel primo tempo per un fallo decisamente veniali, il terzino sinistro gioca una buona parte, soprattutto in proiezione offensiva. Bene però anche in fase difensiva.

Ceccaroni 7: Solido, forma una coppia invalicabile con Lucioni. Fondamentale la sua spizzata sul gol di Mancuso.

Lucioni 7: Il Palermo ha trovato il suo leader difensivo. Non sbaglia una scelta. Invalicabile

Mateju 6: Dopo un primo tempo con qualche incertezza, nella ripresa conferma quanto visto di buono durante la sfida contro la Feralpi. In ripresa.

Stulac 6: Qualche buona geometria nel primo tempo. Soffre il tatticismo in campo.

Henderson 5: Oggi lo scozzese ha giocato una partita sottotono rispetto a quanto visto nelle partite precedenti.

Segre 6: Primo tempo di buon livello, cala nella ripresa insieme a tutta la squadra.

Di Mariano 5,5: Sbaglia tante scelte nel primo tempo. La parziale insufficienza si conferma anche a fine partita, anche se risulta importante il suo cross da corner sull’occasione del gol del vantaggio.

Di Francesco 6,5: Predica nel deserto nel primo tempo. L’unico a cercare il dribbling e la superiorità numerica, nonostante i numerosi interventi sulle gambe degli avversari. Stoico.

Brunori 5: Peggiore in campo. Sembra il lontano parente di quello visto lo scorso anno. In ritardo, temporeggia troppo, non insegue gli avversari e si dimostra praticamente nullo in fase offensiva. Nei 78′ giocati si rende pericoloso soltanto una volta. Ectoplasma.

Lund (dal 65′) 6: Entra al posto di Aurelio a metà ripresa e non sfigua. Solido difensivamente, propone qualche buona sgroppata in avanti.

Mancuso (dal 65′) 7: Una sola parola: decisivo. Ha un’occasione e la sfrutta. In certe partite, questa dote è fondamentale.

Gomes (dal 65′) 5,5: Subentra ad Henderson ma conferma i suoi attuali limiti tecnico-tattici. Tanti, troppi falli concessi agli avversari in posizione pericolosa.

Soleri (dal 82′) 6,5: Gioca pochi minuti ma si conferma determinante.

Coulibaly (dal 82′) 6,5: Anche lui gioca pochi minuti, ma si mette a referto con la bella apertura per Di Mariano che porta all’angolo da cui nasce il gol.

Corini 6,5: Soffre il tatticismo degli avversari, senza mai subire particolari pericoli. Il suo reparto difensivo è un muro invalicabile per l’Ascoli. Qualche problema però in fase di costruzione della manovra. Stulac, per larghi della tratti della partita, è stato troppo isolato. Nella ripresa, la prima conclusione verso la porta di Viviano arriva solo al minuto 70. Bravo però ad indovinare la scelta e il momento dei cambi. Ancora una volta, la panchina è decisiva. Lo scorso anno queste partite non si sarebbe vinte. Oggi qualcosa è cambiato, anche in termini di mentalità. Adesso sul cammino del Palermo c’è l’ostico Cosenza. Bisognerà dare tutto per portare a casa una vittoria fondamentale per il percorso verso la Serie A.