Hamilton alla guida di una Ferrari dal 2025? Sogno per alcuni, incubo per altri

di Alessandro Teri

Se fosse davvero così, sarebbe una svolta epocale. Chi avrebbe mai immaginato di vedere Lewis Hamilton in rosso, se non sfoggiando qualche outfit ultra-fashion dei suoi? Eppure le fantasie più recondite di qualche tifoso italiano del 7 volte campione del mondo, o gli incubi più inconfessabili di quei tifosi ferraristi che vedono di cattivo occhio anche le Mercedes posteggiate sotto casa, potrebbero diventare realtà. Almeno stando alle voci che rimbalzano tra l’Inghilterra e l’Italia, riportate da testate più che qualificate come il Corriere della Sera: Hamilton sarebbe in procinto di firmare per la Ferrari, sulla quale dovrebbe salire dal 2025. Detta così, potrebbe sembrare una boutade sensazionalistica, buona per farci titoloni acchiappa click, ma a pensarci bene gli indizi che porterebbero a non escludere una scenario tanto sensazionale ci sarebbero, e non proprio così difficili da cogliere.

Nodo da sciogliere

Come si potrebbe altrimenti spiegare la cortina di silenzio dalla quale continuano a non filtrare novità sul rinnovo di Carlos Sainz? Il prolungamento del contratto tra lo spagnolo e la Scuderia Ferrari poteva sembrare una formalità, dopo i buoni segnali di vitalità del numero 55 mostrati la scorsa stagione, su una macchina difficile da guidare. Però le cose potrebbero essere più complesse di quanto sembri. Soprattutto alla luce del rinnovato amore che lega Charles Leclerc a Maranello, sancito dalla recente firma su un contratto matrimoniale di ferro. Quindi come stanno le cose? Il binomio Leclerc-Sainz è destinato a proseguire anche dopo la stagione in avvio ad Abu Dhabi il 2 marzo?

Un’operazione controversa

Risposte certe al momento parrebbe non essercene, a maggior ragione ora che si è inserita la variabile Hamilton. L’inglese, seguendo gli scenari più arditi, lascerebbe la guida della Mercedes, alla ricerca dell’ottava corona su una Ferrari, dove comunque troverebbe un compagno di box, e quindi primo rivale, del calibro di Leclerc. Fosse davvero così, allora Lewis compirebbe un salto che non riuscì nemmeno al suo idolo, Ayrton Senna. Allora, parliamo del 1991, la casa madre torinese si mise di traverso sul progetto a cui Cesare Fiorio stava lavorando al riparo da ogni chiacchiera indiscreta. Adesso sembra invece che la proprietà, nella persona di John Elkann, sia il primo sponsor di un’operazione che non lascerebbe indifferenti, nel bene o nel male, quei tifosi che più di ogni altra cosa sognano un nuovo titolo mondiale in rosso. Sì, ma se a portarlo fosse colui che finora è stato il rivale più acerrimo?