L’esordio di Bearman con la Ferrari…un debuttante che corre da veterano

di Alessandro Teri

Che esordio, per uno che non doveva nemmeno esserci! Oliver Bearman ha stupito tutti per come si è comportato al volante della Ferrari nel gran premio di Arabia Saudita, nel quale ha sostituito Carlos Sainz impossibilitato a correre per un’appendicite che l’ha costretto ad andare sotto i ferri. Dal ruolo di riserva, abituato tutt’al più a testare la macchina al simulatore, allo schierarsi in griglia senza poter neanche svolgere alcuna prova libera, ma potendo soltanto assaggiare il sapore della Formula 1 durante le prove cronometrate terminate con un buon undicesimo tempo, il passo è lungo e abbastanza complicato. Però il diciottenne inglese, driver ufficiale in F2 e giovane promessa della Ferrari Academy, non si è fatto per niente sopraffare da tanta responsabilità, con gli occhi di tutto il Circus addosso.

Nessuna sbavatura

Il pericolo per Ollie era di bruciarsi, come accaduto a tanti debuttanti prima di lui, troppo acerbi per confrontarsi con un ambiente spietato, dove ad ogni minimo errore c’è un muro di cemento sul quale infrangere sogni a lungo coltivati. Però il numero 38 non solo ha retto botta, bensì ha fatto qualcosa che in verità nessuno poteva chiedergli, ovvero migliorare, e non di poco, la posizione di partenza: scattato dalla sesta fila, Bearman ha terminato in settima posizione grazie ad un atteggiamento reattivo messo da subito in mostra, cercando l’attacco a pochi giri dal via nei confronti di chi gli stava davanti. Anche nel momento maggiormente critico, con la safety car che ha anticipato quasi per tutti la sosta ai box, non è incappato in alcuna sbavatura, tenendo la posizione e sfruttando poi a dovere le gomme nuove.

Contento del risultato

E non è tutto, ha fatto pure fronte come meglio non poteva allo stress fisico affrontato, lui che non aveva mai portato a termine una gara così lunga ed estenuante, che gli ha procurato certamente un gran mal di collo, senza ad ogni modo condizionarne la prestazione. “Ho dovuto spingere al massimo per mantenere il divario e rimanere molto concentrato, controllando sempre gli specchietti”, ha detto Bearman a proposito della propria gara: “È stato un peccato che la safety car sia entrata così presto, dato che mi sentivo a mio agio con le soft, ma ovviamente era la chiamata giusta per rientrare ai box in quel momento e sono molto contento del risultato”, questa la sua puntuale analisi.

Calmo e preciso

“Per quanto riguarda Ollie, non avevo aspettative specifiche vista la circostanza che lo ha portato a essere in macchina”, a parlare è Frederic Vasseur, grande capo ai box Ferrari, per il quale il suo giovane pilota “ha gestito questi due giorni straordinariamente bene, quasi come un veterano”. “Non ci sono stati problemi alla partenza o al pit-stop, cose tutte nuove per lui – aggiunge il team manager di Maranello – Era sempre calmo e preciso nei suoi feedback via radio e gradualmente la sua fiducia nella macchina è cresciuta tanto che verso la fine è riuscito a tenere dietro di sé due grandi piloti, Lando Norris e Lewis Hamilton”.

(foto Instagram)