Granfondo, il perchè di una crisi che non risparmia nessuno

di Fabio Bologna

Partenti in calo nelle Granfondo e organizzatori che soffrono, una crisi che non fa distinzioni geografiche in Italia e che rischia di peggiorare se non si studiano soluzioni adeguate. E’ questo il quadro che si è presentato nel primo semestre italiano relativamente alle manifestazioni ciclistiche che fino a qualche anno addietro, non così lontano, facevano ben altri numeri per la gioia di sponsor e organizzatori.

Un calo del 50% nella MTB negli ultimi 9 anni

Uno studio da noi effettuato sui numeri dei partenti presenti dalle prime Granfondo del 2015 evidenzia un calo di quasi il 50 % in tutta Italia anche nel settore della MTB, che non ha risparmiato neanche le manifestazioni più importanti in Italia come la Dolomiti Superbike, ritenuta, a ragion veduta, la mamma di tutte le GF. Dai 4554 partenti del 2015 della gara di Bolzano (fonte Datasport) si è passati ai 2209 del 2023, cosi è stato per la Sella Ronda Hero (3864 nel 2015 – 1945 nel 2023) e potremmo continuare con l’appello di tutte le Gf di Mtb italiane, ma il risultato sarebbe lo stesso. Un trend negativo che si è accentuato dopo la crisi pandemica del 2019 dovuta al COVID , che ha pesantemente inciso sulla pratica sportiva.

Stesso risultato anche in Sicilia, dove la MTB ha da sempre rappresentato lo zoccolo duro del ciclismo regionale e fiore all’occhiello di Federciclismo Sicilia, a tal punto da portare il Campionato Italiano Assoluto Marathon nella nostra regione il 2 Giugno scorso a Letojanni. L’Etna Marathon, gara Regina del sud Italia, passa dai 927 partenti del 2015 ai 629 del 2023 (Dati MTB On line ed Endu), Etna Nord Bike Race da 320 del 2023 a 200 del 2024, Gf Valle Del Nisi da 370 del 2023 a 220 del 2024. Dati inconfutabili che per una volta uniscono l’Italia, su un target di gare di livello medio alto dal punto di vista organizzativo, che cancellano a priori possibili alibi legati alla qualità della manifestazione.

Le tendenze cambiano

“Sono cambiati gusti e tendenze dei ciclisti, che sono diventati meno competitivi e ricercano aggregazione e svago a discapito dell’agonismo, a questo aggiungi l’aumento dei costi e un numero forse troppo esagerato delle gare in calendario e questo è il risultato” – ci dice Michele Carella, anima di Mtbonline.it oltre che riferimento su scala nazionale per quanto riguarda il cronometraggio delle competizioni di MTB. “Gli sponsor – continua Carella – nel post covid  si sono allontanati dalle manifestazioni sportive e di conseguenza la ripartizione dei costi grava quasi esclusivamente sulle singole iscrizioni. Questo ha portato ad una lievitazione dei costi che per forza di cose spinge i bikers a dover scegliere e centellinare le proprie risorse annuali da destinare alle competizioni e negli ultimi anni questa situazione è peggiorata ulteriormente”.

Stesso orientamento per il settore Strada

Commune naufragium, omnibus solatium”, dicevano i latini (mal comune mezzo gaudio), ma il naufragio collettivo questa volta non consola per niente chi investe tempo e denaro nell’organizzazione delle GF su strada. Se lo sterrato soffre anche l’asfalto regala poche soddisfazioni, ma con l’aggravante che i costi richiesti, soprattutto quelli legati alla sicurezza, sono di ben altre cifre rispetto alla MTB, dove il pericolo legato alla presenza di automezzi nei tracciati montani e boschivi si riduce notevolmente. Ma andiamo ad analizzare più dettagliatamente quelli che sono i numeri prendendo ancora a riferimento le più blasonate manifestazioni su scala nazionale. Il calo medio di partecipanti si aggira anche in questo caso intorno al 50% con casi eclatanti come la storica Nove Colli, che è passata dai 12.000 iscritti del 2016 ai 6.350, di cui 953 stranieri, del 2024 (dati ricavati dal sito internet ufficiale Nove Colli).

Partenza Nove Colli del 2016

A casa nostra le cose non sono diverse. Se prendiamo come riferimento le due Granfondo che abbiamo seguito, a vario titolo, come partner, GF Giro dell’Etna e GF Città di Ragusa, il calo è stato evidente seppur con numeri di partenza ben diversi rispetto alle importanti Gf del centro Nord Italia. A Pedara la Gf dell’Etna ha fatto registrare 160 iscritti ai quali si aggiungo 60 partecipanti alla cicloturistica, per un totale di 220 rispetto ai 350 dell’edizione precedente, mentre a Ragusa i partenti sono stati 390, rispetto ai 440 dello scorso anno, con una quota di 35 partecipanti legata al settore agonistico, nello specifico juniores, che non paga quota di iscrizione.

Cause analoghe al settore MTB

Stesse motivazioni di quelle accostate alla crisi della MTB quelle attribuibili al settore delle Granfondo su strada.  Il problema è  legato principalmente ai costi in capo ai potenziali iscritti, ed anche ad un ricco calendario che pensato per aumentare l’offerta di fatto ha provocato l’effetto contrario. Se ipotizziamo ad un ciclista amatore che dalla Sicilia Orientale decide di iscriversi ad una GF della Sicilia Occidentale deve considerare una spesa legata al “viaggio” (termine appropriato se si considera lo stato delle nostre autostrade) con un costo totale, tra andata e ritorno, non inferiore ai 50 euro. A questo aggiungiamo 80 euro per il pernottamento (prezzo medio di un B&B,) e 50 euro per il vitto (spuntini, cena e magari un pranzo alternativo al pasta party offerto dall’organizzazione), per un totale di 180 euro.

Con una cifra del genere a quante manifestazioni può prendere parte un ciclista amatore con un reddito medio? Questa la riflessione che sicuramente spinge l’appassionato a ponderare bene, prima di decidere, a quante gare partecipare, tenendo anche conto degli impegni familiari e lavorativi che hanno priorità assoluta su quella che rimane, ricordiamocelo, una passione e nulla di più.  (continua…)

Un’offerta cresciuta e variegata

Se facciamo un passo indietro ad una decina di anni fà le discipline erano essenzialmente due: Strada e MTB. “Oggi l’offerta è più variegata” – ci dice Matteo Conforti di MTB Magazine/Cicloturismo , contattato telefonicamente. “Prima si praticavano soltanto due specialità, adesso l’utente ha scoperto diverse sfaccettature del ciclismo che hanno assunto il nome di Gravel, E-bike, Downhill come derivazioni della MTB, così come alla competizione preferiscono una più rilassante Randonnè, per quanto riguarda la strada, che svincola l’amatore da tabelle frenetiche di allenamento e non richiedono costi di iscrizioni superiori a 10/15euro”. 

Cresce il cicloturismo

Se da un lato l’aspetto agonistico legato alle GF  soffre, cresce esageratamente quello accostato al cicloturismo. Anche in questo caso i numeri in Italia non lasciano spazio ad equivoci. Nel 2023 presenze da record che hanno creato anche un indotto economico importante legate ad una serie di servizi che fanno sentire positivamente il loro peso sulle economie locali. Da un’indagine effettuata da “Viaggiare con la bici 2024”, realizzata da Legambiente, è emerso che nel 2023 sono stati 56,8 milioni i turisti, appassionati di ciclismo, che hanno optato per delle vacanze legate all’ambiente e al territorio da vivere sulle due ruote, con una crescita rispetto al 2019, anno con il picco maggiore in Italia di turisti,  del +4%. In termini di ricaduta economica sul territorio si è passati da 3,2 milioni di Euro del 2015 a 5,5 milioni nel 2023 (Dati FIAB).

Cicloturisti sull’Etna per la Sicilia No Stop

Soluzioni per fronteggiare la crisi

La soluzione al problema del calo dei numeri non è facile da trovare, almeno per lo scrivente. Va da sè che da un’analisi dei problemi evidenziati in questo articolo, anche con il contributo degli operatori del settore, sembrerebbe dirigere le attenzioni verso una più oculata programmazione dei calendari e ad una riduzione dei costi di iscrizione, ma forse non basta. Le spese che un organizzatore deve affrontare sono veramente elevate perchè tutto è aumentato, dal carburante delle moto staffette, al costo dei volontari (che volontari non sono ), ai service audio/video, ai Catering che forniscono i pasta party, e via dicendo per tutte quelle figure che concorrono alla realizzazione di questo tipo di eventi. Una riduzione del costo dell’iscrizione non può incidere sulla sicurezza nè, tantomeno, si può abbassare la qualità, perchè l’amatore è esigente, critico e parsimonioso, tutte qualità che assieme non possono convivere.