Catania festeggia lo scudetto del calcio a 5, a Palermo l’impiantistica sportiva piange

di Edoardo Ullo

La Meta Catania festeggia lo scudetto del futsal diventando così campione d’Italia del calcio a 5, a Palermo invece manca un palazzetto dello sport adeguato ad ospitare i grandi eventi e non solo.

Le due facce dello sport siciliano a poco più di 200 chilometri di distanza. Un risultato straordinario quello del club rossazzurro che porta un altro scudetto di squadra in Sicilia dopo quello dell’Ekipe Orizzonte nella pallanuoto femminile conquistato poche settimane fa.

Se Catania però può celebrare le sue squadre che danno lustro allo sport siciliano è grazie anche all’impiantistica. La Meta Catania ha potuto contare sul PalaSport così come la Saturnia Volley che ha disputato il massimo campionato nazionale di pallavolo maschile riportando – nonostante la retrocessione – il grande volley.

L’importanza dell’impiantistica

trasferta sul Napoli, hanno vinto il titolo italiano di calcio a 5 per la prima volta

I giocatori della Meta Catania salutano il pubblico del PalaSport di Catania dopo aver vinto Gara 2 della finale scudetto. Ieri aggiudicandosi la Bella per 6-4 in trasferta sul Napoli, hanno vinto il titolo italiano di calcio a 5 per la prima volta

Avere una casa solida sta alla base dei successi. Questa base si chiama PalaCatania e per fare un esempio, nella Gara 2 di finale scudetto del calcio a 5, la Meta Catania ha vinto sul Napoli riportando la serie in parità grazie anche ai 5mila spettatori che hanno invaso l’impianto di corso Indipendenza per poi trovare il capolavoro in trasferta ieri sera nella gara che assegnava il titolo.

Ma a Catania grazie a questo impianto è possibile ospitare grandi eventi (e non solo concerti) sportivi. Sempre per il calcio a 5 la Nazionale ha giocato alcune partite delle qualificazioni per i Mondiali e per gli Europei. Ma anche partite delle Nazionali di altre discipline come la pallavolo e la pallamano.

Ed è anche stata sede di diverse competizioni di livello internazionale (oltre che – naturalmente – nazionale). Grazie al palazzetto dello sport funzionante, Catania è in un circuito virtuoso che dà visibilità e porta anche flussi economici.

La situazione a Palermo

Il confronto con Palermo è impietoso, il capoluogo della regione ha una situazione sull’impiantistica non esaltante. La quinta città d’Italia non ha un grosso palazzetto funzionante. Colpa anche – finora – dell’immobilismo della politica. E nel frattempo, fare sport continua ad essere un percorso ad ostacoli.

Il Palazzetto dello Sport di viale dell’Olimpo è chiuso dal 2008 quando una tromba d’aria nel periodo tra Pasqua e Pasquetta ne scoperchiò una parte della copertura. Da allore l’impianto è rimasto inattivo ed ha subito nel corso dei vari anni diversi atti di vandalismo.

È in corso un’azione di recupero. Che però è lenta. Nei mesi scorsi tuttavia si è aperta una speranza: è spuntata la data di fine lavori e quindi di una ipotetica consegna della struttura per ridarla allo sport.

A fine aprile, l’assessore comunale allo Sport Alessandro Anello durante un evento a Villa Niscemi, disse: “In sinergia con l’assessorato ai Lavori Pubblici è stato completato il bando per assegnare i lavori. Le opere dovrebbero terminare entro la fine di giugno 2026. Finalmente potremo rivedere il Palazzetto dello Sport operativo, con 3800 posti a sedere e che abbiamo già intenzione di valorizzare al massimo”.

Sarebbe fondamentale per lo sport palermitano che riaprirebbe le porte al grande sport nazionale ed internazionale. Nei pochi anni di apertura dell’impianto di viale dell’Olimpo, l’impianto è stato sede delle partite della Iveco Palermo che disputò tre stagioni nel massimo campionato nazionale di pallavolo maschile portando a casa una Coppa Cev. Erano gli anni in cui anche gli appassionati di altre specialità sognavano in grande. Ed il Palazzetto avrebbe potuto fare da casa e trampolino di lancio. Così non è stato, non si è sfruttata l’occasione.

La piscina comunale chiude

Legionella Piscina Comunale Palermo

Vasca coperta della Piscina Olimpica Comunale di viale del Fante a Palermo

Nel frattempo la vasca scoperta della Piscina Olimpica Comunale di viale Del Fante chiude per due anni ed a luglio la stessa sorte toccherà alla vasca interna. Questo perché sono iniziati i lavori di riqualificazione finanziati con fondi Pnrr che dovrebbero durare circa due anni. Nelle ultime stagioni sportive, soprattutto post-Covid, l’impianto ha avuto diverse vicissitudini che hanno penalizzato tanto l’attività quotidiana tanto quella agonistica. Basti pensare che il Telimar rare volte ha potuto disputare partite con il pubblico per via dell’inagibilità della tribuna. Poche deroghe e poco pubblico che ha perso tante occasioni per vedere gare di livello.

L’attività natatoria e della pallanuoto si trasferirà nel frattempo nell’impianto in via di allestimento del centro commerciale Conca d’Oro. Pochi giorni fa la Giunta Comunale guidata dal sindaco Roberto Lagalla ha ufficializzato la delibera che autorizza il tutto.

I lavori per la piscina del Conca d’Oro verranno eseguiti dal gruppo imprenditoriale di Andrea Zamparini figlio dell’ex presidente del Palermo Maurizio. La struttura di 825 metri quadra avrà una profondità di due metri e permetterà lo svolgimento di gare ed allenamenti di gare e club sportivi. L’impianto sarà polivalente, comprendendo al suo interno non solo la piscina comunale provvisoria ma anche una palestra ad alcuni campi per altre discipline.

Ma rimane l’incognita delle squadre di pallanuoto maschili della città: Telimar in massima serie e Waterpolo Palermo in A2, giocheranno effettivamente li?

A Catania sono due le piscine principali: Nesima, casa tra le altre dell’Ekipe Orizzonte che ha visto tanti trionfi nazionali ed internazionali, e la Scuderi che ospita le partite di Brizz (A1 femminile) e Nuoto Catania che disputa da quattro stagioni la massima serie.

Trovati i fondi per il Velodromo Borsellino

Velodromo Palermo

Velodromo Paolo Borsellino di Palermo

Fa tanta fatica a trovare la sua normalità il Velodromo Borsellino. L’impianto che nel 1994 ospitò i Mondiali di ciclismo su pista nella settimana iridata che si chiuse ad Agrigento con la gara su strada, ha vissuto diverse vicissitudini ed è stato chiuso ed inattivo per molto tempo. Lo scorso anno è stato riconsegnato (parzialmente) alla città ed ospita alcuni eventi sportivi tra i quali le partite degli Eagles United nel campionato di football americano a 9 (la terza serie nazionale).

Ma l’impianto non vede una gara di ciclismo, ovvero della disciplina che dovrebbe ospitare (visto che la parola Velodromo nel vocabolario italiano ha proprio questo significato ossia impianto sportivo destinato alle gare ciclistiche su pista), nulla da troppo tempo.

Non si fa ciclismo su pista da 11 anni, l’ultimo fu un raduno regionale che comprendeva gare per tutte le categorie giovanili fino agli élite, l’anticamera dei professionisti.

Nei giorni scorsi ci sarebbe uno spiraglio: i fondi per i lavori sulla pista sarebbero stati trovati. Arriverebbero dal disavanzo di bilancio e servirebbero a finanziare un progetto da 400mila euro per la sistemazione, rifunzionalizzazione della pista e di messa a norma delle vie di fuga ed altri accessori.

In alternativa in Sicilia c’è il velodromo di Noto che a settembre ospiterà la finale nazionale delle Regioni e che sovente ospita gli allenamenti delle nazionali italiane di ciclismo su pista.

Il Diamante che non brilla più

Situazione ancora più ferma in altri impianti diventati delle cattedrali nel deserto. La struttura che rappresenta maggiormente questa frase idiomatica è senza dubbio il Diamante del baseball, sempre in viale dell’Olimpo, non troppo distante dal Palazzetto dello Sport.

Il passato è glorioso, inaugurazione con tanto di intervento canoro di Liza Minnelli, sede di diverse partite del campionato del mondo del 1998 che vide l’Italia chiudere al quarto posto. Poi l’inutilizzo, i costi di manutenzione troppo alti e l’inesorabile declino.

E dai fasti iridati si passò alla serie B e serie C con l’Uisp Zisa Palermo ed il Baseball Palermo. Nel 2010 ci fu l’accordo tra i Catania Warriors ed il Comune per disputare i match casalinghi della compagine etnea. Durò poco. Poi nel 2012 i Cardinals giocarono alcuni incontri di football americano.

Dal 2013 tutto fermo nel declino e nell’oblio più totale. Diamante che ha subito tanti atti vandalici e furti di rame.

Lo Stadio Barbera fuori da Euro 2032 e fatiscente

Un altro simbolo dell’impiantistica che a Palermo stenta a decollare è lo Stadio Renzo Barbera. Lo scorso anno l’onta di non essere compreso nel dossier che la Figc (La federazione italiana gioco calcio) ha consegnato alla Uefa per la candidatura degli Europei del 2032. Poi la candidatura italiana è divenuta congiunta con la Turchia e quindi l’assegnazione con le sedi nel nostro Paese che inesorabilmente scenderanno da 10 a 5 (o al massimo 6). Dato che potrebbe variare se l’Uefa allargasse il numero di squadre presenti alla rassegna continentale di quell’edizione.

Rimangono le tante parole della politica per ribadire che “Palermo fa parte del progetto” ma la situazione rimane statica. L’impianto di viale del Fante, sede delle partite del Palermo Fc, rimane fatiscente e vecchio, con i servizi igienici trovati più volte in condizioni non idonee. In attesa del miracolo, ossia che Palermo possa rientrare – non si sa come – nel lotto delle sedi di Euro 2032, si dovrebbe iniziare a pensare come muoversi in un impianto che ha compiuto 92 anni e che non ha una ristrutturazione vera e propria da oltre 34 anni, quando venne ricostruito per i Mondiali del 1990.

Insomma, a Palermo senza impiantistica, fare sport è sempre più complicato. Tante, tantissime le occasioni (grandi e piccole) perse per portare sport e lustro nazionale ed internazionale nel capoluogo siciliano.