Brazilian Jiu Jitsu, Il 19enne alcamese Gaetano Varvaro vince l’oro all’AJP Tour

di Elio Natale Coppola

Le arti marziali siciliane continuano a far parlare di sè. Dopo il successo di Savita Russo, tocca ad un altro giovane isolano far parlare di sè. Questo rispondere al nome di Gaetano Varvaro, 19enne di Alcamo (TP), ha vinto la medaglia d’oro all’AJP Tour (Abu Dhabi Jiu Jitsu Pro) che, domenica 29 Settembre, ha fatto tappa a Catania. Questo torneo è un evento internazionale che consente di qualificarsi per i mondiali di Abu Dhabi. Come scopriremo nel corso dell’intervista, per l’alcamese si è trattato di un torneo in crescendo caratterizzato da tre vittorie per sottomissione e una, la finale, vinta ai punti. Varvaro combatte per i colori della Matside Jiu Jitsu ed è seguito dal coach GianLuca Zambelli, intervistato per l’occasione.

Prima di lasciare spazio alle parole del coach va precisato che il Brazilian Jiu Jitsu è uno sport da combattimento specializzato nella lotta a terra e nelle prese, chiamate chiavi. Gli incontri hanno una durata di 5 minuti e la vittoria può arrivare o per sottomissione o, una volta scaduti i cinque minuti, ai punti. Quest’ultimi sono assegnati da un arbitro presente sul tatami che, in caso di dubbio, può confrontarsi con i giudici che stanno al di fuori. Varvaro compete nella categoria cintura bianca 69 kg, no-gi, cioè senza kimono.

L’AJP DI GAETANO

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Per Gaetano si trattava della seconda partecipazione ad un torneo. In precedenza ha partecipato ad una tappa del campionato regionale a Messina ma, purtroppo, è uscito al primo incontro dove ha incrociato un ragazzo ceceno che aveva già due anni di esperienza alle spalle. L’AJP però è un evento mondiale, uno di quelli che ti permette di qualificarti al mondiale di Abu Dhabi. È stata un’esperienza incredibile per tutti noi, dove abbiamo respirato l’aria di un ambiente sano e abbiamo incontrati atleti di tutte le nazionalità, c’erano maltesi, rumeni, spagnoli, ecc. Gaetano, vista anche l’esperienza precedente, è partito un po’ tirato. Non riusciva a dettare i tempi dell’incontro e si limitava a rispondere agli attacchi dell’avversario. Dopo la prima vittoria si è sbloccato ed ha iniziato sempre più a prendere l’iniziativa. All’interno del torneo ha avuto una crescita esponenziale, lotta dopo lotta“.

LA FINALE

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La finale, come giusto che sia, è stato l’incontro più teso ed equilibrato. Valentino Vinci, l’avversario, non ha reso la vita facile a Gaetano. Non a caso questo è stato l’unico scontro che ha vinto ai punti e non per sottomissione come tutti i precedenti. Ricordo che l’ansia di tutti è aumentata di incontro in incontro fino a raggiungere l’apice all’ultima sfida. Io e il padre siamo stati anche cacciati dall’angolo perchè urlavamo troppo. È stato un torneo splendido che si è concluso con una medaglia d’oro, all’inizio, inattesa. La felicità mia, di Gaetano e del padre erano incontenibili. Anche perchè ormai lo seguo da un anno e quando abbiamo iniziato lui era magro e con le spalle chiuse. Vederlo dopo soli 9 mesi con un oro nazionale è stato incredibile“.

DAGLI OCCHI DEL COACH

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A sinistra il coach GianLuca Zambelli, a destra il medagliato Gaetano Varvaro

 

Anche per me si trattava della seconda uscita in veste di coach. Le emozioni che ho provato non sono facili da descrivere, era meglio se c’ero io sul tatami. Da allenatore, ovviamente, non sono io ad avere il controllo dell’incontro quindi l’ansia aumentava perchè non ero certo che Gaetano riusciva a mettere in pratica i miei consigli. All’inizio dell’AJP ho pensato, sarebbe meglio che perdessi io (sconfitta in semifinale contro il maltese Owen Falzon, poi vincitore della finale, ndr) e che vinca Gaetano; e così è andata“.

I risultati dell’AJP di Catania, ajptour