Enduro. Il campionato FMI riparte da Raffadali dove l’esperienza è al servizio della sicurezza

di Elio Natale Coppola

Terminate le festività pasquali è arrivato il tempo di rimettersi il casco e montare in sella. Dopo poco più di un mese dalla gara di Montalbano Elicona torna il campionato regionale enduro FMI. Per la seconda tappa, piloti ed appassionati si sono dati appuntamento a Raffadali (AG) in casa del Moto Club “Enduristi del Platani – Black Wolf“. All’evento, stando alle pre-iscrizioni, saranno presenti circa 160 enduristi provenienti da tutte le provincie siciliane.

Come, ormai, da tradizione per questo articolo pre-gara ci siamo fatti raccontare le particolarità del percorso direttamente da uno degli organizzatori, in particolare dal presidente pro tempore del MC Giovanni Diana.

“Enduro test la nostra chicca. Per la sicurezza mettiamo in campo le nostre conoscenze”
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Parte dell’enduro test di Raffadali

Ciao Giovanni, cosa ci puoi dire sul vostro tracciato? “Innanzitutto, il tracciato sorge nella zona industriale di Raffadali. Si estende per 38 km e, come al solito, conta di due prove speciali: cross ed enduro test. Sono previsti un totale di quattro giri con un tempo medio di percorrenza di 1:35 h. Inoltre, tempo permettendo, ci sarebbe la possibilità di fare un ulteriore passaggio sul cross test. Per quanto riguarda lo sviluppo della gara a 600 metri dal paddock abbiamo, per l’appunto, il cross test: semplice, veloce e che si sviluppa sul piano per 3 km. Terminato questo c’è un trasferimento di 17 km armonizzato con punti tecnici con mulattiere per poi arrivare all’enduro test. Quest’ultimo, lungo 4,5 km, è un po’ la nostra chicca, oltre ad essere molto tecnico con alternanza di rocce e terra, quest’anno l’abbiamo realizzato a ferro di cavallo con i punti di partenza e d’arrivo molto vicini tra loro. Infine, c’è il secondo ed ultimo trasferimento di 15 km che attraversa la borgata di Giardina Gallotti per poi tornare al paddock”.

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Giovanni Diana sul tracciato

Il meteo vi ha creato delle difficoltà nella realizzazione del percorso? “No, è andato tutto abbastanza bene. Ieri è stata una giornata molto ventosa che ci ha complicato il lavoro col fettucciato ma siamo riusciti a completare il tutto in tempo. Prima di domenica è prevista un po’ di pioggia che potrebbe ammorbidire il terreno ma penso che resterà abbastanza duro. I piloti hanno avuto già modo di visionare le prove speciali.”

Un aspetto che preoccupa molti organizzatori è quello della sicurezza. Voi come lo affrontate? “Il nostro punto di forza è l’esperienza che abbiamo raccolto in anni di gare. Quando pensiamo ad un tracciato ci mettiamo in prima persona a provarlo, lo testiamo, lo valutiamo e studiamo come migliorarlo e realizzarlo per fare il tutto in sicurezza. Ovviamente il primo augurio è che nessuno si faccia male”.

Prima di salutarci puoi raccontarci un po’ la storia del tuo motoclub? “Inizialmente eravamo una Asd ma poi io, Campo ed altri del direttivo abbiamo deciso di fare il passaggio a Moto Club e di puntare con decisione su questa direzione per crescere. Fino al momento le cose stanno andando molto bene, quest’anno abbiamo fatto 30 licenziamenti. Siamo affiliati FMI da sei/sette anni e questa sarà la terza volta che ospitiamo il campionato regionale, oltre alle diverse moto cavalcate che facciamo. Ovviamente ci sono state delle difficoltà durante la pandemia ma ne abbiamo anche approfittato per creare un circuito da motocross. Un aspetto che andrebbe migliorato è quello delle strutture ricettive che non essendo tante, quelle in zona, forse un po’ ci penalizza ma vedere che queste sono al completo quando organizziamo le gare mi rende molto orgoglioso perchè vuol dire che stiamo comunque muovendo l’economia locale”.

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Il cross test di Raffadali

Ringraziamo il presidente Giovanni Diana per la collaborazione e le foto