Tour de France, Tappa 5: Simon Clarke vince d’esperienza ad Arenberg. Pogacar vola sul pavé. Roglic affonda

di Giuseppe Ortale

L’australiano Simon Clarke (Israel – Premier Tech) vince la quinta tappa del Tour de France (2.UWT) con arrivo ad Arenberg Porte du Hainaut in una frazione in cui Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) guadagna su tutti i suoi avversari con Primoz Roglic (Team Jumbo – Visma) che perde dal connazionale ben 2’07”.

Tappa folle, che si concluderà alla media folle di 48,5 km/h di media; dopo il “chilometro zero” arriva l’attacco che forma la fuga di giornata che vede nuovamente protagonista la maglia a pois Magnus Cort Nielsen (EF Education – Easy Post), Edvald Boasson Hagen (TotalEnergies), Taco Van der Hoorn (Intermarchè – Wanty – Gobert Matèriaux) ai quali si accodano, successivamente, Neilson Powless e Simon Clarke.

Il gruppo da il via libera ma la media generale della corsa è sempre molto elevata; al traguardo volante di Mérignies è van der Hoorn a transitare per primo mentre il gruppo, che passa con un ritardo vicino ai tre minuti, è regolato da Fabio Jakobsen (Quick – Step Alpha Vinyl Team).

Il primo momento importante della corsa arriva a 100 km dall’arrivo quando la maglia gialla Wout van Aert (Team Jumbo – Visma) è vittima di una caduta; il belga tuttavia riesce a rientrare in gruppo grazie all’aiuto di Steven Kruijswijk, dopo ben 8000 metri di insegnamento.

Il vantaggio della testa della corsa supera per la prima volta i quattro minuti ma in prossimità del primo tratto in pavè è l’UAE Team Emirates ad assumersi la responsabilità di tirare il gruppo; caduta di Peter Sagan che si rialza subito ma deve faticare a tenere la coda di un gruppo che è allungatissimo grazie all’azione di Alberto Bettiol marcato a uomo da Pogacar e Christophe Laporte.

Problema meccanico per Aleksandr Vlasov (BORA – hansgrohe) che è bravissimo a non perdere contatto dal gruppo principale che chilometro dopo chilometro recupera sulla fuga. Altra caduta eccellente in gruppo è quella di Anthony Turgis che oggi avrebbe potuto dire la sua.

Accelerazione di Michael Mørkøv che spezza il gruppo e mette in difficoltà, tra gli altri, Sagan, Chris Froome e il nostro Giulio Ciccone (Trek – Segafredo) mentre chi è molto brillante è il solito Pogacar sempre in testa al gruppo; a staccarsi, sempre sotto il forcing della Quick – Step, sono van Aert e Mathieu Van der Poel (Alpecin – Deceuninck).

Succede di tutto con la foratura di Jonas Vingegaard e la caduta di Primoz Roglic che mandano in tilt i piani dei Jumbo – Visma mentre il quintetto di grande qualità in testa alla gara limita alla grande i danni e saranno loro a giocarsi la tappa.

Volata lunghissima che premia l’esperto australiano che batte van der Hoorn e Boasson – Hagen; van Aert nella parte finale limita i danni, insieme a Vingegaard, e conserva la maglia gialla in una giornata che non ha visto tra i protagonisti uno spento Van der Poel.

Altra top10 per Luca Mozzato (B&B Hotel – KTM) e nel gruppo dei migliori anche Damiano Caruso (Team Bahrain – Victoroius).