Il pallone racconta… Palermo Ascoli: trenta i precedenti tra le due formazioni

di Valentino Sucato

Palermo-Ascoli una sfida che già stuzzica gli appetiti e con entrambe le squadre con quattro punti dopo due partite e con belle sensazioni. Entrambe possono fare bene. Il futuro è incerto mentre il passato ce lo racconta… il pallone nel suo eterno rotolare. Trenta gare in totale già giocate tra Palermo e Ascoli, mai una in Coppa Italia, otto in serie C e quattro in A, diciotto tra i cadetti. Undici vittorie per i rosa, altrettanti pareggi e otto vittorie per i marchigiani. Insomma non tanti incontri e il motivo va ricercato nel fatto che l’ Ascoli ha fatto capolino in B abbastanza tardi, a partire dagli anni ’70 grazie alla vittoria nella stagione 1971-72 in Serie C guidata da Carlo Mazzone. L’anno dopo però, non giocherà con il Palermo in serie A, ma l’Ascoli dei miracoli sfiora la promozione in A arrivando addirittura quarto. Gli riuscirà solo l’anno successivo (e qui incontra per la prima volta la squadra rosa) quando vincerà il campionato con 51 punti condividendo il primato con il Varese. Con il Palermo costantemente in B e con un Ascoli in A le sfide si assottigliano per poi ripresentarsi con più frequenza negli anni novanta. Ma partiamo con l’amarcord. 1973/74, la prima gara è alla Favorita finirà con il risultato di 1-1. Alla rete di La Rosa risponderanno i bianconeri all’86’ con un calcio di rigore di Campanini prima parato da Bellavia e con la sfera che dopo aver carambolato sul palo è spinta in rete dallo stesso attaccante ascolano. Scoppia il finimondo sugli spalti con un tentativo di invasione. L’arbitro Lattanzi contestatissimo è stato costretto a rifugiarsi negli spogliatoi.

Nella gara di ritorno con l’Ascoli di Carletto Mazzone lanciatissimo verso la serie A al Del Duca partita senza storia con i patroni di casa che mettono in ghiaccio il risultato dopo soli venti minuti con le reti di Campanini e Silva. Passerà qualche anno per intersecare i loro destini: 2-0 nel campionato 1976/77 con le reti di Zandoli e Villa e con il Palermo che comunque esce a testa alta anche se i due punti vanno agli uomini di Riccomini. Nella gara di ritorno i rosanero di De Bellis ottengono la prima vittoria contro i bianconeri con un 2-1 sofferto e raggiunto solo nel finale grazie ad un di calcio di rigore trasformato da Brignani all’82. In precedenza in rete Osellame e il solito Villa. L’anno dopo l’Ascoli scrive la storia e fa innamorare tutta l’Italia per un’impresa irripetibile. Stravince il campionato con ben sette giornate di anticipo. Il Palermo per lunghi tratti del campionato è stato in piena zona promozione vagando dal secondo al quarto posto e addirittura a tre giornate dal termine era dietro l’Ascoli già promosso ma le ultime tre partite sono state un calvario con un solo punto conquistato in casa contro la Cremonese e due sconfitte esterne contro il Catanzaro di Palanca e il Cesena. Per il Palermo l’amara consolazione del record di imbattibilità casalinga. In quel campionato le due squadre diedero vinta a due gare intensissime. La prima ad Ascoli con la vittoria degli uomini di Renna per 3-2 con il Palermo che domina il primo tempo e sblocca il risultato con Majo al 36′. Zandoli quattro minuti dopo la pareggia. Nella ripresa Adelio Moro porta in vantaggio l’Ascoli su calcio di rigore , Zandoli, ancora lui, la chiude sul 3-1. Inutile il calcio di rigore realizzato all’ 83′ da Brignani.

Nella gara di ritorno pareggio 1-1 a Palermo con gol del solito Moro nel primo tempo e pareggio nei minuti finali con Chimenti. Le due squadre avranno poi alterni destini con i marchigiani che voleranno in A e i rosanero dopo alcune stagioni tra i cadetti scivoleranno in C. Si incontreranno nuovamente in B nel campionato 1985/86 con uno 0-0 alla Favorita e una vittoria ascolana per 3-2 con reti di Trifunovic, e doppietta di Incocciati mentre per i rosanero in gol andranno Guerini e Sorbello. Alla fine di quella stagione il Palermo sarà radiato. Le due squadre ritorneranno ad incontrarsi nel 1993/94 ancora in B: Ascoli-Palermo 1-0 rete del teutonico Bierhoff e un clamoroso 3-0 al ritorno per il Palermo di Salvemini con la mitica tripletta di Antonio Soda. L’anno successivo sempre con gli stessi allenatori in panchina Salvemini per i rosa e Colautti per i bianconeri il Palermo vince 2-0 con due perle di Maiellaro. Ma al ritorno i rosa soccomberanno con una rete di Binotto che non servirà a molto, infatti, l’Ascoli alla fine della stagione scenderà in C. In serie C ci sono solo 4 gare a Palermo con un pareggio per 0-0 e una vittoria per l’Ascoli, nella stagione 1999/2000: Palermo-Ascoli 0-1 rete di Eddy Baggio, e due vittorie per i rosa. Entrambe per 1-0, nel 1998/99 gol di Puccinelli e nel 2000/01 all’ ultima giornata, con rete di Maggiolini una vera apoteosi perché rappresentò il ritorno in B, grazie ad un’ alternanza al cardiopalmo di risultati. Le squadre si tornano ad incontrare in B nella stagione 2002/03 nella quale il Palermo perde il biglietto per la serie A nell’ultima gara a Lecce: in quel campionato alla Favorita finirà 2-2 in una gara con tante emozioni. Segna il rosanero Mascara poi pareggia Bruno. Nella ripresa il Palermo (con in panchina Arrigoni) sciupa un rigore parato da Cejas e battuto da Maniero poi l’Ascoli mette la freccia e va in vantaggio con Olivi. Nei secondi finali Di Napoli pareggia. Nella gara di ritorno il Palermo (che nel frattempo ha cambiato allenatore, in panchina siede Sonetti) espugna il De Duca con Zauli e Di Napoli per il 2-1 finale intervallato da Bonfiglio. Nel 2003/04 l’anno del sospirato ritorno in A dopo trent’anni di attesa il super-Palermo con in panchina Silvio Baldini soffre ma vince e ad Ascoli è ancora 2-1. Luca Toni, Bonfiglio e Mutarelli i marcatori. Nella gara di ritorno Ascoli pericolosissimo ma Corini su rigore consegna tre punti al Palermo guidato da Guidolin subentrato a Baldini. Le due squadre si ritroveranno in A nella stagione 2005/06: ad Ascoli è 1-1, Bonanni per i rosa e pareggio di Ferrante. Al ritorno il Palermo spreca troppo e non basta il vantaggio di Caracciolo: l’ala Foggia prima raggiunge il pareggio e poi spreca al 90esimo il colpo dell’1-2. Nella stagione 2006/07 nella quale l’Ascoli alla fine retrocederà in B, il Palermo di Guidolin, con le reti Bresciano, Corini, Tedesco e Capuano inchioda la gara sul 4-0 anche se nella gara del girone di ritorno il Palermo sbanda e perde 3-2 nelle Marche. Segnano Simplicio, Budyanskiy per l’1-1, poi Matusiak porta il Palermo sull’1-2 ma prima Paolucci e poi ancora Budyanskiy regalano tre punti all’Ascoli.

L’ultima sfida è nella stagione 2017/18. Ad Ascoli un brutto 0-0 e a Palermo un 4-1 incredibile. L’Ascoli infatti chiude il primo tempo sullo 0-1 con rete di Bianchi ma nella ripresa si scatena il Palermo con una doppietta di Rispoli e i gol di Coronado e Nestorovski.

La “Sfida” Vista Da Giuseppe Misiano

La prossima sfida al Renzo Barbera, (sabato 27 agosto ore 20:45) vedrà i rosanero incrociare l’Ascoli del patron Pulcinelli. La partita è di quelle che evocano vecchi ricordi. Un classico della B, vista l’assidua frequentazione di entrambe le compagini nel torneo cadetto, soprattutto negli anni 70 e 80. Valentino Sucato ha ben sviscerato proprio questo aspetto nella presentazione del match. Ma che partita sarà invece quella di sabato sera? Con il mercato che chiude i battenti mercoledì 31 agosto quasi tutte le squadre tengono affisso l’avviso “lavori in corso” nel loro quartier generale. Non fanno eccezione Palermo e Ascoli dove quest’ultima, in verità, sembra un pò più avanti dei siciliani. Anche i piceni, come il Palermo, ha cambiato molto. A cominciare dall’allenatore. Dal 4-2-3-1 di Sottil (che ha voluto misurarsi quest’anno con la “sua” Udinese, in A, lasciando un pò delusi il Presidente e i tifosi ascolani, dopo la cavalcata conclusasi ai playoff), si passa a 4-3-3 di mister Bucchi che il Palermo già conosce per averlo affrontato al primo turno dei playoff di C con la Triestina. E non è una buona notizia per i rosanero. Bucchi fa dell’intensità e della coralità il suo marchio di fabbrica e qualcosa già si è intravisto soprattutto nella prima partita contro la Ternana. Qualche difficoltà ha palesato in verità, nella costruzione dal basso (altro punto fermo di Bucchi), soprattutto nella prima mezz’ora del secondo match, quello con la Spal ma, vuoi per il necessario inserimento dei nuovi, vuoi per un rodaggio fisiologico in questa fase della stagione, la “macchina” non è ancora al massimo dei giri. Va da se comunque che a livello di individualità i bianconeri sono in grado di far saltare gli equilibri. Basti guardare ai tre lì davanti (Lungoyi, Gondo, e Bidaoui, più capitan Dionisi e, anche Ciciretti) che hanno già mostrato strapotere fisico e capacità di effettuare “strappi” importanti (vedi il rigore procurato da Gondo, o le incursioni di Lungoyi) In mediana (a tre, come l’anno passato) Collocolo e Buchel e il volto nuovo Caligara assicurano organizzazione e filtro oltre all’esperienza di meccanismi già noti, per i primi due, con il precedente mister Sottil. La difesa, anche quest’anno rigorosamente a quattro, si avvale dei nuovi Giordano e Bellusci, quest’ultimo un gradito ritorno, e di Botteghin (in versione goleador con la Ternana) più Salvi. Leali in porta, come sempre. Un leader che già ha messo insieme qualcosa come 110 presenze con la maglia bianconera. Una garanzia. Un brutto cliente per il Palermo che dovrà esere cattivo e concentrato per avere ragione dei suoi avversari. Ultima nota, non banale: gli ex sono tre e cioè Fabbrini, Salvi e Bellusci che a Palermo ha lasciato il segno in due annate complicatissime dal 2017 al 2019. Le premesse sono ottime e un pò di pepe alla sfida lo metterà anche l'”Affaire” Saric: l’italo bosniaco è cercato dal Palermo, in sede di mercato, con offerte anche importanti. L’Ascoli non vuole cederlo ai rosanero per non rafforzarli. Sabato sicuramente non sarà della partita. Se la fumata bianca sarà, se ne parlera sicuramente la prossima settimana. Insomma, ci sono tutte le premesse per una gara davvero emozionante, come sempre…