Impianti chiusi, costi aumentati e ritiri dei più piccoli: le difficoltà del nuoto post Covid

di Simone Milioti

A seguito dei campionati regionali dello scorso fine settimana che hanno interessato la categoria Ragazzi, ascoltando gli allenatori delle società che hanno ben figurato, sono emersi, oltre alla soddisfazione per i buoni risultati, gli sforzi e le difficoltà del nuoto negli ultimi anni, molti di questi dovuti anche al post Covid.

Se da un lato la Poseidon festeggia la vittoria ci tiene a sottolineare gli sforzi fatti sia con il vivaio che negli impianti di allenamento: “Il vivaio e l’entusiasmo crescono, è gratificante – racconta Manlio Mastrosimone – per le società che si sono messe insieme e fanno grossi sacrifici mantenendo i costi invariati per le famiglie nonostante aumentino per le nostre strutture (Piscine Le Olimpiadi, Poseidon e Infinity Pool e Wellness di Santa Maria Licodia) e questo ci fa onore perché in un momento di difficoltà si rema tutti verso la stessa direzione”.

Sul podio anche l’Unime e il direttore tecnico Diego Santoro nel commentare il terzo posto sottolinea nei suoi ringraziamenti l’opportunità di potersi allenare in strutture all’altezza: “La Cittadella Sportiva Universitaria (immagine in evidenza della piscina scoperta) ci mette nelle condizioni di svolgere attività di alto livello al meglio e crescere quasi come degli atleti professionisti e anche l’importante sinergia con la piscina Pianeta Sport di Reggio Calabria”.

Chi affronta difficoltà a livello di numero di nuotatori è la Sicilia Nuoto, ma certamente non è l’unica, il tecnico Angelo Savoca che allena da anni ci tiene a far sapere che “la pandemia non ha aiutato le categorie inferiori e stiamo provando a creare una spinta dal basso per una rinascita non solo della nostra squadra, ma del movimento in generale”.

Sulla stessa linea d’onda il collega Giuseppe Incremona della Sun Club: “Il Covid ha ridimensionato un po’ tutte le società, molti ragazzini si sono ritirati ma non demordiamo e andiamo avanti”. A cui però si aggiungono a Siracusa le difficoltà di allenarsi con gli impianti che stanno chiudendo: “Abbiamo dei problemi con la Cittadella dello Sport che è chiusa da settembre, lì c’è la vasca da 50 m in cui dovremo cominciare ad allenarci nelle prossime settimane. Il Pegaso, altra struttura di Siracusa, ha chiuso, fortunatamente noi abbiamo il nostro impianto da 25 metri e non ci possiamo lamentare. Ma è capitato anche di allenarci a Palazzolo al bisogno quando c’erano delle difficoltà, ma in generale tutte le strutture comunali non se la passano bene”.

Queste sono le voci di alcuni tecnici e ce ne saranno tanti altri che in modo più o meno uguale denunciano le stesse carenze cercando di attirare l’attenzione sulle stesse problematiche da risolvere per il bene di tutto il movimento. Non vogliamo fare un torto a nessuno se in questo momento citiamo le esperienze solo di queste quattro squadre, raccolte dopo il campionato regionale Ragazzi. In passato ci siamo occupati delle difficoltà della Swimblu ad allenarsi nell’impianto comunale di Milazzo, dei costi aumentati per la Power Team, delle difficoltà nella piscina di Trapani dopo il nubifragio dei mesi scorsi e della piscina comunale di via del Fante a Palermo. Per il futuro continueremo a vigilare e chiedere ai protagonisti del nuoto siciliano di restituirci una fotografia del movimento affinché possa continuare a crescere e non ad inabissarsi.