In corsa per la Coppa del Mondo Fia Formula 3 e per un posto al sole in una gara che in passato è stata vinta da mostri sacri che rispondono ai nomi di Ayrton Senna (1983) e Micheal Schumacher (1990).
Il pilota marinese Gabriele Minì vuole essere protagonista al Gp di Macao e scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della kermesse che assegna il prestigioso trofeo.
Nella mattinata italiana, alle 8.30, il driver della Sjm Theodore Prema Racing prova l’impresa partendo dalla terza posizione alle spalle di Luke Browning che ieri ha vinto la Qualifying Race in scioltezza, e di Alex Dunne, secondo.
Non sarà facile. Le stradine cittadine che compongono il Circuito da Guia non lasciano troppi spunti per i sorpassi e come ogni tracciato cittadino, sarà importante – ancor più che in altre sedi – partire bene. Inoltre dovrà difendersi dalla concorrenza.
In quarta posizione ed in seconda fila assieme a lui il suo compagno di squadra, lo svedese Dino Beganovic, poi l’accoppiata Mp Motorsport formata da Dennis Hauger e Mauri Boya. In quarta fila l’estone Paul Aron (Sjm Theodore Prema Racing) e Josep Maria Martì (Campos Racing). Isak Hadjar (Hitech Pulse Eight) e Zan Maloney (Rodin Carlin) chiudono la top ten mentre saranno 24 le monoposto al via.
Non saranno partiranno il britannico Dan Ticktum, vincitore delle edizioni 2017 e 2018, lo statunitense Ugo Ugochukwu. Quindici le tornate sul percorso di 6.12 km che si trova nell’ex protettorato portoghese che ospita la settantesima edizione del Gp di Macao.
Ieri il talento siciliano e driver della Alpine Academy, ha disputato una Qualifying Race di sostanza ma non ha avuto lo spunto per superare Browing che nelle seconde qualifiche, quelle disputate venerdì, aveva strappato la pole position a Minì (miglior tempo nelle qualifiche del giovedì, ndr) per 6 millesimi.
Ci ha provato due volte: la prima alla partenza ed è anche stato per qualche centinaio di metri col muso davanti, la seconda subito dopo la safety car. Ma in entrambe le occasioni, il suo ex compagno nel campionato che si è chiuso lo scorso settembre alla Hitech Pulse Eight, gli ha chiuso lo spazio. Ed inoltre alla ripartenza è stato infilato dal neo 18enne Dunne che aveva in precedenza rimontato dalla sesta posizione della griglia.
Queste le parole di Minì ai microfoni della Fia al termine della gara di ieri: “Probabilmente non eravamo i più veloci, ma ho cercato di superare Luke (Browning, ndr) due volte, sia alla partenza che alla ripartenza. Ma Luke ha lasciato un po’ la porta aperta ad Alex (Dunne, ndr) e io non volevo trovarmi all’esterno con tre ruote larghe alla curva 3, quindi ho alzato un po’ prima e li ho lasciati passare. Non avevo il passo per superarli, ma lavoreremo stasera per essere più veloci domani (oggi, ndr)”.
Nell’albo d’oro del Gp di Macao, il successo italiano manca dal 2010. L’ultimo è stato Edoardo Mortara (svizzero ma naturalizzato italiano) che bissò il trionfo dell’anno precedente.
Per trovare un’altra firma italiana bisogna tornare indietro al 1988 con Enrico Bertaggia (campione italiano di F3 nel 1987) che non ebbe grande fortuna in Formula 1 dopo le esperienze con la Coloni nel 1989 e con la (disastrosa e disastrata) Andrea Moda nel 1992.
Ancora più indietro si trova il doppio successo di Riccardo Patrese nel 1977 e 1978 col pilota padovano protagonista di tante stagioni in F1 culminate con la seconda posizione dietro al compagno Nigel Mansell nel 1992 in una carriera che nella massima serie lo ha visto partente in 256 Gp con 6 vittorie e 37 podi complessivi.
Foto: pagina Facebook della Sjm Theodore Prema Racing