Il pallone racconta, Palermo-Catanzaro stagione 77/78, finisce 1-1 con gol di Vito Chimenti al 90′

di Valentino Sucato

Correva l’anno 1978 ed nel campionato di serie B si assisterà all’impresa dell”Ascoli di Renna che vincerà il torneo a man bassa battendo ogni record. Dietro i marchigiani, una gran bagarre con tanto equilibrio con Avellino, Palermo, Catanzaro, Lecce, Monza e Ternana a darsi battaglia. Verso fine del torneo fu proprio il Palermo a crollare di schianto nelle ultime tre gare raccolse un punto lasciando il via libera ai calabresi e agli irpini per la festa finale assieme al già citato Ascoli.

Prima della partita

Catanzaro e Palermo in quel campionato non partirono con il piede giusto ed infatti dopo le prime sedici giornate le due squadre si trovavano al centro classifica con il Palermo all’ ottavo posto con il Bari a 17 punti e il Catanzaro a 16 punti. La settimana precedente la sfida tra le due squadre, il Palermo aveva deluso con la Ternana (toh! che coincidenza) perdendo in Umbria 1-2, idem i calabresi che avevano perso in casa (neutro di Reggio Calabria) 2-3 con il Bari. Alla Favorita si presentarono due squadre nervose e alla ricerca di un riscatto.

La partita

Era il 9 Gennaio 1978. Nel Catanzaro erano assenti per infortunio Palanca e l’ex Arbitrio e già dopo 23′ Maldera su era fatto male sostituito da un ottimo Arrighi. Al 38′ il giallorosso Improta uscì per infortunio in barella e non poté essere sostituito (allora viveva la regola di una sola sostituzione). Nel Palermo nel ruolo di arretrato laterale destro giocava un ormai “anziano” Erminio Favalli con Majo in cabina di regia.

Il tabellino della gara

PALERMO: Frison; Favalli, Brilli (Larini dal 1′ della ripresa), Brignani. Di Cicco, Cerantola: Osellame, Borsellino, Chimenti, Majo. Conte. In panchina Guzzardi e Magistrelli. Allenatore Veneranda 

CATANZARO: Pellizzaro: Ranieri. Zanini; Banelli, Groppi, Maldera (23 p.t. Arrighi): Rossi. Improta, Petrini, Nicolini, Nemo. In panchina Casari e Borzoni. Allenatore Sereni

ARBITRO: Mascia di Milano

Marcatori: al 44 p.t. Zanini, al 45 della ripresa Chimenti su calcio di rigore.

La cronaca

Un rigore in piena zona Cesarini salvò dunque il Palermo. Fu Chimenti ad evitare la sconfitta esterna con un rigore realizzato nel secondo finali contro un Catanzaro scatenato soprattutto nella seconda frazione. Il Palermo giocò male il primo tempo sbagliando anche tanto sottorete e il Catanzaro un po’ troppo guardingo non ne seppe approfittare. Nelle pieghe dell’agonismo tenace dei calabresi, un’interpretazione fu quella che la loro prova, carica di dinamismo con passaggi precisi e azioni ben congegnate, è stata polemica verso i dirigenti che in settimana li avevano puniti dopo le ultime deludenti prestazioni. Al 1′ minuto Chimenti sfiorò il gol dopo una triangolazione veloce con Borsellino e Majo. Al 7′ il portiere ospite Pellizzaro si oppose ad una bordata dal limite di Borsellino servito da Cerantola. Al 10′ Nemo servì Improta che a suo volta lanciò Rossi ma il suo tiro andò di poco a lato. Al 10′ Chimenti servì in area Conte atterrato da Ranieri ma per l’arbitro non era calcio di rigore. Un tiro di Favalli poi terminò la sua corsa sul palo, poi Favalli servi Borsellino che si fece anticipare al momento del tiro. Il Catanzaro alzò un tenace muro difensivo per arginare i rosa. Tuttavia allo scoccare del fischio intermedio e cioè al 44′ il terzino Zanini riuscì a portare in vantaggio il Catanzaro girando in rete di testa una punizione di Nemo con il portiere rosa Frison sbilanciato oltre che piazzato male sulla linea di porta e con la palla che dopo aver colpito il palo e la spalla dell’estremo difensore rosanero rotolò in rete. Il Palermo reclamò due calci di rigore il primo al 29′ fallo di Banelli su Chimenti, il secondo per un fallo di Ranieri su Osellame lanciato a rete. Il clima alla Favorita si surriscalda ed il Catanzaro in contropiede a sfiorare il gol con Nemo che calcia alto. Prima del fischio finale l’arbitro finalmente concesse il penalty ai padroni di casa dopo che Banelli aveva falciato Favalli in prepotente discesa al limite dell’area. Chimenti non sbagliò e chiuse la gara sull’1-1.