Agostino Visconti, gli inizi con il cugino Giovanni, l’incontro con Magrini e il ritiro per malattia

di Fabio Bologna

Due destini che si uniscono, cita una canzone dei Tiromancino, e così è stato per  Agostino Visconti e Giovanni Visconti (insieme nella foto di copertina), cugini uniti dalla stessa passione, dallo stesso talento e dagli identici inizi, ma con risvolti diversi. Di Giovanni Visconti abbiamo sempre parlato, il Re d’Italia con i tre Campionati Italiani vinti e le 34 vittorie,  ma c’è l’altro Visconti, Agostino, che con il primo ha diviso l’amore per la bici e un percorso comune fino agli Juniores. Tra i dilettanti fù compagno di Michele Scarponi, Daniele Pontoni, poi il ritiro a causa del Morbo di Crohn. 

Gli inizi e l’amore per la bici già da piccolissimi

Un amore, quella per la bici, che accomuna un pò tutti i bambini, ma per Agostino l’attrazione verso questo mezzo andava oltre il semplice gioco, la bicicletta viene subito accostata alla competizione, alle corse in bici. ” Mi sono innamorato della bicicletta che avevo 7 anni – inizia il suo racconto Agostino – guardando proprio Giovanni che girava in bici ed anch’io volli provare”. Dalle prime pedalate per gioco alle corse agonistiche il passo è breve e cosi inizia la trafila tra le categorie giovanili, con gli Esordienti del G.S. Boccadifalco di Salvatore e Nino D’amato.

“Io e Giovanni abbiamo cominciato assieme dalle categorie minori e ti confesso che eravamo i più scarsi – ammette ridendo Agostino – ci volle un pò di tempo prima che riuscissimo a capire come stare in gruppo, il modo in cui stare in bicicletta, conoscere e capire gli avversari, ma superata questa prima fase cominciammo anche noi due a farci vedere e a farci spazio”. 

E’ il suo primo tifoso

Il passaggio alla Giusti e l’incontro con Magrini

L’esperienza palermitana risente subito del richiamo della Toscana grazie alla affiliazione del G.S. Giusti in Sicilia, che apre le porte ai cugini Visconti tra gli Allievi, per poi farli approdare nella categoria superiore. “Avevamo 15 anni – racconta Agostino – ed io e Giovanni partimmo per la Toscana ed eravamo ospitati a casa di Francesco Giannini, poi passato professionista tra le file dell’Androni”. Fu lì che incontrano Riccardo Magrini, allora direttore sportivo. “Riccardo Magrini era il nostro idolo, incontrarlo era per noi la realizzazione di un sogno perchè rappresentava il ciclismo che noi vedevamo in televisione. Ricordo quando ci portava a casa sua e passavamo ore a guardare le sue foto con i grandi del ciclismo di quel periodo”.

Le strade tra Giovanni e Agostino si separano. Giovanni rimane nella Giusti, mentre Agostino passa alla Caneva di Gianni Biz (organizzatore del Gran Gala del Cilismo e del Giro del Friuli per professionisti, morto nel 2012) e del Ds Ezio Piccoli. Con la Caneva Agostino vince la gara internazionale Castello di Caneva ed altre sei delle gare in calendario.

Agos

Agostino Visconti in toscana Jrs II anno

Compagno di Scarponi e Pontoni poi il ritiro

I Dilettanti, una parola ed una categoria che in quei periodi significava mezza porta del professionismo aperta. “Tra i dilettanti corsi il primo anno con la Site Frezza – Marchiol con la quale conquistai una vittoria. L’anno successivo la società chiuse così passai con il Team Parolin, ma l’organico era già completo quindi trovai posto come gregario di Danilo Napolitano.  In quell’anno mi misi al servizio del capitano e conquistai 7 secondi posti dietro proprio a Napolitano”. In squadra ha avuto come compagni Michele Scarponi, Daniele Pontoni, Ezio Casagrande.

 Nel frattempo Giovanni vinceva il Campionato Europeo Dilettanti e per lui si aprivano le porte della Finauto di Angelo Citracca. “Sarei dovuto andare anche io con Citracca – spiega un ancora rammaricato Agostino Visconti – ma nel frattempo cominciavo a stare poco bene con delle perdite ematiche che evidenziarono la malattia di  Crohn. Di questa malattia non si conoscevano i risvolti legati all’attività agonistica, quindi nessuna squadra voleva correre il rischio di tesserami, con il conseguente ritiro dalle corse che durò 14 anni, fino al mio rientro tra gli amatori”.

Il ritorno in Sicilia e quello in bici dopo la morte del fratello

La biciletta in soffitta per 14 anni dopo il suo ritiro ed il suo rientro a Palermo, segnato però da un grave lutto, la morte del fratello Ciro.”Fu proprio questo tragico evento – racconta Agostino – a farmi tornare in bici tra gli amatori, lui era il mio primo tifoso, l’ho fatto per lui”. Un ciclismo che oggi si è trasformata in voglia di divertirsi condita da una passione per le corse mai domata. “La passione è la vera forza che ci “costringe” a gareggiare ancora nonostante l’età. Spesso vedo più passione e più voglia di sacrificarsi tra gli amatori che tra i ragazzi. Tutti noi abbiamo un lavoro ed una famiglia e spesso per far conciliare gli allenamenti a tutti questi impegni utilizziamo le prime ore del mattino o quelle tardi della sera per essere allo stesso tempo ciclisti ma anche padri, lavoratori e mariti”.  

Agostino Visconti oggi

Per i giovani era difficile prima oggi ancora di più

Una domanda sul futuro del ciclismo siciliano e sui giovani è d’obbligo considerato i sui trascorsi: “Il ciclismo è stato sempre uno sport in cui emergere è difficile, lo era anche ai miei tempi, ma oggi le difficoltà si sono triplicate. C’è una profonda crisi economica che ostacola la crescita sia delle società che dei i ragazzi. Quando ero esordiente ricordo che andavamo a correre in tutte le province della Sicilia e la squadra si faceva carico dei costi, oggi grava quasi tutto sulle spalle delle famiglie e mi rendo conto che diventa molto impegnativo”.

Ma anche i ragazzi sono cambiati ed in tanti si allontanano dallo sport. “Quando abbiamo iniziato noi avevamo una fame di vittoria e di riscatto che oggi i giovani non hanno più. Quando io e Giovanni partivamo per le trasferte al nord dove c’erano le gare importanti  eravamo con le pezze al c…, con bicilette che non erano quelle all’ultimo grido che avevano gli altri, volevamo fargli vedere chi eravamo e dare un senso ai nostri sacrifici ed a quelli della nostra famiglia, oggi tutto questo nei ragazzi manca”.

Ancora non al meglio della forma fisica, Agostino Visconti è tra i i più forti velocisti in Sicilia nella categoria Master e conta di riprendersi la scena con la Star cycling Lab.

Agostino e Giovanni Visconti