Più sicurezza per i ciclisti con il metro e mezzo nei sorpassi diventato legge

di Redazione

Il nuovo Codice della Strada è stato approvato dal Parlamento, introducendo alcune sostanziali movità, tra cui l’introduzione dell’obbligo per gli automobilisti di mantenere 1 metro e mezzo di distanza per garantire un sorpasso sicuro nei confronti dei ciclisti. Così è realtà una norma attesa da tempo, diventata un cavallo di battaglia per le associazioni impegnate per la promozione della sicurezza sulle strade italiane, dove troppo spesso i ciclisti sono vittime di pericolosi incidenti.

Un percorso difficile

A promuovere la norma del metro e mezzo è stato soprattutto Marco Cavorso, padre del piccolo Tommaso, vittima della strada nel 2010, dando vita all’associazione “Io rispetto il ciclista”, fondata nel 2017 insieme a Paola Gianotti e Maurizio Fondriest., con l’obiettivo di sensibilizzare il mondo della politica sulla sicurezza dei ciclisti. In questi anni il percorso della norma, che ora diventa legge, è andato avanti nonostante diversi stop, fino ad essere inserito nel testo finale del Codice della Strada emanato dal governo, che all’articolo 148 prevede quanto segue: “Il sorpasso dei velocipedi da parte dei veicoli a motore deve essere effettuato con adeguato distanziamento laterale in funzione della velocità rispettiva e dell’ingombro del veicolo a motore, per tener conto della ridotta stabilità dei velocipedi, mantenendo, ove le condizioni della strada lo consentano, la distanza di sicurezza di almeno 1,5 metri”.

Le altre norme

Ma questa non è l’unica rilevante novità contenuta nel nuovo Codice della Strada. A far discutere sono le norme introdotte per regolamentare l’uso dei monopattini, che d’ora in poi dovranno essere equipaggiati con indicatori luminosi di svolta e freno, ma anche con una targa, ed inoltre il conducente dovrà indossare un casco e munirsi di assicurazione. Massima attenzione gli automobilisti dovranno poi prestare all’utilizzo del cellulare alla guida, visto che si rischia la sospensione di una settimana della patente e la decurtazione fino a 10 punti, con una multa da 250 a 1.000 euro, con pene maggiori in caso di recidiva e più severe qualora l’uso dello smartphone sia causa di un incidente. Infine sanzioni maggiori per chi viene sorpreso al volante in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.