Il pallone racconta…Palermo-Pisa. La prima volta nel campionato 1936/37

di Redazione

Rubrica di Valentino Sucato

Alla Favorita Palermo e Pisa si sono incontrate ben quattordici volti in B. L’unica gara in A, la quindicesima, nel 1968/69 si è giocata nel campo neuro di Reggio Calabria. Ma andiamo con ordine. Cronologicamente si parte con la prima gara nel 1936/37 con i nerazzurri si impongono 1-0 con rete di Bertoni. Nel campionato successivo l’8 maggio ’38 ci sarà un festival di gol. Siamo nel periodo del fascismo e la maglia del Palermo era giallorossa come i colori della città. Finirà 7-3 per il Palermo con un’incredibile sequenza di gol. Curiosità: i due allenatori erano entrambi ungheresi, Hajos per il Palermo e Ging per i pisani Dopo 93 secondi di gioco il Palermo aveva subito già due gol: Ponzinibio e Faccenda e quando tutto lasciava presagire il peggio si scatena il Palermo che va in rete ben sette volte: doppietta di Rier, Lombardi, e le doppiette di Alberti e Di Falco, neo minuti finali Ponzinibio realizza la sua doppietta personale e il 7-3 finale.

Nel campionato 1938/39 il Palermo si impone per 1-0 con gol di Celant e 2-0 nel campionato successivo con reti di Costenaro su rigore e Icardi. Alla fine di quel campionato il Palermo si salverà ma sarà escluso per fallimento dal campionato successivo.

Le due squadre torneranno ad incontrarsi sotto le bombe sganciate degli alleati nell’isola nel campionato 1942/43: il 3 gennaio ’43 finirà 1-1 con gol pisano di Vigo e pareggio di Zucchero. Nel campionato 47/48 le due squadre lottano per la promozione in serie A. Ci riuscirà il Palermo con 46 punti. Il Pisa ne avrà solo 45 e il secondo posto non gli garantirà la festa promozione. Nel giorno bisestile 29 febbraio di quest’anno il Palermo vince 2-0.

I destini sportivi delle due squadre torneranno ad incontrarsi 17 anni dopo nel campionato 1965/66 e finirà 0-0 stesso risultato l’anno successivo. Nel campionato 1967/68 è festa per entrambe. Il Palermo arriverà primo con 52 punti seguito proprio da Pisa e Verona anch’esse promosse in A. A Palermo vittoria rosanero grazie ai gol di Perucconi e Landoni intervallati dal pareggio dei toscani con l’autorete di Lancini. In serie A la gara si gioca a Reggio Calabria e sarà vinta dal Palermo per 1-0 con la rete di Pellizzaro al 5′ e furono due punti importanti per la conquista di quella salvezza che però non raggiungeranno i toscani. Il Pisa tornerà ad incontrare il Palermo nel campionato 1970/71. Finirà 1-1 con gol di Vanello e pareggio ospite nei minuti finali di Barontini. Il Pisa andrà in C. Le due squadre si incontreranno nuovamente nel campionato 1979/80.

Il Palermo guidato da Cadè vince grazie ad un gol De Stefanis nei minuti finali. L’anno dopo doccia fredda per il Palermo che soccombe per 1-0. Il gol di Chierico su rigore lascerà l’amaro in bocca ai tifosi della Favorita. Quell’anno il Palermo nonostante cinque punti di penalizzazione si salverà. Nel 1981/82 il Pisa di Agroppi volerà in Serie A e dimostra il suo valore alla Favorita: finirà 2-2 con un Palermo (Renna in panchina) fortissimo tanto da sfiorare anch’esso la serie A. Al gol iniziale di Casale poi allo 0-2 di Bertoni risposero Pasciullo e De Rosa (su rigore). Passeranno dieci anni per incontrarsi nuovamente. Nel campionato 1991/92 che alla fine decreterà la retrocessione in C del Palermo, il Pisa di Castagner strappò un pareggio 1-1. Segnò Luca Cecconi con il pareggio ospite di Zago. L’ultima gara nel campionato 1992/93 vittoria rosanero con il gol di Soda. Da allora sono passati quarantanni. Una vita.

Palermo-Pisa vista da Giuseppe Misiano

Il Pisa evoca ricordi di altri tempi. Sono lontani gli ultimi precedenti col Palermo, come ha ricordato Valentino Sucato. Dici Pisa e pensi ad Anconetani, storico Presidente dei nerazzurri che fu capace di portare a disputare tra il 1978 e il 1994 ben 6 campionati di A. E vincendo anche per ben due volte la Mitropa Cup, lo storico trofeo che sorrideva a chi vinceva in Europa il campionato di Serie B o i suoi omologhi in altri paesi. Un Pisa scintillante nel quale militarono fior di campioni che il buon Romeo era capace di scovare prima degli altri e portarli sotto la torre pendente. Il “Cholo” Simeone, Carlos Dunga, Klaus Berggreen, Wim Kieft, José Chamot e poi anche Claudio Sclosa, Lamberto Piovanelli, sono solo alcuni (e che nomi!) tra coloro che fecero grande quel Pisa. Sarà difficile rinverdire quei fasti. Ma in Toscana ci credono. Dopo qualche lungo anno di anonimato, Il magnate russo-americano Knaster ha rilevato nel 2021 il 75% della società e ha cominciato a investire nella società (la cui carica di presidente è rimasta a Corrado, detentore del rimanete 25%), che l’anno scorso ha fallito la serie A all’ultimo respiro perdendo la finale di ritorno col Monza ai Play off. Un colpo doloroso. Che ha costretto i nerazzurri a ripartire non senza contraccolpi. Infatti quest’anno i pisani hanno avuto un avvio complicato. Chiuso (inizialmente) il ciclo D’Angelo che era durato ben 5 anni, la proprietà, sull’onda emozionale dell’amaro epilogo della sconfitta ai Play off, aveva pensato di voltare pagine e a affidarsi all’esperto Maran. Ma non ha funzionato un granché. Eppure la campagna acquisti è stata di qualità. Barba, Ionita, Cissé, Tramoni, Gliozzi e il rinnovo del prestito di Torregrossa, sembrava garantire la ripresa del progetto di riapprodare in massima serie. Le prime 6 giornate sono andate in archivio registrando la conquista di due soli punti, il secondo dei quali, a Venezia, è costata la panchina a Maran. Ma come recita la famosa canzone, i grandi amori fanno strani giri e poi ritornano. Questo può dirsi anche il caso di Luca D’Angelo che quasi a furor di popolo viene richiamato in panchina. Il riscatto è subito servito. Si sveglia soprattutto anche Gliozzi con tre gol in due gare. 4 punti in due partite ed eccoci alla vigilia di Palermo-Pisa. Umori contrastanti tra i due ambienti: in ripresa, come detto, il Pisa che non ha fatto registrare comunque importanti variazioni tattiche. La squadra si esprime sin dall’inizio con un centrocampo a rombo e due punte o con un trequartista in più e una sola punta davanti. Discorso diverso per il Palermo che in grande confusione, non riesce a venire a capo della rivoluzione voluta da Corini che non riesce a far esprimere compiutamente gli effettivi che hanno di fatto sostituito molti dei protagonisti della promozione e snaturato ormai lo spirito di quella squadra. Nelle tre precedenti uscite il Palermo è sembrato scolastico, senza alcun mordente e molto passivo. In settimana comunque il Direttore generale Gardini ha fugato ogni dubbio circa vari rumors su Corini. la filosofia del CG è piuttosto conservativa e guarda al futuro. Non si fa certo influenzare da fibrillazioni del momento anche se costano punti e hanno fatto scivolare la squadra nelle retrovie. La consapevolezza della propria forza e dei nuovi metodi portano alla considerazione che la crisi sarà superata. Corini non si tocca, in estrema sintesi. Il tecnico ha ripreso a lavorare di buona lena cercando nuove soluzioni e richiamando tutta la squadra ad un impegno maggiore. E’ presto per dire che Palermo vedremo sabato prossimo alle quattordici al Renzo Barbera. Sia nell’undici iniziale, sia nel modulo che nell’atteggiamento. Ci si aspetta un segnale forte. Sarà una battaglia, anche perché i punti cominciano a pesare parecchio. Vedremo se Brunori e compagni riusciranno a invertire il trend negativo. Pronostico apertissimo.