È un caso l’antidoping spagnolo, tra controlli irregolari e notifiche ritardate

di Redazione

Scoppia il caso doping in Spagna, dove il vaso di un possibile scandalo legato a controlli irregolari sugli atleti sarebbe stato aperto da un’inchiesta giornalistica del sito web Relevo. Ad essere coinvolti potrebbero essere sportivi iberici di grande rilievo, come l’ex capitano della nazionale e del Real Madrid, Sergio Ramos. Ma al vaglio adesso ci sarebbe in primo luogo l’operato della Celad, l’autorità antidoping spagnola, che avrebbe portato avanti pratiche negligenti, tanto da mettere in allarme la Wada, l’organismo internazionale che vigila sull’uso di sostanze proibite nello sport.

Pratiche a rischio annullamento

Tra controlli effettuati in modo irregolare, e notifiche ritardate quanto basta per invalidare i possibili casi di positività, tra il 2017 ed il 2022 in Spagna quindi scampare all’antidoping non sarebbe stato difficile. In particolar modo a destare sospetti risulterebbe l’aver appaltato l’esecuzione dei test ad un’agenzia tedesca, andando al risparmio, col risultato che invece dei due ispettori presenti per regolamento ce n’era solo uno, col risultato che le pratiche poi avrebbero potuto essere annullate.

In ritardo all’esame delle urine

Diversi sono i nomi che circolano di sportivi spagnoli finiti nel dossier, tra questi c’è quello di un’icona come Sergio Ramos: nel 2018 il difensore, che ai tempi vestiva la maglia dei blancos madrileni, al termine di una partita col Malaga si sarebbe sottoposto con ritardo all’esame antidoping, dopo aver fatto la doccia, cosa non consentita. Solo che l’unico ispettore presente non avrebbe fatto menzione dell’accaduto.