Non c’è storia alle Strade Bianche, Pogacar fa il cannibale e ammazza la corsa

di Alessandro Teri

Un dominio assoluto: sta tutto qui il racconto delle Strade Bianche 2024, con un Tadej Pogacar che ha deciso di ammazzare la corsa quando mancavano 80 chilometri al traguardo, piazzando l’allungo che poi è risultato decisivo per le sorti della classica degli sterrati, appuntamento attesissimo per la suggestività del tracciato che si snoda tra le stradine polverose delle campagne toscane, e per l’arrivo nella splendida piazza del Campo a Siena. Sul traguardo l’asso sloveno è arrivato forte del consistente distacco accumulato sugli inseguitori, affrontando l’ultimo chilometro in tutta tranquillità. Poi una volta giunto all’arrivo ha alzato al cielo la sua bicicletta, a coronamento di una giornata perfetta passata insieme in giro sulle colline senesi. Dopo quasi tre minuti sono arrivati Toms Skujins e Maxim Van Gils, per giocarsi il secondo posto sulle pendenze ammazza gambe della salita di via Santa Caterina, con Skujins ad avere la meglio.

Nessuno capace di rispondere

“Sul Monte Sante Marie ho deciso di partire. Sapevo che sarebbe stata un’azione lunga, ma ero sempre informato sul distacco. La prima gara della stagione è sempre dura dal punto di vista mentale. Mi sono preparato molto bene durante l’inverno”. Queste le parole di Pogacar fresco vincitore, anche se bisogna dire che la sua oggi è sembrata una passeggiata. Lo scatto ad una distanza siderale dal traguardo non ha concesso repliche, come solo i cannibali veri sanno fare. Gli altri pretendenti alla vittoria delle Strade Bianche, come Pidcock e Alaphilippe, non sono stati capaci di rispondere, ingabbiati nei giochi di squadra che hanno segato fin da subito ogni possibilità di riaggancio con il fuggitivo. Alla fine Pogacar ha fatto quello che gli viene meglio, lasciare tutti in tronco quando sente la gamba giusta, nonostante fosse al primo impegno stagionale.