Palermo, i tifosi attendono il riscatto, la sfida con il Pisa è quasi senza appello

di Pietro Minardi

Si entra nella settimana di Pisa-Palermo, gara valevole per la trentunesima giornata del campionato di Serie B. Dopo tre ko pesanti rimediati in quattro partite (il campo ha sorriso soltanto nella trasferta di Lecco), per gli uomini di Corini c’è poco margine di manovra nella corsa verso la Serie A. Ed è proprio il tecnico a dovere fornire le maggiori risposte ad una piazza che, nel tonfo casalingo rimediato contro il Venezia, ha applaudito perfino gli avversari, manifestando con sonori fischi all’intervallo e al triplice fischio finale tutto il dissenso rispetto ad una gestione tecnica che, in quasi settanta partite, non ha ancora prodotto un gioco soddisfacente e convincente negli occhi di chi guarda le partite allo stadio.

Pisa banco di prova per testa e mentalità vincente

E’ vero, va detto. In Serie B conta la concretezza. I punti insomma. Ma per arrivarci bisogna tirare verso lo specchio, essere pericolosi. E l’elemento negativo delle ultime uscite dei rosanero è stato proprio questo. Una mancanza di pericolosità. Con il Venezia, ad esempio, è stata una gara a senso unico per settantacinque minuti di partita. Pohjanpalo e compagni hanno messo a ferro e fuoco una difesa completamente allo sbando. Mentre dall’altra parte del campo, Brunori e i colleghi di reparto hanno praticamente visto il match da spettatori non paganti. E anche a Brescia, una volta rimediata l’inferiorità numerica a causa dell’ingenuità di Marconi, i siciliani non hanno causato particolari patemi d’animo all’estremo difensore lombardo. Cosa che invece, a parti invertite, è avvenuta in quel di Cremona, con i padroni di casa capaci di un inizio secondo tempo arrembante e che ha prodotto due gol in altrettanti minuti.

La promozione passa dai play-off

Con il Pisa bisognerà cambiare registro. La corsa alla promozione diretta sembra ormai più un’impresa che un obiettivo concretamente raggiungibile. Il Palermo dovrebbe fare infatti nove punti in più del Venezia (attualmente secondo) e sette in più della Cremonese (terza a quota 49). I margini, insomma, sembrano non esserci. Quel che è certo è che i rosanero non possono fermarsi. Intanto, c’è il quinto posto da difendere dal ritorno di un Catanzaro meno bello ma che (a parte l’inaspettato tonfo interno contro la Reggiana) si è dimostrato decisamente cinico.

Una partita per dare risposte ai tifosi

Poi c’è l’aggancio da tentare al Como, distante “solo” sei punti. Due scivoloni li può fare chiunque. Ma è in sè che il Palermo deve trovare le forze, la convinzione che serve ad una piazza come quella che ha popolato gli spalti del Renzo Barbera e di tutta Italia per l’intera stagione. Un messaggio che i tifosi hanno scritto in un eloquente striscione esposto durante l’amichevole con il Lommel e che risuona fra i principali muri social che coinvolgono i supporter palermitani. Arrivarci è tutt’altro che certo. Ma provarci deve essere l’imperat per una compagine che, per il valore dell’organico e per la faraonica campagna invernale, è ben al di sotto delle aspettative dei propri tifosi e degli addetti ai lavori. Al campo, come al solito, spetterà il verdetto finale. Adesso non si può più sbagliare.