Il vascello di Corini naufraga in laguna, Palermo affondato dal Venezia | PAGELLE

di Pietro Minardi

Fischiati dal proprio pubblico ed umiliati dagli avversari. Non c’è nient’altro da dire. Il Palermo esce annichilito dalla sfida contro il Venezia, valevole per la trentesima giornata del campionato di Serie B. Che la sfida fosse ardua lo si era capito fin dall’inizio di una partita nella quale i rosanero hanno sofferto il centrocampo a cinque avversario. Corini, oggi apparso in confusione più di altre occasioni in stagione, non trova soluzioni tattiche allo strapotere fisico di Candela su Lund. Ed è proprio dal lato dell’esterno statunitense che arriva la prima rete di Pohjanpalo, vero mattatore della serata e vincitore di un duello a distanza mai iniziato con Brunori (spettatore non pagante). Il Palermo barcolla, la squadra non trova più le misure e incassa il secondo gol ancora da Pohjanpalo. Stavolta, a farsi bucare, è la coppia centrale Ceccaroni-Nedelcearu, oggi alla peggiore prestazione stagionale.

Poi, è un assolo totale del Venezia fino alla fine. I tre cambi e il cambio tattico d’inizio ripresa sembrano quasi improvvisati. Il passaggio al 3-4-3 non paga. Anzi, il Palermo si ferma, non pressa, guarda gli avversari giocare al torello. Nel finale, Corini si sbilancia ancora di più con il doppio centravanti. Una soluzione che non ha mai pagato ma che l’allenatore, quasi volendo perseverare a dare testate ad un muro tattico indistricabile, continua a proporre. E la soluzione non poteva che essere una: il terzo gol di Gytkjeaer, abile a trafiggere Pigliacelli sull’ennesimo errore difensivo, stavolta di Graves. Il tribunale (il pubblico) emette così una sentenza fatta di fischi e di una contestazione al tecnico ormai palese a tutti, forse tranne dalle parti di Manchester.

Le pagelle di Palermo-Venezia

Pigliacelli 5,5: Parzialmente colpevole sul gol che apre le marcature, poi però si riscatta parzialmente mantenendo per quanto possibile la partita aperta.

Diakitè 5: Il migliore del pacchetto arretrato, ma comunque insufficiente.

Nedelcearu 4: La sua peggiore prestazione stagionale.

Ceccaroni 2: Imbarazzante. Dopo Terni, qualcosa si è rotto. Il contrasto aereo perso con Pierini in occasione del secondo gol non è da lui.

Lund 1: La colpa non è certamente solo sua. Ma il suo primo tempo è davvero qualcosa di incomprensibile.

Gomes 4: Non è un regista. E lo sappiamo. Forse qualcuno non se ne è reso ancora conto.

Segre 4,5: Lontano parente di quello visto nel momento d’oro rosanero. Il tempo dei suoi gol di testa decisivi sembra risalire ad un’era lontana.

Henderson 3: Vede poco il campo, fatto che lo condiziona pesantemente. Il resto lo si vede in campo.

Di Mariano 4: Nello generale sfacelo rosanero, appare opaco ed offre poche alternative ai suoi compagni.

Di Francesco 5: Ci prova, forse è l’unico a farlo con il cuore.

Brunori 2: Spettatore non pagante.

Aurelio (dal 46′) 4: La sua spinta è inesistente.

Vasic (dal 46′) 4: Sembra quasi un ex giocatore. Non incide mai.

Graves (dal 46′) 3: Il suo errore sul terzo gol è la perfetta rappresentazione di una giornata no dell’intero reparto arretrato.

Traorè (dal 62′) 4,5: Dovrebbe essere l’estro offensivo aggiuntivo. Non si vede nemmeno lontanamente a referto.

Soleri (dal 78′) s.v.

Corini 0: Il suo distacco con la tifoseria è ormai evidente. Non riconoscerlo sarebbe come voler negare l’evidenza. Fischiato da un pubblico che una volta lo osannava come un idolo. La sua stagione è ormai ad un bivio. Quattro punti in cinque gare. La squadra sembra a pezzi fisicamente ma soprattutto mentalmente. Il Genio non sembra più avere desideri o idee in quella lampada che chiama panchina, la quale invece inizia a scricchiolare sempre di più.