Messina, Lo Monaco si dimette: “Venuta meno la fiducia con Sciotto”

di Alessandro Calleri

Non c’è davvero pace in casa Messina. La quarta sconfitta consecutiva, rimediata per 2-3 nello scontro diretto con la Fidelis Andria, ha evidentemente lasciato pesanti strascichi. Il summit di lunedì aveva portato la società peloritana a decidere di rinnovare la fiducia al tecnico Ezio Capuano, con la squadra attesa adesso da una doppia trasferta da brividi, a Taranto domenica e la settimana successiva a Torre del Greco.

La crisi è però profonda e si arricchisce di un nuovo capitolo. Di queste ore è infatti la rottura con il direttore generale Pietro Lo Monaco che ha annunciato la fine del suo rapporto di collaborazione con il club giallorosso. L’inserimento nell’organigramma del dirigente di Torre Annunziata, tornato quest’estate in riva allo Stretto dopo la precedente esperienza da patron dell’Acr terminata in modo burrascoso nel 2015, non era stato per la verità mai ufficializzato.

“Gentilissimi operatori dell’informazione, in data odierna si conclude il mio rapporto di collaborazione con l’ACR Messina.
La suddetta decisione è maturata a causa del venir meno del rapporto di fiducia che mi legava al Presidente Pietro Sciotto il quale, da oggi, potrà nominare un nuovo collaboratore per delineare le strategie future della Società.
Nelle more di quanto sopra, ho reso noto al Presidente la mia disponibilità ad adempiere agli atti correnti senza il percepimento di alcun emolumento.
Ringraziando per l’opportunità concessa auguro un buon lavoro a tutte le componenti societarie nella certezza che profonderanno il massimo impegno affinché venga raggiunto l’obiettivo sportivo prefissato per questa stagione calcistica” ha spiegato affidandosi a un comunicato.

A Lo Monaco, che si sarebbe detto comunque disponibile a restare in questo frangente operativo e in ogni caso fino alla nomina del successore, è legato a doppio filo anche il destino del direttore sportivo Christian Argurio, del segretario Alessandro Failla e di numerose altre figure. Toccherà adesso al presidente Pietro Sciotto, legato peraltro a Pietro Lo Monaco da un’amicizia di vecchia data, cercare di sbrogliare la matassa, magari ripianare le divergenze o individuare la soluzione migliore per andare avanti e porre fine a quest’emorragia di risultati che sta già mettendo a rischio quel professionismo faticosamente conquistato con la promozione ottenuta lo scorso luglio al quarto anno di gestione.

I soli 12 punti messi insieme in 16 giornate e il penultimo posto in classifica nel girone C di Serie C, nonostante il cambio in panchina con l’addio prematuro a Sullo, fotografano la situazione in maniera emblematica. Sciotto domenica aveva abbandonato la tribuna del “Franco Scoglio” furioso dopo il rigore trasformato da Bubas che aveva consentito alla Fidelis Andria di andare sull’1-2. Ora l’ennesimo terremoto, dopo il quale nessun colpo di scena può essere realmente escluso.