Sciotto: “Impegni rispettati. Per salvare il Messina serve l’aiuto di tutti”

di Alessandro Calleri

Questa volta la replica non si è fatta attendere. Il duro comunicato di addio di Pietro Lo Monaco, il quale ha formalizzato le sue dimissioni per la seconda volta in poco più di un mese, ha portato alla risposta del presidente del Messina, Pietro Sciotto, tramite un videomessaggio pubblicato sulla pagina ufficiale del club giallorosso. La tregua di Capodanno è un lontano ricordo e il matrimonio tra i due, che erano legati da una lunga amicizia, può ritenersi evaporato.

Sciotto ha provato a fare chiarezza su tutta la situazione, partendo proprio dalle parole espresse dal dirigente di Torre Annunziata: <<Si accettano le dimissioni del signor Lo Monaco ringraziandolo per il lavoro svolto fino ad oggi. Al primo comunicato non avevo risposto perché c’erano due partite importanti contro Catania e Paganese e anche oggi non avrei voluto farlo essendoci una partita importante domenica. Lo Monaco aveva già parlato di impossibilità del presidente a garantire l’impegno minimo finanziario concordato ad inizio stagione e ora afferma di impegni presi che sarebbero stati disattesi. Rispondo che nella mia vita ho sempre onorato gli impegni presi, sono una persona per bene. La realtà è che nella mia azienda sono abituato a fare i bilanci e questi si rispettano. Quello che mi sono trovato di fronte è diverso da quello che avevamo prospettato con Lo Monaco. Questo campionato mi costerà oltre 3 milioni di euro, non ci sono entrate>>.

Pietro Sciotto, presidente del Messina

Il Messina, atteso domenica dalla trasferta di Francavilla Fontana alla ripresa del campionato, è invischiato in zona playout. Evitare la retrocessione è la priorità di Sciotto che lancia un accorato appello: <<Per salvare il Messina chiedo l’aiuto di tutti: amici, nemici, imprenditori, città e istituzioni. Siamo arrivati con tanti sacrifici in C e non vorrei uscire di scena non con una retrocessione. La Serie C è un bene importante, basti pensare alle piazze blasonate che ci sono, come Palermo, Catania, Bari, Catanzaro e Foggia. Teniamoci stretto questo tesoro>>.

L’obiettivo del numero uno giallorosso si è spostato quindi sugli impianti: <Non possiamo giocare un campionato di Serie C senza avere un campo. Il “Celeste” è da Terza Categoria, al ”San Filippo” siamo ospiti domenicalmente, non possiamo fare un allenamento, ci presentiamo soltanto per giocare la partita. Così non possiamo andare avanti. Gli imprenditori contribuiscano economicamente tramite gli sponsor. Voglio salvare il Messina, ma chiedo un aiuto fino al 30 aprile>>.

Pietro Sciotto è dal 2017 il presidente dell’Acr Messina

Circa i gruppi interessati ad acquisire il club smorza immediatamente le illusioni e spiega nel dettaglio: <<Una proposta l’ha portata Lo Monaco, si tratta di una società di Londra che mi ha chiesto di prelevare il Messina ad un euro più le spese da sostenere per quest’anno. Io mi sono detto disponibile, precisando però che dovrebbero assumersi attività e passività e che ho in Lega una fidejussione da 550 mila euro e nel momento della cessione dovrebbe essere tolta e passata sotto il loro nome. Inoltre da oggi al 20 aprile ci sono altri 500mila euro da spendere tra contributi e stipendi per coprire le mensilità di novembre e dicembre e da gennaio a giugno servono altri 2 milioni di euro. Questa risposta a Lo Monaco non è piaciuta. L’altra proposta è di persone della Sardegna che non vorrebbero darmi soldi per acquisire la società e che potrebbero spendere 200mila euro all’ingresso e 300mila euro ad aprile. Troppo pochi per un campionato di C. Bisogna fare i fatti, le chiacchiere non bastano. Queste sono persone che vogliono mettersi soltanto in mostra>>.

Infine, la promessa di Sciotto: <<Da ora sarò sempre al campo con la squadra e farò per tre mesi quello che non ho mai fatto, stando accanto ai giocatori, come d’abitudine con la mia azienda. Ai tifosi dico che se sono loro antipatico pazienza, a fine anno me ne andrò, ma dobbiamo rimanere tutti uniti per salvare il Messina che non è mio ma vostro e della città>>.