Ciclismo, FCI rivede il codice etico. Chi ha scontato potrà rientrare in gruppo

di Redazione

Una vera rivoluzione quella apportata dalle nuove normative FCI che riguardano il ciclismo amatoriale. La più importante è sicuramente lo stravolgimento delle limitazioni imposte dal Codice Etico, richiesto a tutti i tesserati FCI e che dal 2014 vietano le attività agonistiche a chi ha subito una squalifica per doping superiore ai 6mesi. Proprio ieri un nostro articolo dava risalto a ciò che è accaduto a Catania in occasione della Coppa Sant’Agata organizzata dall’ente di promozione sportiva Libertas. In quell’occasione era stata evidenziata la presenza di Amatori che avevano subito e scontato una squalifica per doping. Alla luce delle dichiarazioni del presidente della Commissione Amatoriale Andrea Capelli,  potremmo dire che Libertas ha anticipato i tempi di 24 ore. Sicuramente si prospetta una nuova vita per il settore amatoriale. Un cambio di rotta che a dire del Presidente Cappelli era necessario “La normativa si era resa necessaria in condizioni particolari, che tutti ben conoscono e che richiamano alla mente un periodo buio per il ciclismo. Si trattò di una normativa che potremo definire ‘emergenziale’ e che ha trovato la sua logica in quel determinato contesto storico. A distanza di otto anni è giunto il momento di fare un ‘tagliando’ anche a questo aspetto e rivedere quei passaggi che non sono più attuali o che hanno creato i maggiori problemi dal punto di vista dell’applicazione pratica.” 

Al di là della condanna senza attenuanti circa l’utilizzo del doping nello sport, sicuramente andava fatta chiarezza. Se i principi cardini dell’introduzione del requisito etico erano inattaccabili, discutibile rimaneva, a quel punto,  la possibilità che l’atleta squalificato potesse poi tesserarsi da Élite una volta scontata la pena. Così come discutibili rimanevano alcuni aspetti di carattere giuridico  evidenziati sempre da Cappelli. “Proviamo a spiegare con un esempio: chi è stato sanzionato per doping 20 anni fa per assunzione di caffeina non può più partecipare a manifestazioni nelle quali invece può tranquillamente partecipare chi ne fa uso oggi.”

Concludiamo quindi con la speranza che questa apertura porti nuova linfa ad un movimento che riveste comunque un’importanza vitale anche per l’indotto economico ciclistico, ma confidiamo in controlli serrati da parte degli organi competenti per evitare il riproporsi di fatti che nulla hanno a che vedere con lo spirito “Amatoriale” delle competizioni.