A Trapani si parla solo del nuovo aspirante patron Antonini dal passato incerto

di Antonio Ingrassia

La società calcistica del Trapani da sempre è stata oggetto d’attenzione di imprenditori o pseudo tali, soprattutto negli ultimi tempi. Voci incontrollate si sono accavallate sull’interesse di personaggi vari con propositi ambiziosi ma sono rimaste le parole solamente. Il patron è adesso Marco La Rosa, partito con grandi ambizioni nel campionato di serie D che finora ha regalato più delusioni che altro. Le sue lotte in qualità di socio di maggioranza con Michele Mazzara, socio di minoranza non offrono grandi garanzie. La squadra lotta per giocarsi i play off ma certamente non è di sicuro affidamento come lo stesso tecnico Torrisi, di poca esperienza, il quale finora non ha certamente esaltato. Un Trapani sul quale sono parecchi gli interrogativi legati alla prossima stagione, faccia o non faccia i play off. All’orizzonte di tali dubbi è spuntata all’improvviso la classica figura dell’imprenditore interessato alla società. Si tratta del romano Valerio Antonini il cui nome viaggia alla velocità della luce negli ambienti legati alla tifoseria. Di Antonini si sa che è CEO di Quanton Commodities Ltd, azienda specializzata nella compravendita internazionale di cereali. In un certo senso conosce il calcio: nell’ agosto del 2003 Valerio Antonini introdusse nel mondo del calcio il manager cinese Zichai Song che venne in Italia per acquistare la Palmese che militava in serie C/2. L’affare riuscì ma durò poco perchè già nel mese di ottobre la coppia Antonini-Song si trovo in difficoltà con stipendi non pagati e la situazione portò i due a vendere la maggioranza. C’è da aggiungere che in quel breve periodo a Palma Campana si videro poco e niente. I nomi di Antonini e Song furono avvicinati a quello di  Diego Armando Maradona. Pare che i tre si misero d’accordo per fare soldi in Cina con abbigliamento e scuole calcio sfruttando l’immagine del grande campione. Sembra però che i soldi dell’accordo non arrivarono mai completamente al Pibe de oro e tutto andò in fumo. Nonostante ciò Antonini rimase rimase vicino a Maradona fino a poco prima della sua morte. Nello scorso mese di febbraio ha cercato di rilevare la Sambenedettese la cui società non navigava in acque tranquille. La tifoseria marchigiana non era molto felice sul nome di Antonini che propose un’offerta di 500 mila euro a patto che il presidente della Sambenedettese si fosse caricato i debiti della società. Nello stesso tempo la società marchigiana subì un pignoramento delle quote societarie. La trattativa così andò in fumo. Ora l’imprenditore romano, probabilmente indirizzato da chi conosce o ha conosciuto le vicissitudini societarie del Trapani, vuol tentare il buon colpo in Sicilia. Chissà come andrà a finire.