Giro di Sicilia, Diego Ulissi al via da Marsala. Nel 2020 sua la tappa di Agrigento al Giro d’Italia

di Nunzio Currenti

Ci sarà anche Diego Ulissi al via del Giro di Sicilia. Il quarto atto del nuovo corso della gara a tappe targata Rcs Sport partirà domani mattina da Marsala. E sarà un momento speciale per il portacolori della Uae già da subito, visto che proverà a giocarsi tutte le sue carte in un arrivo a lui molto caro, quello di Agrigento, dove vinse il 4 ottobre del 2020 la seconda tappa del Giro d’Italia più blindato della storia (nella foto di copertina l’arrivo del 2020 ad Agrigento)

Allora si partì da Alcamo, domani la Città dei Templi tornerà a splendere come successo in passato più volte con il Mondiale del 1994, vinto da Leblanc su Chiappucci, e diverse tappe della corsa rosa, culminate con il suggestivo arrivo nella storia di una città che sarà Capitale Europea della Cultura nel 2025.

Si parte. Finalmente, dopo tanta attesa. Si parte con gli occhi puntati su Damiano Caruso. Il campione ragusano, al via con la maglia della Bahrain Victorious, punta dritto alla prima tappa che presenta nella parte finale 4 chilometri in salita con punte del 9 per cento. Caruso è arrivato a Marsala il giorno di Pasqua ha effettuato una sgambata di 40 chilometri senza fermarsi un attimo e anche oggi non è stato a guardare. Professionista nello spirito e nell’animo. Pronto a regalarsi quattro giorni importanti. Alla vigilia ha ribadito ulteriormente il concetto. “Parto per divertirmi, per rifinire la condizione in vista del Giro d’Italia e per far felice i miei tifosi”.

Ad Agrigento domani sarà protagonista per un arrivo suggestivo in piazza Vittorio Emanuele che ricorda un po’ la lunga ascesa che segnò la vittoria di Caltanissetta l’anno passato quando regolò Nibali e Pozzovivo. Il ricordo e la memoria dell’impresa dell’anno passato costituiscono i punti di forza per sferrare l’assalto al bis. Attenzione ai rivali con Majka, capitano dell’Uae più forte con Ulissi, Louis Meintjes e Alexey Lutsenko. Caruso li conosce bene. Il “pretoriano” Meintjes è uno dei più accreditati, già l’anno scorso finì sul podio della corsa vinta da Caruso. Staremo a vedere. La corsa è aperta. La scena si inaugura domani a Marsala, anch’essa non nuova a eventi di questa portata. Una delle partenze senz’altro più suggestive fu una tappa del 1961, la Marsala-Palermo, vinta da Proust, con un significato storico preciso visto che arrivò nell’anno dell’Unità d’Italia.

Mercoledì tocca ai velocisti. La Canicattì-Vittoria è pronta per dare sfogo agli uomini jet come Cavendish e Viviani, che corre per la Nazionale su pista, o il Malucelli che l’anno scorso vinse la prima tappa. Ma i siciliani faranno il tifo per Filippo Fiorelli. Il palermitano della Bardiani è pronto a giocarsi tutte le sue carte. Già lo scorso anno fu straordinario protagonista, indossando anche la maglia ciclamino a Piazza Armerina, e piazzandosi sul podio nella prima e nella terza tappa. Darà il massimo, proverà a ricavare il massimo perché vincere in Sicilia darebbe una carica in più in vista del Giro d’Italia. La terza tappa ripropone la partenza da Enna, sede di partenza della tappa del Giro d’Italia 2020 che finì a Piano Provenzana (primo Caicedo, secondo Visconti). Si arriverà a Termini (ottobre 2021), sede di partenza del Giro di Sicilia della terza tappa che si concluse a Caronia con la vittoria di Valverde. Infine il gran finale con la Barcellona-Giarre. Ben 4200 metri di dislivello per un tappa che presenta numerose insidie e una salita come Sciara di Scorciavacca che deciderà la corsa come due anni fa quando vinse Nibali. Caruso ha annotato tutto. Serviranno testa, cuore e gambe. Lui ci crede. Sulle strade siciliane ci sarà da divertirsi. Buon viaggio Giro di Sicilia.