Sicilia Openwater, Mimmo Ferrito protagonista nella seconda tappa

di Simone Milioti

A Mondello la seconda tappa del circuito Gp Sicilia Openwater, organizzata dalla Mimmo Ferrito, ha avuto come grande protagonista, nella 5 km e nel miglio nautico la formazione palermitana. Due successi per Tiziano Tripodi tra gli uomini, stessa cosa per Federica Sirchia tra le donne, entrambi tesserati con la formazione palermitana.

Le due gare sono andate in porto senza problemi, è stata una bella giornata di sport, anche se in mattinata il tempo non era perfetto. Un forte vento dava fastidio al ritorno sul lato lungo più lontano dalla riva. Il mare si alzava con un’onda lunga che ha messo in difficoltà i nuotatori, ma per come erano le condizioni a Palermo si poteva gareggiare solo a Mondello vista la particolare conformazione.

La selezione per il Trofeo delle Regioni

La competizione sui 5 km serviva anche a selezionare chi farà parte della formazione siciliana al Trofeo delle Regioni che sarà impegnata a difendere il titolo nel nuoto di fondo il 12 e 13 luglio prossimi a Piombino. La 5 km ha qualificato direttamente i primi due classificati Juniores e Ragazzi, maschi e femmine. Gli altri otto, sempre due per ogni categoria e sesso, saranno decisi e comunicati, forse già in giornata, dal tecnico Tony Trippodo che è il Ct Fin Sicilia settore Fondo.

Juniores Uomini: Tiziano Tripodi (Mimmo Ferrito), Simone Capostagno (La Fenice).
Juniores Donne: Federica Sirchia (Mimmo Ferrito), Daria Gulino (Sicilia Nuoto).
Ragazzi: Giovanni Lauricella (Mimmo Ferrito), Gabriele Mazzamuto (Mimmo Ferrito).
Ragazze: Vittoria Scalia (Mimmo Ferrito), Emilia Rappa (Mimmo Ferrito).

5° Trofeo Openwater Mimmo Ferrito

A imporsi nella mattinata di sabato alla gara di 5 km è Tiziano Tripodi della Mimmo Ferrito in 1h06’17″43 sul podio assoluto della manifestazione Tommaso Giglia (Nuotatori Milanesi) e Samuele Riccobeni (La Fenice). Tra le donne prima, in 22ª posizione assoluta, Federica Sirchia, seguita da Vittoria Scalia e Chiara Faraci, uno splendido tris per la Mimmo Ferrito.

Il podio della 5 km femminile

Tra i Master primo Mauro Filippo Gully categoria M35 della Trirock che chiude in 1h19’37″72, segue Alessandro Mollica M35 de La Meridiana e Giampiero Brugaletta M40 della Polisportiva Erea. Tra le donne affermazione per Eleonora Pumilia M35 della Mimmo Ferrito, poi Annamaria Sapuppo M30 della Trirock e Daniela Trapani M45 della Nadir.

In quattro della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico a completare la 5 km. Due uomini Giacomo Di Santo (I Ragazzi di Panormus) e Giuseppe Spatola (Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa) e due donne Rosanna Brunetti (Acquamarina team Trieste) e Cristina Albicini (Asd Silvia Tremolata). Qui la classifica completa della 5 km.

3° Trofeo Nuota per Fede

Ddisputato a seguire nel pomeriggio ha visto salire sul podio assoluto e maschile tra gli agonisti atleti della Mimmo Ferrito: Tripodi primo in 25’40″90, poi dietro Giovanni Lauricella e Marco Li Vecchi. Tra le donne bissa il successo della 5 km Federica Sirchia, terza la compagna Vittoria Scalia, al secondo posto a interrompere la dittatura Mimmo Ferrito Giorgia Di Mario della Swimblu.

Poco più di un chilometro e 800 metri di gara che hanno visto impegnati anche i Master. In questa categoria vittoria per Mauro Filippo Gully M35 della Trirock, secondo Alessandro Mollica M35 de La Meridiana, terzo Andrea Alagna M35 della Mimmo Ferrito. Tra le donne sesta assoluta e prima Eleonora Pumilia F35 Mimmo Ferrito, poi Giuliana Amato F35 Mimmo Ferrito e terza Annamaria Saputto F30 della Trirock.

Come anche nella 5 km anche nel miglio nautico c’erano atleti della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico. A vincere la classifica assoluta Denise Fresta unica donna a completare la gara, Lisa Santonocita e Giuliana Costa si sono ritirate. Tra gli uomini altri sette atleti a completare il percorso, nell’ordine di arrivo: Antonio Porro, Gianvittorio Longo, Emilio Rosso Frisenda, Aldo Salvatore GGioia, Cristian Lucarelli, Sergio Ferrara e Luca Leotta. Qui la classifica completa.

Immagini in questo articolo di Annamaria Mangiacasale