Tour’23: il Gall canta, Vingegaard vola. Pogacar, anche i marziani muoiono, per Ciccone il sogno continua

di Valentino Sucato

Che tappa, la 17ª! La più difficile, un vero e proprio quadro della sofferenza per tutti i ciclisti ma soprattutto per Pogacar, per lui è vero e proprio un calvario sportivo. Un colpo di scena inimmaginabile, non prevedibile, nonostante l’esito della crono avesse dato qualche già precisa indicazione. Vingegaard ottiene un quarto posto e ipoteca il gradino più alto del podio di domenica sera sugli Champs-Elysées. Tour praticamente chiuso. Onore a Pogacar, lo avevamo chiamato marziano. Lo stesso sostantivo usato per il danese. Ma oggi la distanza tra lo sloveno e Vingegaard si è aperta diventanto profonda ed irreparabile crepa. Alla radio sull’ultima salita Pogacar parla con la ammiraglia e dice: “I’m gone, I’m dead”.  Anche i marziani muoiono! È  triste, dopo un Tour condotto da grande guerriero. Ma è il ciclismo che entra nel cuore della gente perché non ci sono sconfitti ma solo vincitori. Uno sport eroico come lo è stata la sfida sul filo dei secondi che oggi però è diventato un lontano ricordo. E così sulle cime alpine ancora illuminate dal sole il distacco tra i due sale a +7’35”. Si è passati dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, nell’arco di due soli giorni. Per Giulio Ciccone un’altra giornata da leone, la maglia a pois è sempre più sua ma ancora manca tanto.

La corsa

Tadej Pogacar cade dopo 15 km.  C’è la fuga con uomini importanti: Rafal Majka (UAE Team Emirates), Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), Neilson Powless, Rigoberto Uran (EF Education-EasyPost), Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step), Jack Haig (Bahrain Victorious), Giulio Ciccone, Mattias Skjelmose ( Lidl-Trek), Felix Gall (AG2R-Citroën), Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty), Victor Lafay (Cofidis), Kevin Vermaerke (DSM-Firmenich), Krists Neilands (Israel-Premier Tech), Simon Yates, Lawson Craddock, Chris Harper (Jayco-AlUla), Clément Champoussin (Arkea-Samsic), Jonas Gregaard (Uno-X). Partono a 20 km di corsa a 8 km  dal Col des Saisies dove passa primo  Ciccone davanti al suo compagno di squadra Skjelmose.

Ciccone e Skjelmose sono stati nuovamente primo e secondo a Cormet de Roselend e Côte de Longefoy. Sul Col de la Loze ai -16km la svolta della tappa e dell’ intero Tour.  Tadej Pogacar va in crisi, Vingegaard se ne va. Nel gruppo davanti  a 13 km dalla fine, Gall va via da solo dopo il grande aiuto di O’Connor. L’austriaco passa per primo sul Col de la Loze vincendo il Souvenir Henri-Desgrange poi a 20” scollina Simon Yates. Un austriaco e un australiano, quasi uno scioglilingua,  che cercano la vittoria. La ottiene Gall. Poi sfiniti arrivano gli altri alcuni dei quali zigzagando. Arriva Vingegaard tra gli applausi. Passerà tanto tempo prima che arrivi Pogacar, lo aspettano alcuni suoi compagni, per un abbraccio amaro che sembra chiudere il sipario di questo Tour. Definitivamente !