Volley: azzurri d’argento agli Europei 2023

di Alessandra Puglisi

 

L’Italia maschile di Ferdinando De Giorgi e di “Noi Italia” conquista la medaglia d’argento agli Europei 2023, cedendo nella finale di Roma contro la Polonia.

Alla fine di questa competizione, emerge come “Noi Italia” non sia solo un motto del nostro mister Fefè o un’idea astratta ispirata da sentimenti patriottici, ma un progetto concreto elaborato con l’obiettivo di creare in Nazionale un gruppo coeso, unito dall’amore per la maglia azzurra e dalla voglia di onorarla.

Un obiettivo centrato da tutto il team, che, al di là della sconfitta finale, nel suo cammino ha espresso e incarnato nel modo più bello, il significato di squadra. Squadra nelle difficoltà, nelle indisponibilità (vedi Simone Anzani, sempre sugli spalti a sostenere i compagni) e negli infortuni (vedi Roberto Russo rientrato nonostante la distorsione alla caviglia), squadra nelle vittorie e nel contributo di ogni suo elemento (vedi Sbertoli sempre pronto quando chiamato in causa e decisivo contro la Francia) e infine squadra nella sconfitta. Dopo aver avuto la meglio ai quarti sull’Olanda in un emozionante tie-break e aver superato magistralmente la Francia in semifinale, nella finale del sabato sera Giannelli e compagni hanno pagato tutti il peso di una pressione che ha investito l’intera formazione senza che nessuno sia riuscito ad emergere per trascinare gli altri verso una risalita. Una prestazione corale sottotono, che si è conclusa, sempre da squadra, con gli abbracci collettivi di fine partita, di consolazione e conforto reciproco.

 

Gli azzurri sono entrati in campo con la tensione addosso dell’essere campioni in carica e padroni di casa, nonché Campioni del Mondo che devono confermare e dimostrare. Non poco, soprattutto per una formazione giovane. La tensione è stata nel volto dei giocatori e nel gioco. Le imprecisioni e gli errori in ricezione, il fondamentale della pallavolo per eccellenza che richiede maggiore concentrazione e lucidità, raccontano una prestazione al di sotto del livello tecnico espresso fino a quel momento. Del resto il secondo tocco è arrivato a Giannelli  spesso staccato da rete rendendo difficile smistare le alzate in maniera efficiente e generare un attacco incisivo. La pressione è diventata quasi paura di perdere e le gambe si sono fatte pesanti in difesa compromettendo la nostra mobilità anche su palle recuperabili, incidendo negativamente ed emotivamente sui nostri tentativi di rimonta. L’ago della bilancia è stato rappresentato non solo dalla battuta forzata e cercata dalla Polonia, (11 ace complessivi), ma anche dalla loro ricezione ad alta percentuale (54%). Il resto lo fa il muro ben impostato e la maggiore determinazione a vincere della Nazionale guidata da Grbic. Un desiderio di rivincita dei polacchi che nasce dall’aver noi vinto in casa loro la Finale Mondiale dello scorso anno a Katowice.

Nel secondo e terzo set la partenza degli italiani era stata migliore che nel primo, segnata da ritrovata lucidità e maggiore coraggio almeno fino a metà set in tutti e due i parziali. La Polonia, però, ha avuto il merito di giocare una partita perfetta e in particolare i break scanditi dai turni al servizio di Leon e Huber (spesso direttamente in ace) hanno dato, poi, un vantaggio che ci ha condannati a soccombere  per un definitivo 3 a 0.

La Finale disputata al Palazzo dello Sport di Roma, al cospetto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha registrato l’incasso più alto di sempre per un evento pallavolistico in Italia (Euro 831 mila), a testimonianza di come il movimento sia cresciuto tanto nell’entusiasmo quanto nei numeri di tesserati e appassionati.

Non c’è tempo, adesso, per soffermarsi troppo sulla sconfitta, la fase di qualificazione olimpica inizierà già il 30 settembre con il torneo in Brasile.

L’ Europeo casalingo finisce, quindi, con una medaglia d’argento e ci fa ancora di più innamorare di questa giovane squadra a cui questa sconfitta brucia, ed è giusto così, ma è oro nella misura in cui gioverà per crescere nel suo percorso.