E se nel calcio si venisse espulsi solo per 10 minuti? Via libera al cartellino rosso a tempo

di Alessandro Teri

Secondo i discepoli del mago Niels Liedholm a calcio si giocherebbe meglio in 10 anziché in 11. Una teoria empiricamente smentita dai risultati del campo, dove le squadre che subiscono un’espulsione poi faticano a riorganizzarsi ed evitare una pressoché certa sconfitta. Ma le cose potrebbero cambiare dalla prossima stagione, dato che nei singoli campionati potrà essere avviata la sperimentazione dei cartellini rossi a tempo, ovvero espulsioni di 10 minuti, dovute a proteste o in caso di falli tattici, al termine dei quali il calciatore punito può ritornare in gioco, non comportando così una penalizzazione troppo seria alla propria squadra.

Solo il capitano può rivolgersi all’arbitro

Le porte a questa innovazione non da poco in uno sport come il calcio, a dir poco refrattario ai cambiamenti, sono state aperte dall”International Football Association Board, l’organismo dal quale vengono passate al vaglio tutte le innovazioni riguardo le regole del calcio. E proprio nelle scorse ore l’Ifab ha dato parere positivo all’espulsione temporanea, da applicare in casi non gravi. Inoltre sarebbe arrivata l’indicazione di limitare al solo capitano di una squadra la possibilità di rivolgersi all’arbitro per chiedere conto delle decisioni prese.

Evitare le proteste eccessive

In questo modo il calcio si avvicinerebbe al rugby, dove i cartellini rossi a tempo esistono già, ed in cui il solo capitano può interloquire con il giudice di gara. Viene da chiedersi però come il mondo calcistico potrà accogliere questi nuovi provvedimenti, qualora venissero messi in pratica, e se in questo modo si possa veramente arginare l’eccessivo ricorso alle proteste da parte di giocatori e tecnici.