Marconi blackout radio, difesa in confusione, il Palermo cade a Brescia | LE PAGELLE

di Pietro Minardi

Rosanero imbarazzanti in quel di Brescia. Allo stadio Rigamonti, gli uomini di Corini cadono 4-2 contro le rondinelle, nel match valevole per la ventottesima giornata del campionato di Serie B. La formazione siciliana è apparsa in piena crisi d’identità, soprattutto a livello difensivo. Nove gol in una settimana. Tre partite che hanno ridimensionato ambizioni e speranze di una piazza che si era rivitalizzata ad inizio girone di ritorno.

I sogni di promozione diretta sono svaniti. Anzi, hanno lasciato spazio agli incubi di una zona playoff e di un quinto posto da difendere dal ritorno del Catanzaro. I siciliani sembrano sulle gambe. Il Palermo ha sofferto più del dovuto le tre partite nel giro di sette giorni. Le gambe non sono quelle di gennaio. E si vede. Ma è dal punto di vista mentale che gli uomini di Corini sembrano pagare in questo momento il prezzo più alto.

Le pagelle di Brescia-Palermo

Pigliacelli 4: Insicuro fin dai primi secondi di partita. Sul gol del 2-2 parte nettamente in ritardo, così come in occasione del palo di Bianchi ad inizio ripresa. I suoi errori iniziano ad essere tanti. E soprattutto pesanti.

Lund 5: Prestazione difensiva scandalosa dell’intero reparto. Quattro gol in un tempo incassati dal Brescia sono davvero troppi. L’ultimo a mollare è il danese, che prova a dare il proprio contributo ad una squadra sulle gambe dal punto di vista fisico.

Neldecearu 4,5: Nervoso nel finale. Segno tangibile di una prova tutt’altro che sufficiente per il difensore romeno. Partecipa attivamente alla disattenzione globale e complessiva che porta al primo gol del Brescia. A fine primo tempo, è sfortunato protagonista della deviazione che porta al 4-2 finale.

Marconi 0: Inspiegabile la sua presenza in campo. Mentalmente assente. Fuori condizione. Improbabile protagonista (in negativo) della partita. Sul primo gol, si perde Borrelli in area. Poi si prende un cartellino giallo per un intervento fuori tempo. E infine completa la frittata già al 21′, lasciando i suoi in dieci. La scelta di farlo giocare non è certo sua. Quella di proporre una simile prestazione però si.

Graves 3,5: Torna titolare dopo diverse partite e fa già sentire la mancanza di Diakitè sulla destra. Perennemente fuori posizione, lascia sguarnita la sua area di competenza in occasione del primo gol. Stessa situazione avviene in occasione della quarta rete, quando è coprire è Di Mariano e non lui. Catastrofico.

Gomes 5: E’ stanco e si vede. Troppe partite sulle gambe e pochi ricambi per lui. Stulac sembra ormai condannato alla panchina senza appello. E le gambe di Gomes non sono eterne. Il motore è senza benzina.

Coulibaly 4,5: Non vede il campo da tempo. E paga questa situazione a caro prezzo oggi. Sempre in ritardo, fa fatica a tenere la mediana del Brescia.

Henderson s.v.

Di Francesco 6,5: Ultimo a mollare. Al di là del gol, è l’unico insieme a Di Mariano a provarci fino a quando rimane in campo

Di Mariano 6: Bravo a guadagnarsi il rigore che porta al momentaneo pari. Fin quando il Palermo resta in undici, offre il suo contributo

Brunori 4,5: Poca roba, rigore a parte. Sostituito a fine primo tempo da Mancuso. Fantasma.

Ceccaroni (dal 24′) 4: Conferma il suo pessimo stato di forma. Dopo i tre errori che sono costati altrettanti gol contro la Ternana, oggi  perde il duello di posizione e la via della rete a Borelli in occasione del 3-2. Certi errori non sono da lui.

Mancuso (dal 46′) 6: I movimenti sono goffi ma è l’unico a dire il vero a cercare la via del gol nella ripresa.

Ranocchia (dal 46′) 6: La sua qualità è mancata nel primo tempo. Durante la ripresa, dà equilibrio alla squadra, ma è troppo tardi.

Traore (dal 64′) s.v.

Vasic (dal 78′) s.v.

Corini 2: Prestazione fallimentare da qualunque punto di vista. Concedere quattro gol a questo Brescia non è certamente da squadra che ambisce alla promozione in Serie A. Dopo essere rimasti in dieci, dai rosanero ci si aspettava una prova di carattere, così come fatto dalla Cremonese una settimana fa. E invece gli uomini di Corini si sono rivelati piccoli piccoli di fronte alla montagna da scalare, cadendo più volte da un pendio in cui si sono incastrati da solo. Folle la scelta di far giocare Marconi dal primo minuto. In ritardo, perennemente senza il controllo della situazione.

Ma è l’intera sua difesa ad essere un disastro. Graves è un lontano parente di quello visto ad inizio girone di ritorno. Ceccaroni è imbarazzante. Nedelcearu è apparso nervoso e fuori fase. L’unico a salvarsi oggi è Lund, finito due settimane fa in tribuna per un sovraccarico muscolare. Ed è questo il grande limite del Palermo adesso, l’essere cotti. Le gambe sembrano pesanti, figlie di un turnover che non sembrerebbe essere stato gestito al meglio nelle scorse settimane. E oggi la condizione presenta il conto. Adesso c’è la trasferta di Lecco. Il fanalino di coda attende i rosanero. Vincere non è un opzione, è l’unica via percorribile per salvare a questo punto almeno i playoff e la stagione.