Il Trophy 1275 ennesima vetrina nazionale di prestigio per la mountain bike siciliana

di Redazione
Una gara di cross country di livello, nazionale sulla carta ma anche e soprattutto sul campo. Questo l’obbiettivo che la ASD Bike 1275 ha voluto raggiungere con l’organizzazione del Trophy 1275, valevole come seconda prova del Borbonica Cup, che si è corso domenica scorsa a Randazzo (Ct), all’ombra dell’Etna all’interno del Parco dello Sciarone.
La mountain bike in Sicilia ha alzato l’asticella ed ha aggiunto questo appuntamento alla già ricca offerta di eventi di livello nazionale del fuoristrada regionale, che quest’anno annovera anche il Campionato Italiano Marathon del prossimo 2 giugno a Letojanni (Me). La Borbonica Cup, circuito di Cross-country dedicato alle categorie Esordienti ed Allievi, che tocca diverse regioni del Meridione, conferma l’interesse del movimento fuoristradistico nazionale, sia in termini di partecipazione dei bikers che di considerazione all’interno della Federazione Ciclistica Italiana, attestato testimoniato dalla presenza del Presidente vicario FCI, Carmine Acquasanta.

Location suggestiva ha accolto 350 bikers

Il Parco dello Sciarone, all’ombra dell’Etna, è stata la location dell’evento, una “città” nella città che ha accolto calorosamente biker, staff e accompagnatori provenienti da ogni angolo d’Italia. Un parco naturale curato in ogni suo aspetto e un tracciato preso in prestito da quella natura che qui si è espressa al meglio, facendo davvero un bel lavoro. Una cornice naturale resa ancora più suggestiva dall’abito bianco che il vulcano attivo più alto d’Europa ha indossato per l’occasione. Quella di Randazzo è stato una splendida giornata di inizio primavera, con temperature intorno ai venti centigradi. Uno spot tra i più belli al mondo, il mare di Taormina da un lato, gli oltre tremilatrecento metri dell’Etna dall’altro. Sono stati circa 350 gli atleti delle diverse categorie in gara ad onorare l’evento organizzato come meglio non si sarebbe potuto fare.

Un Cross country al naturale

Un tracciato di 3,7 chilometri quello nel Parco Sciarone che ha presentato ostacoli del tutto naturali, con zero artifici ovvero con zero impatto ambientale. Ostacoli che hanno richiesto tecnica di guida e feeling sul terreno polveroso. I bikers hanno potuto divertirsi a zigzagare a destra e sinistra tra le rocce, tra i massi enormi e le rocce affioranti.  Un toboga come quelli che si vedono nelle gare in tv, nelle gare di coppa del mondo. E poi, immancabile, discesa tecnica da affrontare con il pieno della concentrazione e salite su cui servivano gambe, manico, cuore e polmoni di acciaio. I bikers più forti si sono divertiti come non mai, altri hanno dovuto fare il conto con uno stile di guida ancora da migliorare.  Hanno potuto così misurarsi con quelle che sono le difficoltà di un evento nazionale. Soltanto così si può migliorare! Gli spettatori dal canto loro hanno goduto uno spettacolo di vera mountain bike. Si, la Sicilia e il sud sembra che non vogliano proprio restare a guardare. La MTB da queste parti ha conquistato le maiuscole.

Emanuele Spica e Vincenzo Saitta con Carmine Acquasanta e Salvo Magro