Doping di stato: Ucraina nella bufera, vicina la sospensione dal CIO e l’esclusione da Pechino 2022

di Redazione

Dall’indagine denominata “Hercules“, avviata dalla WADA, è emerso che i funzionari dell’agenzia antidoping di Kiev avvertivano in anticipo i propri atleti circa i controlli a sorpresa e fuori competizione, controlli che in alcuni casi venivano organizzati preliminarmente presso la sede dell’Agenzia. “Ci sono seri dubbi sull’integrità delle pratiche relative ai test antidoping della Nadc e sulla competenza di alcuni membri del suo personale” – ha sottolineato Gunter Younger, direttore del Dipartimento Intelligence e Investigazioni della Wada. “Ci sono prove che la struttura era solita telefonare agli atleti o contattarli attraverso i loro allenatori per richiedere la loro presenza il giorno dopo per i test. Una pratica adottata spesso prima di importanti eventi internazionali: ci sono state volte in cui un’intera squadra nazionale era presente alla Nadc in attesa dei controlli”.

Queste illecite procedure sembra avvengano dal 2012 ininterrottamente fino ai giorni nostri, compresi i recenti giochi olimpici di Tokyo, in cui almeno 6 atleti sono stati sottoposti ad analisi, in teoria fuori competizione, concordando le date con gli interessati. Alla luce dei fatti, il rischio concreto per l’Ucraina è la sospensione del Comitato Olimpico Ucraino dal CIO e l’esclusione  dai Giochi Olimpici Invernali di Pechino del 2022