Ciclismo: Codice Etico, “Sant’Agata fa la Grazia”. Presenti ex “squalificati” alla classica Catanese

di Fabio Bologna

A sorpresa, alla classica gara di ciclismo amatoriale che anticipa la festa di Sant’Agata a Catania, si è registrata la presenza di alcuni ciclisti che hanno scontato la squalifica per doping. La Coppa Sant’Agata 2022, organizzata sempre sotto egidia Libertas, verrà ricordata per essere stata la prima gara amatoriale siciliana  nella quale non è stato applicato il Requisito Etico.

L’introduzione del requisito etico risale al 2014. Il sito della Federazione Ciclista Italiana così riporta: “Non possono essere tesserati Cicloamatori i soggetti che risultino sanzionati dalla giustizia sportiva e/o ordinaria, per un periodo superiore a mesi 6 (sei), ovvero che siano assoggettati ad indagini, per motivi legati al doping.” Dalla stagione sportiva 2014 ogni amatore che vuole tesserarsi deve produrre una autocertificazione che attesti l’assoluta estraneità, nella propria vita, da vicende legate al doping, sia dal punto di vista sportivo che penale e/o civile. Un’autodichiarazione che riguarda non soltanto eventuali condanne, ma anche procedimenti e indagini. Si tratta, di fatto, dell’introduzione di un nuovo requisito per potersi tesserare quale amatore. Con l’introduzione dell’autocertificazione “etica” si dà il via ad una vera e propria rivoluzione culturale che era necessaria in un ambiente, quale è quello del ciclismo amatoriale, inquinato da logiche ad esso del tutto estranee che lo stavano negativamente condizionando. Al requisito della salute, garantita dalla certificazione medica che attesta la possibilità di svolgere sport agonistico si è aggiunta, dal 1° gennaio 2014, quello dell’etica.

Una sentenza del Tribunale di Losanna del 2020 mise in discussione il Codice Etico della FCI e da lì si aprirono nuovi spiragli nel settore del ciclismo italiano amatoriale. La Procura Federale giudicò non applicabile la sentenza di Losanna e difese a spada tratta i valori ed i principi del Requisito Etico. C’è da dire che la Federazione Ciclista Italiana è l’unico organo sportivo italiano ad aver introdotto tale limitazione. Dove non è riuscito il tribunale di Losanna sembra essere riuscita la Santa protettrice di Catania. Non è chiaro su quali basi ci sia stata un’apertura, in tal senso, della Libertas Regionale, ma la presenza di Tesserati “inaspettati”, resa visibile anche da una diretta Facebook della gara Catanese, ha suscitato non poche lamentele presso il Comitato Regionale di Federciclismo. “Attualmente – ha dichiarato il Presidente del Co.Re. di Federciclismo Sicilia Diego Guardi‘ – non esistono direttive della Federazione Nazionale circa la possibilità di tesserare cicloamatori che abbiano scontato una squalifica per doping, di conseguenza non può essere prevista la loro presenza in competizioni agonistiche. Stamattina, in considerazione delle molteplici segnalazioni che ci sono arrivate, sentiremo i responsabili nazionali del settore amatoriale per individuare quali azioni intraprendere”