Calcio a 5 C1. Coach Anteri racconta il cammino dei suoi ragazzi nelle Final Four di Coppa Italia

di Elio Natale Coppola

Sulla vittoria del Megara Augusta della Coppa Italia di C1 ne avevamo già parlato, ma la competizione regionale ci ha regalato un’altra storia da raccontare; quella dell’altra finalista, il Marsala Futsal. Tra le partecipanti della Final Four, loro erano sicuramente la Cenerentola del torneo, nonchè l’ultima rappresentante della provincia trapanese. Oltre a ciò, questi ragazzi erano anche i portabandiera del girone A dopo l’uscita della corazzata del Real Termini proprio sotto i colpi della compagine megarese.

Proprio come nelle migliori favole, il cammino dei ragazzi di coach Anteri è stato colmo di difficoltà, un continuo “Davide contro Golia”. In semifinale se la sono dovuti vedere con il Montalbano, secondo classificato nel girone B. I marsalesi, grazie ad una migliore tenuta nervosa, sono riusciti a superare i più quotati avversari solo durante i tempi supplementari, conquistati dopo una rimonta negli ultimi minuti del secondo tempo. Il Marsala ha poi mantenuto la concentrazione anche il giorno successivo contro il Megara. Ne è uscita fuori una gara equilibrata e sempre sul filo del rasoio. In un paio d’occasioni hanno anche rischiato di portarla ai supplementari ma alla fine i siracusani sono riusciti ad imporsi con il minimo distacco di 3-2.

In vista di questa cavalcata che resterà nella memoria di giocatori, staff e degli appassionati del futsal non potevamo non intervistare uno dei protagonisti, l’allenatore Marco Anteri.

«Dovevamo essere la vittima sacrificale. Orgoglioso di guidare questi ragazzi»

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I ragazzi del Marsala festeggiano l’approdo in finale

Ciao Marco, come ci si sente dopo le Final Four? «Ci stiamo riprendendo dalle fatiche di questi ultimi due giorni. È stata un’esperienza bellissima, sono state giornate molto intense ma anche divertenti. Mangiare, dormire e fare riunioni tutti insieme mi lascerà un bel ricordo».

Rispetto alle altre semifinaliste voi eravate la sorpresa del torneo, come avete affrontato queste sfide? «È vero, dovevamo essere la vittima sacrificale delle quattro, invece, abbiamo affrontato ogni sfida con la giusta determinazione. Con il Montalbano siamo andati sotto di due ma non ci siamo disuniti. Siamo rimasti sempre in partita e abbiamo giocato intorno al quinto fallo degli avversari. Poi nei supplementari la stanchezza si è fatto sentire ambo i lati ma sentivamo che l’inerzia era dalla nostra. La finale ce la siamo giocata a viso aperto ed è stata una bella partita, abbiamo avuto l’occasione di portarla ai supplementari ma non è andata. Torniamo a casa da vice campioni regionali».

Al di là del risultato possiamo dire che è stata una bella esperienza? «Assolutamente, sono molto orgoglioso dei miei ragazzi. Avranno preso consapevolezza dei propri mezzi e posso dire che siamo un grande gruppo. Molto soddisfatta anche la dirigenza, sapevano che non partivamo come favoriti ma il gioco che abbiamo espresso ha inorgoglito anche loro. Questi sono quei momenti che ti fanno capire che investire sui giovani alla fine ripaga. Sono loro che devono essere lo zoccolo duro della squadra».

Piccola curiosità, ho notato che tutta la Coppa Italia è stata seguita con grande enfasi, cosa che, delle volte, non si percepisce nel calcio ad 11. «Condivido il tuo punto di vista. Questo, secondo me, è legato al fatto che nel futsal sono poche le competizioni di questo tipo. Quindi tutte le squadre vogliono giocarle al massimo della competitività, a prescindere dal livello della coppa. Inoltre, questo è uno dei modi per conoscere realtà diverse da quelle del proprio girone, il che è sempre una cosa positiva».

Intervista effettuata il 2 Febbraio. Ringraziamo la società per la collaborazione. Foto tratte da Facebook.