L’atletica nel destino, la “prima” di Gabriele Antibo alle finali oro. Il papà Totò: “Orgoglioso di lui”

di Pietro Minardi

L’emozione c’era, la pressione anche, ma è andata bene al di là del risultato, in una gara che non era certamente la sua. L’ha vissuta così Gabriele Antibo, figliò del plurimedagliato Totò, in gara ieri nelle finali oro di atletica leggera in corso di svolgimento a Palermo. L’atleta del Cus ha corso nei 1500 metri, realizzando il tempo di 4.12.11. La prestazione lascia il tempo che trova, l’importante era dare il massimo e il ragazzo palermitano lo ha fatto.

E lo ha fatto davanti alla sua famiglia e al pubblico dello stadio “Vito Schifani”, con 2500 spettatori presenti nelle tribune gremite per questo importane evento podistico. Una gara nella quale ha corso per spirito di squadra, per dare al Cus il suo contributo. Per la sua distanza, i 3000 siepi, ci sarà tempo. Già a partire dai campionati italiani di Grosseto, evento per il quale il diciottenne palermitano ha ottenuto il tempo minimo per la qualificazione. E, in questa strada, potrà contare su due mostri sacri come Ala ed Osama Zoghlami.

LE PAROLE DI GABRIELE ANTIBO

Ho vissuto con spensieratezza questa gara – ha dichiarato Gabriele Antibo in mixed zone -. Il tempo darà ragione. Pian piano porterò i risultati, ma era la mia prima gara nei 1.500 e  non l’avevo neppure preparata, ho fatto del mio meglio. L’importante era esserci e andrò avanti, senza abbattermi. Papà è sempre orgoglioso anche se non porto i risultati ma lui lo sa. Ho solo 18 anni appena compiuti, papà è contento”.

Poi un pensiero al futuro. “Sto preparando i 3000 siepi, ci sono i gemelli Zoghlami che mi stanno aiutando, mi stanno dando un grande aiuto. Avevo iniziato proprio adesso a prepararli ed è una disciplina che mi piace. Papà mi dà tanti consigli, a volte troppi, ma sono sempre contento di riceverli. Un rimpianto è quello di non avere vissuto le emozioni in diretta delle gare di mio padre. Io sono nato quando lui ha smesso. Sarebbe stato bello viverle”.

L’INCORAGGIAMENTO DI PAPA TOTO’

Soddisfatto della prestazione anche papa Totò, che si dice contento dei risultati che il figlio sta ottenendo in pista e non solo. “Sono orgoglioso – sottolinea –. Non doveva neanche correre. Lui si sta preparando per il diploma ed è tra i migliori della classe, ha tutti 8, 9 ed in matematica ha 10. Si allena una volta al giorno e ancora si deve allenare tantissimo, lo vedremo fra tre anni nei 3000 siepi. Dico che non sarà come me, ma lui deve cercare di essere sé stesso. Deve maturare”.

“È un ragazzo sensibile e sente molto la mia ‘ombra’, ma se vuole fare atletica leggera deve per forza uscire. Oggi Gabriele ha corso i 1500 metri ed ha finito la gara,una gara di sacrificio per il Cus Palermo,  un altro non lo so se lo avrebbe fatto. Sono contento di questo e ripeto, orgoglioso del suo percorso fuori dalla pista. Sceglierà lui la facoltà, Ingegneria o Scienze Motorie”.