Maratona a Città del Messico, barano in 11mila e vengono squalificati

di Edoardo Ullo

Tra le sfide sportive più antiche ed affascinanti c’è la maratona. La sfida per eccellenza: l’uomo contro il tempo e contro se stesso in una gara di resistenza fisica e psicologica. La distanza di 42 chilometri e 195 metri è diventata mitologica ed è da sempre una delle discipline regine dell’atletica e delle olimpiadi. La maratona chiude il programma sportivo dei Giochi Olimpici in una controcopertina spesso emozionante.

Ma al di là della sacralità della competizione a cinque cerchi in tutto il mondo si corrono migliaia di maratone all’anno. E non tutti sono propensi a correre per intero la distanza.

Deve essere stato così per circa 11mila partecipanti alla Maratona di Città del Messico, disputatasi lo scorso 27 agosto, che sono stati squalificati per scorrettezze.  Un evento al quale hanno preso parte ben 32000 persone, in sostanza più di uno su tre ha compiuto una scorrettezza.

Undicimila “bari”, il tracking li ha scoperti

Già, perché questi 11mila atleti (immaginiamo molti di livello amatoriale), hanno pensato bene di “barare” accorciando il percorso prendendo i mezzi pubblici o privati. In pratica ad un certo punto del percorso c’è chi ha deciso di prendere l’autobus, o chi l’auto. E ce li immaginiamo alla fermata dei mezzi pubblici con tanto di pettorale, scarpette sportive, e possibilmente – non si sa mai – con l’occhio al cronometro per la prestazione. 

Peccato per loro, però, che il tracking del percorso (il chip da indossare per le statistiche e la posizione finale al termine della gara) abbia scoperto la marachella.

Sarebbe ben più grave, ma preferiamo etichettare l’episodio come una marachella. Il tracking ha funzionato ma a dare un primo allarme sono stati altri corridori che avevano segnalato gli episodi. Gli organizzatori hanno fatto sapere sostanzialmente che puniranno i trasgressori.

E dire che nell’edizione 2017 della stessa kermesse vennero squalificati 6mila furbetti, l’anno successivo 3mila. Ci sichiede il perché, a questo punto, partecipare ad una maratona, una corsa che ha nella sacralità una delle sue doti più affascinanti.

Altri casi simili

La storia della maratona è piena di episodi del genere. Nel 2018, duecentocinquanta dei 16mila iscritti alla maratona di Shentzhen, in Cina, erano stati squalificati. Le telecamere del traffico cittadino li “beccò” mentre tagliavano il percorso.

La maratona olimpica di Atene 1896

Il primo caso di scorrettezza ad una maratona documentato risale al 1896. Era la maratona della prima Olimpiade moderna ad Atene. Spiridon Belokas vinse la medaglia di bronzo. Ma il piazzamento venne revocato dopo il ricorso dell’ungherese Gyula Kellner: aveva percorso parte della gara su un carretto.