La parola ai tecnici, Nanni Giunta “Alla Poseidon un protocollo per crescere”

di Simone Milioti

Una chiacchierata questa settimana con uno storico tecnico della società Poseidon, Nanni Giunta, perché chiamarlo Giovanni “non mi riconoscerebbe nessuno, in piscina sono per tutti Nanni” ci dice scherzando. Gli etnei recentemente hanno vinto il campionato regionale categoria Ragazzi, la settimana scorsa hanno fatto secondi al Trofeo Fin Sicilia con gli Esordienti A e ancora prima hanno vinto il Trofeo Fin Sicilia con gli Esordienti B. Sicuramente la forza di questa società sono i numeri, al gruppo storico che si allena in via Deledda con Tony Bonanno e Nanni Giunta, col supporto di Davide Ventura e Luca Triolo, si aggiungono i gruppi “satellite” di Santa Maria di Licodia con i tecnici Giovanni Strano supportato da Alfio Santangelo, e quello dell’impianto Le Olimpiadi del tecnico Manlio Mastrosimone che lavora a stretto contatto con Laura Famoso.

I numeri aiutano ma è quello che Nanni Giunta definisce “protocollo” probabilmente a regalare continuità di risultati. Perché ogni anno i nuotatori salgono e diventano sempre più agonisti e ogni due anni i gruppi per ogni categoria sono diversi rispetto al biennio precedente. In tutto questo però i risultati dicono che gli Esordienti B della Poseidon hanno chiuso al primo posto negli ultimi tre campionati regionali estivi e primi negli ultimi due Trofei Fin Sicilia in vasca corta. Per gli Esordienti A la concorrenza della Mimmo Ferrito si è fatta sentire, ma comunque dopo due secondi posti nel 2021 e 2022 alle regionali estive è arrivato il primo posto dello scorso anno, mentre in vasca corta primo posto nel 2023 al Trofeo Sicilia e secondo nella stessa manifestazione disputata quest’anno. Tra i Ragazzi invece il successo in vasca corta di quest’anno bissa quello dello scorso anno, anche se in vasca lunga negli ultimi due anni i catanesi hanno chiuso secondi dietro la Mimmo Ferrito, vedremo che succederà a luglio.
“Le vittorie – spiega Nanni Giunta sono frutto della collaborazione tra i diversi gruppi, inoltre abbiamo un protocollo e siamo strutturati in un determinato modo per quanto riguarda i cambiamenti di percorso per i nostri nuotatori dal settore pre-agonistica e poi agonistica con le categorie superiori. Mi piace ricordare i risultati ottenuti con gli Esordienti B e sfato un mito dicendo che noi otteniamo risultati allenandoci un’ora al giorno, mentre qualcuno pensa addirittura che facciamo i doppi. Noi la differenza la facciamo co l’entusiasmo e il gioco di squadra da noi molto sentito. Poi è importante lavorare sulla tecnica, sia nella nuotata che nei particolari virate, subacquee e partenze”.
Ci spiega un po’ come come lavorate partendo dagli Esordienti B?
“È una categoria giocosa, i primi giorni da tradizione li passiamo in un lido alla Playa, dove facciamo dei giochi sulla sabbia che servono per socializzare e dare la possibilità ai nuovi di amalgamarsi con i secondi anni e fare squadra, ma li aiuta anche a entrare in una mentalità competitiva. In acqua con loro svolgiamo un lavoro che riguarda la tecnica e anche la resistenza in distanza non troppo lunghe. La velocità viene fatta sempre in modo giocoso con giochi e lavoriamo tanto in staffette. Da noi sono molto sentite e credo ne sia un esempio i recenti record regionali, gli facciamo amare le staffette e prime delle gare importanti stimoliamo il confronto tra loro per guadagnarsi il posto. La durata degli allenamenti è un’ora al giorno dal lunedì al sabato, dentro quest’ora ci sono anche i giochi, i nostri meriti sono di riuscire in un’ora a sviluppare aspetti tecnici nei modi giusti e anche attraverso il gioco dare stimoli e possibilità di migliorare la velocità di base, io non dico che basti ma credo debba bastare altrimenti nasce poi la disaffezione al nuoto”.
Crescendo invece quale cosa introducete con gli Esordienti A?
“Questa è una categoria cuscinetto, si è bambini in prima adolescenza e la fascia d’età ha problematiche riguardanti il carattere, per molti cambia tanto non solo l’allenamento, che diventa certamente più da agonista, ma soprattutto per crescita mentale e caratteriale. Ti puoi ritrovare il ragazzino che battevi l’anno prima che è allungato 15 cm, le femminucce sono in un’età in cui c’è chi ha il menarca da due anni e chi ancora non ha segni di età puberale. Gli allenamenti cominciano ad essere più strutturati, non che prima si fosse allo sbaraglio, ma negli Esordienti A si fa un discorso più vicino agli allenamenti dei grandi, meno gioco e più chilometraggio e cura dei cambiamenti fisiologici. Ci sono periodi in cui curi resistenza o velocità, ci si allena sempre con durate di un’ora e mezza circa ogni giorno, il sabato manteniamo un’oretta e magari per invogliarli a venire ci pensiamo situazioni che li stimolino. Non fanno ancora palestra ma una decina di minuti alcuni esercizi preparatori a bordo vasca lavorando in particolare sulle spalle che sono il punto debole. Credo che tutti lavoriamo così, ripeto è giusto avvicinare i ragazzi al nuoto, ma attenti a non farli scappare e nel frattempo ottenere anche dei risultati”.
Vi aiuta avere gruppi numerosi? Credo che a questa età sia più facile confrontarsi con un avversario concreto, il compagno, piuttosto che un avversario intangibile come il cronometro, anche se forse qualcuno che arriva sempre dietro può demoralizzarsi.
“Si in linea generale confrontarsi ti porta a rafforzarti sia a livello personale ed c’è un miglioramento della qualità della squadra. Gestiamo un gruppo numeroso anche se ci piacerebbe nuotare con più tranquillità, meno schiuma, ma è il risvolto della medaglia. Sul secondo aspetto che sottolinei c’è ed è negativo, in chi lo manifesta noi cerchiamo sempre di curare e gestire più per un discorso personale e di vita. Chi si sottrae dal confronto poi nella vita scapperà anche, se continua ad emergere questo aspetto nonostante i tentativi abbiamo perso un ragazzino che non era portato per fare nuoto agonistico”.
Invece sulla categoria Ragazzi? Cosa aggiungete negli allenamenti?
“Il primo anno categoria Ragazzi da noi non fa i doppi allenamento, si inizia dal secondo anno in poi quelli che emergono fanno un doppio la sera due volte a settimana e iniziano la palestra tre volte a settimana. Nei primo anno solo i più strutturati fisicamente fanno qualcosa di palestra, ben seguiti da noi nelle nostre strutture, ma non parliamo di pesistica. In alcuni periodi può capitare di farli lavorare con altri gruppi ma dipende dagli obiettivi, ad esempio Carnabuci nelle ultime settimane non ha fatto lo scarico come gli altri Ragazzi ma ha lavorato un po’ di più col i categoria per i prossimi appuntamenti”.
A proposito di gruppi alle competizioni, ricordo a Messina quest’estate, eravate sempre tutto lo staff tecnico presente al completo. Non vi dividete le categorie come fanno in altre squadre?
“Ci dividiamo in base alle tipologie di lavoro. Io sono più uno da categoria Ragazzi, velocisti, dorsisti e ranisti, con Tony invece chi fa gare più lunghe, mezzofondo e fondo, farfalla. Ma di base lavoriamo insieme, facciamo anche gli Esordienti a tutto spiano anche se un minimo di stacco ce lo prendiamo, io magari mi concentro più sui B e Tony si riposa e poi ci scambiano con gli A. Lo staff comunque non ha grosse problematiche e siamo interscambiabili, facciamo questo perché arrivano i periodi in cui ci sono campionati regionali o gare nazionali e magari non siamo presenti, però abbiamo costruito uno staff prezioso e abbiamo chi ci sostituisce come fanno anche Manlio e Giovanni con gli altri gruppi. Capita anche di fare allenamenti con i tre gruppi riuniti, a volte per difficoltà in alcune strutture, a volte invece sono programmati”.
Riguardo invece al far gareggiare i più piccoli con i più grandi, penso gli Esordienti A al campionato Ragazzi, o gli stessi Ragazzi come recentemente ai campionati regionali con i primo anno a parte lo ritiene giusto?
“Credo sia giusto fare la separazioni per il podio medaglie e titoli tra i Ragazzi, sennò a parte delle eccezioni si  paga la differenza di età di due anni. Riguardo ai punti però non lo trovo giusto perché alcuni che vincono la categoria primo anno, magari con tempi per poter rivaleggiare anche con gli altri, prendono meno punti. A noi ad esempio non sono serviti ma penso ad un Carnabuci che ha preso nove punti o lo stesso Maniaci nella rana che se classificato con i più grandi potevano prendere più punti. Fare le premiazioni a parte sono d’accordo, cosa che ad esempio non succede per il campionato estivo al massimo c’è la partecipazione ad una finale se non fai il tempo per giocarti punti e medaglia. Riguardo agli Esordienti infine esiste la tabella coi i tempi che fa sì che alcuni atleti possano gareggiare con i più grandi, pensando che questi dovranno avere percorsi da agonista importanti in futuro cominciano a confrontarsi con chi ha tempi migliori, perché hanno poca possibilità di confrontarsi con chi è alla loro portata”.