È podio per Elisa Longo Borghini dopo il terribile muro della Freccia Vallone

di Alessandro Teri

Un finale che fa paura, meno di un chilometro in continua ascesa, con pendenze medie del 10 per cento, e massime che sfondano il 20. Il Muro di Huy, tra le salite più mitiche di tutto il panorama ciclistico mondiale, anche quest’anno ha dato il suo verdetto alla fine della Freccia Vallone, corsa belga alla sua edizione numero 88, terminata al maschile con la vittoria di Stephen Williams, mentre tra le donne a trionfare è stata Kasia Niewiadoma. Ma c’è stata gloria pure per i colori italiani, grazie al terzo posto nella corsa femminile per Elisa Longo Borghini, che si conferma al top nelle classiche in linea.

Mille metri a tutta

La ciclista della Lidl-Trek è stata protagonista di un finale di corsa emozionante, assieme alla altre avversarie che si sono giocate il successo sul terrificante Muro di Huy, sul quale giocarsi tutto, come se tutti i chilometri fatti per arrivarci non contassero niente. E infatti la tradizione pure stavolta non è stata smentita, visto la lotta che si è scatenata negli ultimi mille metri, appena la strada ha cominciato a salire di brutto. A dare il meglio sono state proprio coloro che si sono giocate il podio, con la polacca Niewiadoma a piazzare l’allungo decisivo ai meno 200, cui Demi Vollering, seconda, e Longo Borghini, terza, non hanno potuto ribattere come avrebbero voluto. Per l’azzurra comunque è un risultato di tutto rispetto, in una campagna del Nord che finora l’ha vista trionfare al Giro delle Fiandre e alla Freccia del Brabante, e piazzarsi quinta all’Amstel Gold Race.

Lo spiraglio giusto

Tra gli uomini invece la Freccia Vallone 2024 parla inglese, con la vittoria di Stephen Williams, che ha saputo sfruttare al meglio l’impasse del gruppo dei migliori sul Muro di Huy. Il britannico non si è fatto pregare, e appena ha visto uno spiraglio giusto, al massimo dello sforzo, è scattato senza essere più ripreso dagli altri. Dietro di lui, sul podio, sono finiti nell’ordine il francese Vauquelin ed il belga Van Gils.

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