La classe di Damiano Caruso per un Giro d’Italia da copertina

di Nunzio Currenti

Quando si avvicina il Giro d’Italia impossibile non pensarci. La vittoria sull’Alpe Motta di Damiano Caruso rimarrà uno dei capolavori più belli degli ultimi anni del ciclismo italiano. Quella vittoria del “campione umile, generoso”, come lo celebrò Eurosport nella telecronaca, certificò con il sudore dei chilometri macinati su strada la forza del ragusano e la sua capacità straordinaria, appena avuta la responsabilità, di conquistare risultati straordinari.

Era il Giro d’Italia del 2021, vinto da Bernal. Era la corsa rosa numero 104, la prima che rientrava a regime dopo l’edizione 2020 corsa a ottobre. Damiano festeggiò quel secondo posto a Ragusa, allo stadio di Contrada Selvaggio, con la semplicità che lo ha sempre contraddistinto. C’erano i famigliari, gli amici di sempre, c’erano i tifosi ragusani, ma anche appassionati accorsi da tutta la Sicilia per esserci a quel momento. Caruso si ripetette alla Vuelta con un’altra impresa d’altri tempi, trionfando sull’Alto de Velefique. Con imprese di tenacia, di cuore, di gambe, di qualità. Frutto del caso? Non di certo.

Alla Vuelta secondo solo ad Evenepoel

Damiano si poneva alla ribalta del ciclismo italiano come il leader delle corse a tappe con Vincenzo Nibali, che lasciò la carriera al termine del 2022. I fatti confermano che, appena avuta la fiducia, “l’Aquila degli Iblei” non ha mai deluso. Tutt’altro. La vittoria del Giro di Sicilia, che arrivò a Piano Provenzana, costituì di fatto altresì la conferma di un errore da parte della Bahrain che non gli consentì di fare proprio il Giro d’Italia in cui avrebbe lottato probabilmente per vincerlo. L’anno passato il quarto posto lo legittimò a tutti gli effetti come il numero uno delle corse a tappe. Sfiorò alla Vuelta il secondo successo in carriera, cedendo solo ad Evenepoel.

Oggi il via da Venaria Reale

Si riparte oggi da Venaria Reale in una prima tappa già molto impegnativa. Subito, insomma, pronto a dimostrare la sua condizione e a sostenere nel ruolo di chioccia Antonio Tiberi. Non dovrebbe fungere da capitano. Il suo obiettivo rimangono le vittorie delle corse a tappe. E nell’ultima settimana questa volontà potrebbe concretarsi. In questo nuovo ruolo tattico diventerà determinante. Obiettivo per Tiberi è la Top5. Ma Damiano, il Caruso “gregarione” di lusso, siamo certi che non starà a guardare e si giocherà le sue carte tutte sino alla fine. Il lavoro di questi mesi è stato regolare e anche la scelta strategica di ritirarsi dal Romandia si incastra in questo quadro di programmazione molto attento. Buon Giro Damiano. La Sicilia, la tua Ragusa, sono pronti a esultare. Pronti a sentirsi orgogliosi per un figlio della sua terra, simbolo della passione, del sacrificio e della voglia di lottare tipica dei siciliani.