Alluvione in Toscana, i tifosi della Curva Fiesole puliscono le strade dal fango

di Pietro Minardi

Dagli spalti in strada a spalare fango insieme ai soccorritori e ai volontari. Questo è il bel gesto che alcuni componenti della Curva Fiesole di Firenze hanno messo in campo in queste ore per dare una mano alle popolazioni colpite dall’alluvione in Toscana. Una tragedia quella che ha colpito la regione del centro Italia. Sette i morti accertati, con due dispersi e 1500 sfollati. Tante le persone, quasi 9000, rimaste senza luce e acqua corrente. Enormi i danni. Secondo le prime stime fatte dal governatore toscano Eugenio Giani, si parla di una cifra intorno al mezzo miliardo di euro di danni.

Tifosi della Fiorentina in strada a spalare fango

Un conto davvero salato di fronte al quale i supporters viola non sono rimasti inermi. Armati di pala e di altri mezzi di fortuna, i tifosi sono scesi in piazza per rimuovere il fango dalle strade e per dare il proprio contributo. Un bel gesto condito da una protesta effettuata in occasione di Fiorentina-Juventus, match giocato nell’ultimo turno di Serie A allo stadio Artemio Franchi. I tifosi storici della Curva di Firenze hanno deciso di non entrare allo stadio, così come annunciato in comunicato pubblicato e condiviso sui social network.

Una parte della nostra città è completamente in ginocchio, case distrutte, vite infrante e mentre continua a piovere si pensa di far giocare la partita di domenica come se non fosse successo nulla – hanno scritto i tifosi viola, chiedendo il rinvio della partita -. Pretendiamo rispetto per le vittime, per i familiari, per chi ha perso tutto in poche ore e si trova abbandonato, senza luce e gas, circondato dall’acqua”. Rinvio che non è avvenuto, con la gara che si è disputata regolarmente dopo il minuto di silenzio convocato dalla Lega Serie A per commemorare le vittime.

Un caso simile a quanto avvenuto nel 2009

Raramente il campionato di Serie A si è arrestato per motivi legati a disastri naturali. Non successe nemmeno nel 2009, quando ad essere colpita dalle ingenti piogge fu la Sicilia. Devastati in particolare i comuni di Giampilieri e San Fratelllo, in provincia di Messina. Anche in quel caso, i tifosi di tutta l’Isola chiesero di rinviare gli incontri in segno di solidarietà, senza però ottenere nulla. Molti furono i supporters siciliani che andarono a prestare il proprio aiuto. In quell’occasione, il minuto di silenzio fu rispettato soltanto sui campi in cui giocavano Palermo e Catania, dopo l’autorizzazione ottenuta dalla Federcalcio, e su quello di Bergamo dove si giocava allora Atalanta-Milan. Ciò per un “errore” dell’arbitro Rocchi, convinto che fosse arrivata una comunicazione alle società. E invece ciò non avvenne.