Mondiali Doha, Alessandro Miressi vice campione del mondo della velocità

di Simone Milioti

Nella quinta giornata dei mondiali di Doha all’Aspire Dome l’Italia conquista altre due medaglie dal colore diverso ma entrambe splendide per solidità, continuità e caparbietà. Alessandro Miressi rimette i panni del caimano di razza e si prende un fantastico argento nei 100 stile libero, battuto solamente dal formidabile cinese e neo primatista del mondo (46″80 nella prima frazione della 4×100 stile libero) Pan Zhanie, che vira in testa e poi lo risorpassa negli ultimi dieci metri chiudendo in 47″53.
Il 25enne torinese e primatista italiano (47″45) – tesserato per Fiamme Oro e CN Torino, seguito da Antonio Satta, argento con la 4×100 stile libero e già qualificato alle olimpiadi – nuota in 47″72, con un passaggio trattenuto da 22″82 e un ritorno con il turbo in 24″90, per la prima medaglia individuale iridata. Il bronzo è dell’ungherese Nandor Nemeth in 47″78. “Sono contento per la medaglia, la mia prima mondiale individuale – commenta Alessandro Miressi, alle Olimpiadi di Tokyo 2021 argento con la 4×100 sl e bronzo la 4×100 mista – Lo sono un po’ meno del tempo. Perché se devo fare il pignolo volevo qualcosa in meno. Col record italiano vincevo anche. Però, alla fine, ci sta: dopo un mese di lavoro, fare un mondiale a febbraio e nuotare 47” è comunque un bell’allenamento in vista dell’obiettivo più grande che sarà quello olimpico a Parigi”.
Per l’Italia si tratta della quarta medaglia nella gara regina (2-1-1): l’ultima fu l’oro di Filippo Magnini a Melbourne 2007 (in ex aequo col canadese Brent Hayden) che seguì quello di Montreal 2005, la prima il bronzo di Giorgio Lamberti a Perth 1991, mancava l’argento per completare il tris.
Una famiglia di sportivi quella del velocista piemontese, che nel tempo libero, dall’alto dei suoi 202 centimetri, ama disputare partitelle a basket con gli amici (è tifoso dei Los Angeles Clippers) e dicono sia anche un ottimo calciatore (fino a 10 anni era difensore nel Moncalieri); il padre Elio giocava a baseball, la madre Piera è stata nazionale di softball e la cugina Clara Gian Pron olimpica nella canoa slalom a Londra 2012. Quando può se ne va allo Stadium a tifare per la sua Juventus.

Alberto Razzetti dopo la gara

Razzetti bronzo nei 200 misti. Le sei fatiche del Razzo, come i turni disputati fin qui ed altri (speriamo due) che lo aspettano nella giornata di chiusura per i 400 misti. Alberto Razzetti non finisce di stupire ed è bronzo nei 200 misti, per un’altra super medaglia iridata dopo l’argento col terzo pass olimpico nei 200 farfalla. In rimonta e magnifica la finale del 24enne di Lavagna – tesserato per Fiamme Gialle e Genova Nuoto My Sport, allenato dal 2020 a Livorno da Stefano Franceschi e vice campione europeo in carica in vasca lunga e corta – che chiude in 1’57″42: frazioni 25″06 (5), 30″71 (7), 33″62 (5), 28″03 (3). Vince il canadese Finlay Knox – bronzo iridato in vasca corta a Melbourne 2022 – in 1’56″64; secondo è lo statunitense Carson Forster in 1’56″97. Il vero sconfitto è il giapponese e bronzo iridato a Budapest 2022 Daiya Seto, quarto in 1’57″54.
“Contentissimo. Non era per niente scontato oggi conquistare una medaglia. Forse non so neanche se me l’aspettavo – afferma Alberto RazzettiHo cercato soltanto di lottare fino alla fine e fare la gara che avevamo pensato insieme al mio allenatore Stefano Franceschi. Sicuramento sono in condizioni diverse rispetto agli invernali di novembre a Riccione. Nel dorso in questi mesi ho faticato un po’ e infatti si è visto che non mi è venuto veloce come le altre volte. Fortunatamente ho fatto bene le altre frazioni ed è arrivata un’altra medaglia. Il prossimo obiettivo sono i 400 misti domenica; un’altra gara e un’altra possibilità dove provare a fare il meglio possibile. Febbraio è un mese strano per gareggiare a questo livello. E’ difficilissimo fare previsioni”. 
Per l’Italnuoto quella del Razzo è la quarta medaglia nella specialità (1-0-3); l’ultima portava la firma del campione di tutto Massimiliano Rosolino, terzo a Barcellona 2003 e la prima è del lontano 1982 a Guayaquil col bronzo di Giovanni Franceschi.
Azzurre fermate in semifinale. Semaforo rosso nei 100 stile libero per Chiara Tarantino, protagonista della 4×100 stile libero quinta con pass olimpico nella giornata d’apertura, che dimostra comunque coraggio e garra. La 21enne pugliese di Corato – tesserata per Fiamme Gialle ed In Sport Rane Rosse – è decima con la terza prestazione personale di sempre in 54″51; per entrare in finale bisogna nuotare più veloce del 54″07 della brasiliana Stephanie Balduccini e quindi togliere sette centesimi al primato personale. Guida l’olandese Marrit Steenbergen in 52″53. “Restare fiori dalla finale così lascia un po’ l’amaro in bocca – dice la velocista – però è pur sempre una semifinale mondiale, l’alto livello c’è. Sono contenta della gara, ho voluto osare. Il passaggio a 26”1 è nelle mie corde. Secondo me ho fatto la gara come dovevo. C’è tanto da lavorare ancora, anche in vista dei campionati assoluti di Riccione e sono fiduciosa. Mi restano ancora i 50 cui tengo molto e dove posso fare bene”. Si ferma nei 200 rana anche Francesca Fangio, decima. La 29enne di Livorno e primatista italiana (2’23″06) – tesserata per Esercito ed In Sport Rane Rosse – tocca in 2’26″39, ottava è ceca Kristyna Horska in 2’25″34. Il miglior crono è dell’orange Tes Schouten in 2’21″50.

Fonte dichiarazioni Federnuoto.it
Foto Giorgio Scala, Giorgio Perottino, Andrea Staccioli, Andrea Masini / DBM