Sport paralimpici, l’Italbasket Fisdir si laurea campione del mondo

di Redazione

Ennesimo successo per l’Italbasket FISDIR (composta da atleti con Sindrome di Down), che si laurea campione del mondo per la quarta volta nella sua storia, nel corso dei Trisome Games, ad Antalya in Turchia. E proprio contro i padroni di casa gli azzurri hanno vinto questo nuovo titolo, che si aggiunge pure ai tre campionati Europei già vinti, nella finale vinta per 18-17 (parziali: 3-5/6-2/3-3/6-7). Con la vittoria nella competizione mondiale per atleti con Sindrome di Down, quindi, è arrivato l’ultimo titolo che ci mancava.

Percorso netto

Ma ecco al completo la nazionale italiana di basket Fisdir: Alex Cesca (capitano), Davide Paulis (miglior giocatore del torneo), Andrea Durante, Stefano Barollo, Alessandro Greco, Emanuele Fiorini, Francesco Leocata, allenati dal ct Giuliano Bufacchi, che dice. “Da anni con la Turchia le partite sono di altissimo livello perché il loro allenatore, che è anche un amico, lavora bene, come noi…quindi la soddisfazione è maggiore. La prossima volta vinceranno loro? Possibile. È il bello dello sport”. Gli azzurri non si sono fatti intimidire dal tifo turco, e dopo aver vinto tutti gli incontri di qualificazione e di semifinale, si sono aggiudica il titolo di campione del mondo.

Straordinario talento

La finale giocata contro la Turchia – dice il capo delegazione, Gaspare Majelli – è stata ricca di grandissime emozioni, giocata con grande equilibrio tra le due formazioni e tirata punto a punto fino agli ultimi secondi, tutti al cardiopalma. I nostri ragazzi, anche sotto il tifo rovente dei padroni di casa, hanno mantenuto da veri campioni la giusta concentrazione che gli ha consentito di difendere il titolo mondiale”. E di “un grande successo che è frutto del grande lavoro svolto dalla Federazione e dai tecnici e del talento di questi straordinari campioni”, parla Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico. Infine sono arrivati anche i complimenti del presidente FIP, Giovanni Petrucci, per i nostri campioni speciali.

(foto Comitato italiano paralimpico)