Palermo – Benevento vista da… Giuseppe Misiano

di Giuseppe Misiano

La 34^ giornata di serie B vedrà il Palermo affrontare, sabato 22 aprile alle ore 16:15, il Benevento allo stadio Renzo Barbera. Una partita utile solo per le “streghe” che hanno un solo risultato da conseguire: la vittoria. I sanniti hanno fallito il loro campionato piuttosto clamorosamente. Agostinelli, che siederà in panchina a Palermo, é il 4° allenatore avvicendato dal Presidente Vigorito, dopo Caserta, Cannavaro e Stellone.

Un dato che racconta tutta la drammatica stagione dei giallorossi. Partiti addirittura con il conclamato obiettivo di disputare i Play-off per ritornare in Serie A. Il patron sannita si dispera: la (probabile) retrocessione non è solo una disfatta sportiva; lamenta Don Oreste, che neanche il paracadute di cui beneficia chi retrocede, riesce a ristorare i costi che derivano da un fallimento di un progetto sportivo. Il Benevento tre anni fa era in A. Ha contrattualizzato decine di giocatori con ingaggi pesanti. Lo zoccolo duro rimasto che doveva rifare la scalata all’inverso ha fallito. Non resettare e ripartire da zero é stato un errore. Chi non ha fondi illimitati non può avere quella fretta che magari l’ambiente richiede. L’anticamera del disastro.

Sabato il Benevento affronta il Palermo con l’acqua alla gola. Gli stimoli – da sopravvivenza – riusciranno a far compiere il primo passo di un miracolo che si annuncia quasi proibitivo? I sanniti non arrivano nelle migliori condizioni anche sotto altri profili. Come se non bastassero la classifica e gli infortuni, ci si sono messi anche problemi di natura disciplinare con l’esclusione di uno dei pezzi da novanta come Symi. Il centravanti nigeriano é reo di non aver chiesto il permesso, in un simile momento, di andare a vedere il quarto di finale di CL tra Napoli e Milan. E anche l’ex La Gumina non sarà della partita per non meglio identificati motivi di natura tecnica.

Il Benevento oltre all’obbligo di vincere opporrà comunque alcuni effettivi in discreta forma per questo tipo di partite da dentro o fuori: Il portiere Manfredini (secondo di Paleari), imbattuto quando è stato chiamato da titolare; Il vecchio Ciano, star a Frosinone, un pò meno nel Sannio e comunque in ripresa, L’esterno Foulon e la “vecchia guardia”: l’ex rosanero Glik e Schiattarella, veterani che in momenti come questi potranno suonare la carica ai compagni. 3-5-2 annunciato col giovane Carfora e Pettinari in attacco.

E il Palermo? Si è abbondantemente sviscerato ogni aspetto nelle precedenti settimane di questo ipotizzato sogno play off che prima della partita di Parma era comodamente alla portata di Corini. Invece, la realtà oggi é un’altra: un punto in tre partite denuncia abbastanza clamorosamente che la banda Corini ha fallito questo obiettivo e che ha ammainato la bandiera. Questione di stimoli dicevamo. Si. Né i giocatori, né l’allenatore sono riusciti a dare seguito ai propri proclami. Ciò che ha fatto indispettire una parte dei tifosi. Niente di clamoroso: tante volte si è dovuto prendere atto di una mancata aderenza tra ciò che si vorrebbe fare e ciò che invece si ottiene. E’ una delle facce dello Sport, del Calcio.

In queste 5 partite tuttavia c’é l’opportunità di finire a testa alta. Non che non ci siano più speranze di prendere l’ultimo treno. Ma quindici punti, onestamente, non sono quasi più a portata dei rosanero, che pur con le migliori intenzioni e con qualche possibile aiutino dalle penalizzazioni di chi le precede (Reggina e Parma) hanno a che fare anche con l’indisponibilità di almeno tre giocatori che in questo finale di stagione avrebbero potuto garantire al Palermo un pò di spinta in più. Tra tutti il “picciotto” Di Mariano che è stato operato al ginocchio a Barcellona e che rivedremo la prossima stagione. Anche per i rosanero 3-5-2 annunciato con Damiani che probabilmente farà rifiatare Gomes; con Sala al posto dell’infortunato Aurelio sulla fascia sinistra e con Tutino come probabile partner d’attacco di Brunori, in avanti, al posto di Soleri. Partita da 1-2